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In Italia saranno in vigore 5 giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco da domani 22 aprile fino al funerale che si terrà sabato 26 aprile sul sagrato della basilica di San Pietro in Vaticano: la decisione è stata presa oggi dal Consiglio dei Ministri e saranno previste misure speciali in tutto il Paese. Verranno cancellati gli impegni delle autorità pubbliche (a eccezione di quelli per beneficienza) e saranno interrotti eventi sportivi come le partite di serie A, ma si svolgeranno le attività degli uffici pubblici e le cerimonie per il 25 aprile.
Cosa comporta il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco: le misure previste
Il lutto nazionale non possiede una legge speciale che lo regoli, ma viene stabilito caso per caso dal governo in carica. Una volta proclamato questo prevede che le bandiere di tutti gli edifici pubblici siano esposte a mezz'asta, mentre quelle all'interno siano decorate con due strisce di velo nero. Su disposizione del ministero degli Affari Esteri, anche alle rappresentanze diplomatiche o consolari straniere in Italia può essere richiesto di issare le bandiere nazionali a mezz'asta. Per quanto riguarda le autorità pubbliche, queste dovranno cancellare tutti i loro impegni sociali a eccezione delle manifestazioni di beneficenza. La giornata di lutto nazionale non è considerata un giorno non lavorativo, per cui non è prevista la chiusura di scuole o uffici pubblici, anche se può essere stabilito un minuto di silenzio. Il ministro del Sud Nello Musumeci ha anche annunciato che sabato 26 aprile saranno sospese tutte le partite di calcio, comprese quelle di serie A. Le cerimonie per la festa della Liberazione del 25 aprile si svolgeranno invece normalmente, all'insegna della sobrietà.
Quando viene stabilito il lutto nazionale
Quali sono le occasioni per cui viene proclamato il lutto nazionale è un'altra questione che dipende dalla sensibilità del governo in carica. Il lutto nazionale viene proclamato nel caso della scomparsa di personalità di altissimo rilievo o in seguito a disastri o calamità naturali particolarmente gravi: per esempio, è stato osservato un giorno di lutto nazionale per le vittime del terremoto in Abruzzo del 2009, per quelle causate dal crollo del ponte Morandi di Genova nel 2018 o dalle alluvioni in Emilia-Romagna del 2023. Per quanto riguarda un Papa, l'ultimo a essere omaggiato con il lutto nazionale è stato Giovanni Paolo II nel 2005, per cui i giorni in tutto furono tre.
