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11 Aprile 2023
18:30

L’uccello più piccolo del mondo è il colibrì di Elena e si trova a Cuba

Il colibrì di Elena è l'uccello più piccolo del mondo ed è endemico dell'isola più grande delle Antille: Cuba. Ha diverse caratteristiche che lo rendono unico, ma purtroppo la deforestazione sta diminuendo il suo areale e lo IUCN lo ha già inserito nella lista delle specie "Prossime alla minaccia" di estinzione.

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L’uccello più piccolo del mondo è il colibrì di Elena e si trova a Cuba
colibri elena

I colibrì, ovvero gli uccelli appartenenti alla famiglia dei Trochilidae, sono esemplari davvero interessanti, perché presentano diverse peculiarità tra le specie. Hanno mediamente dimensioni molto contenute, tanto che tra i membri di questa variegata famiglia abbiamo l’uccello più piccolo al mondo: il colibrì di Elena.

Conosciuto anche come colibrì ape e zunzuncito dai suoi conterranei umani, il colibrì di Elena è endemico di Cuba dove è presente soprattutto negli ecosistemi forestali dell'isola madre e dell'Isola della Gioventù. Venne descritto per la prima volta ufficialmente nel 1850 da Juan Lembeye, naturalista e ornitologo spagnolo, che visse circa trent’anni sulla maggiore delle Antille osservando e descrivendo la fauna selvatica.

Le differenze tra femmine e maschi

La specie presenta dimorfismo sessuale, ossia differenze tra i maschi che misurano in media 5,5 centimetri e pesano meno di 2 grammi, e le femmine lunghe 6,12 centimetri che pesano poco più di 2,5 grammi. In entrambi i sessi l’apertura alare misura più o meno 3,25 centimetri. Inoltre, i maschi sono facilmente distinguibili per la loro livrea colorata dalle piume iridescenti, caratteristica che gli è molto utile nella stagione degli accoppiamenti perché insieme al canto attrae le femmine disponibili a condividere il nido e la prole.

colibri elena maschio
Credit: Charles J. Sharp, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

Accoppiamento e riproduzione

Le femmine, prima di accoppiarsi, selezionano il maschio più prestante in termini fisici e canori e con il piumaggio più curato. Il maschio, dal canto suo, può accoppiarsi con diverse femmine nella stessa stagione riproduttiva. La riproduzione avviene tra la fine della stagione umida e l'inizio di quella secca (novembre-gennaio) quando molti alberi e arbusti sono in fiore, e l’amplesso può avvenire su un posatoio oppure in volo. Una volta fecondate, le femmine di colibrì depongono 2 uova delle dimensioni di un pisello, di forma ellittica e bianche. L'incubazione delle uova dura dai 14 ai 23 giorni e i pulcini sono già in grado di volare dopo 18-38 giorni di vita e, se femmine, faranno il loro primo tentativo di accoppiamento dopo un anno.

Caratteristiche del colibrì di Elena

La vita di un colibrì scorre veloce perché, se lasciati allo stato selvatico, raramente questi esemplari superano i quattro anni di età. Ciò è dovuto sicuramente a un metabolismo molto veloce, giustificato dal fatto di passare un’alta percentuale del loro tempo volando. A tale proposito, questa specie così curiosa possiede una muscolatura che costituisce fino al 34% del loro peso corporeo. Non solo, possiedono anche ali sottili che permettono un battito così veloce da essere stato soprannominato dai naturalisti “dello spirito santo”, perché quasi impercettibile.

Per muoversi così velocemente e così a lungo, i colibrì in generale hanno bisogno di pompare grandi quantità di sangue e di coordinare diverse attività muscolari in pochissimo tempo. Il loro cuore è in grado di raggiungere i 1200 battiti al minuto e costituisce il 2,5% del loro peso. Sempre in proporzione al peso, i colibrì possiedono il cervello più grande rispetto a tutte le altre specie di uccelli. Non stupisce, quindi, che il loro fabbisogno energetico li porti a mangiare un quantitativo di nettare pari a 3 volte il loro peso corporeo!

Dove vive il colibrì?

Un tempo diffuso su tutta l'isola caraibica, negli ultimi decenni questo colibrì ha visto diminuire considerevolmente il suo areale e ad oggi è confinato agli estremi ovest, sud e sud-est di Cuba. Il motivo di un tale ridimensionamento è dovuto alla progressiva deforestazione per l'espansione di piantagioni di canna da zucchero, cacao e caffè. Ne consegue una diminuzione del numero di individui e un declino della popolazione in età fertile. Per tutta queste serie di motivi, il colibrì di Elena è inserito nella Lista Rossa IUCN nella categoria "Prossima alla minaccia".

A cosa (o a chi) deve il suo nome?

Chiudiamo questo articolo con una piccola curiosità.
Il suo nome scientifico, Mellisuga helenae, ha una storia piuttosto contorta che lo collega a tale Juan Cristóbal Gundlach, ornitologo cubano. Avvistato per la prima volta il piccolo volatile nel 1844, Gundlach lo battezzò Calypte helenae, in onore della moglie del suo più caro amico e collega naturalista, Carlos Booth, morta poco tempo prima in un’epidemia di colera. Il binomio attuale, conserva in parte la storia di quel primo avvistamento e lo completa con il termine latino “mellisuga”, a descriverne le abitudini alimentari. Come tutti i colibrì, infatti, anche il zunzuncito si nutre principalmente di nettare floreale grazie al becco sottile e appuntito che ne permette la suzione.

colibri elena nettare
Grazie al becco appuntito e sottile, il colibrì riesce a cibarsi di nettare tramite suzione
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