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6 Novembre 2024
19:30

L’influenza australiana è più pericolosa delle altre influenze stagionali? I rischi dei sintomi al cervello

Il ceppo virale dominante dell'influenza stagionale 2024-25 sarà la variante A/H3N2, detta “australiana”, che nell'emisfero australe ha mostrato sintomi piuttosto severi a volte anche al cervello, come encefaliti. Al momento, tuttavia, non sappiamo come si comporterà il virus in Italia e in Europa.

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L’influenza australiana è più pericolosa delle altre influenze stagionali? I rischi dei sintomi al cervello
Influenza stagionale australiana

Nei giorni scorsi è stato registrato al Policlinico S. Martino di Genova un paziente di 76 anni che presentava sintomi non soltanto respiratori ma anche neurologici perché contagiato dalla variante A/H3N2 dell'influenza stagionale, detta comunemente “australiana” e che sarà predominante quest'anno.  I sintomi a carico del sistema nervoso centrale, in ogni caso, sembrano essere poco frequenti nel caso dell'influenza australiana e vanno da lievi mal di testa a gravi complicanze come encefaliti. La variante di quest’anno appare piuttosto aggressiva, ma questa ad oggi è solo una deduzione derivante dall’analisi dei dati epidemiologici registrati nell'emisfero australe, dove l’inverno è ormai trascorso e i virus influenzali hanno già avuto effetti sulla popolazione. Quindi, per ora non bisogna preoccuparsi eccessivamente perché per l’Europa e per l’Italia si tratta solo di una previsione del rischio. Bisogna infatti considerare che l’andamento del virus è condizionato anche da fattori locali come clima, età media della popolazione e diffusione del vaccino antinfluenzale, che resta il modo migliore per prevenire l'infezione o almeno attenuarne i sintomi.

Che cos’è l’influenza australiana (A/H3N2)

Quest’anno l’influenza stagionale è provocata da virus con predominanza di tipo A del ceppo codificato come H3N2 ed è definita genericamente come influenza australiana, perché ha già colpito in modo piuttosto pesante la popolazione australiana. In realtà, non è l'unico ceppo che avremo. Ogni anno infatti più ceppi virali contribuiscono alle sindromi influenzali stagionali, ma di questi uno è predominate rispetto agli altri nel diffondersi per contagio fra la popolazione. Lo scorso anno la variante predominate fu quella codificata come A/H1N1, quest’anno dovrebbe essere la variante A/H3N2.

Il ceppo A/H3N2 è noto dal 1968 come virus Hong Kong in quanto all’epoca provocò una pandemia influenzale particolarmente severa in Cina e in altri paesi Asiatici. Ora anche questo virus non ha più carattere pandemico ma endemico, è diventato quindi uno tra i virus che circolano stagionalmente nel mondo. Proprio dal 1968, la maggior parte delle epidemie influenzali stagionali sono state causate da H3N2.

L'influenza australiana provoca sintomi respiratori e in alcuni casi encefaliti

Nel caso della variante H3N2, le manifestazioni principali sono respiratorie come per tutti i virus influenzali, con sintomi a carico delle vie aeree superiori (naso e gola) o inferiori (bronchi e polmoni) ma può anche portare a complicazioni neurologiche, da sintomi come mal di testa e vertigini a condizioni gravi come l’encefalite; la letteratura scientifica suggerisce quindi un potenziale ruolo di questa variante  anche nello sviluppo di sintomi a livello del Sistema Nervoso Centrale.  Sono documentati casi di pazienti di varie classi di età che sono stati ricoverati per complicanze di tipo neurologico e i pazienti con questo tipo di manifestazioni presentavano un rischio di ospedalizzazione 10 volte superiore rispetto ad altre tipologie di sintomi.  Sembra che il virus possa passare nel SNC tramite la via olfattiva e la cavità nasale.

Mal di testa influenza australiana

Nell'emisfero meridionale e soprattutto in Australia l' influenza di quest'anno ha avuto una certa incidenza sulla popolazione anche in termini di decessi. In particolare, da  una statistica  pubblicata sull’Australian Bureau of Statistics risulta che i decessi per influenza  tra gennaio e agosto 2024 sono stati 810, valore doppio rispetto allo stesso periodo nel 2023 con 416 decessi, al 2022  con 402 casi,  ma comunque nettamente inferiore ai 1005 decessi del 2019.

Quali ceppi di virus influenzali provocheranno l’influenza stagionale 2024-2025 in Italia

I virus influenzali sono classificati in quattro tipi (A, B, C e D) e i ceppi A vengono codificati per convenzione con le lettere H e N corrispondenti alle iniziali di due proteine che caratterizzano la superficie di questi patogeni, l’emagglutinina (HA) e la neuramminidasi (NA), ecco perché si parla di H1N1 e di H3N2. I ceppi dei virus influenzali hanno la caratteristica di subire continue mutazioni nel tempo, generando ogni anno forme influenzali diverse.

Virus influenza
Struttura generale del virus dell’influenza

Per quanto concerne l’Italia la conferma di quali ceppi saranno in circolazione da adesso alla primavera del 2025 sarà fornita dal sistema RespiVirNet coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità che ogni anno dalla settimana 42° (intorno alla metà di ottobre) inizia la sorveglianza epidemiologica delle sindromi  simil-influenzali e dalla settimana 46° (intorno alla prima decade di novembre) inizia la sorveglianza virologica dei virus in circolazione. Vengono pubblicati report settimanali di sorveglianza per tutto l’inverno e fino  ai primi giorni di maggio; solo allora il quadro sarà completo.

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