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8 Novembre 2024
6:00

Perché si dice “gli manca un venerdì” per descrivere persone eccentriche o poco sveglie?

Se a qualcuno "manca un venerdì" o "manca qualche venerdì" significa che sembra comportarsi in modo bizzarro o poco convenzionale. L'espressione trova le sue radici in tradizioni religiose e popolari italiane, gesti scaramantici e pratiche esoteriche.

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Perché si dice “gli manca un venerdì” per descrivere persone eccentriche o poco sveglie?
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L’espressione italiana "Gli/le manca un venerdì" (con le varianti "Gli/le manca qualche venerdì" e "Non ha tutti i venerdì") è un modo di dire diffuso in molte regioni del Paese e, soprattutto nel Centro-Nord, è usato per descrivere una persona che sembra un po' fuori dal comune o leggermente bizzarra nel comportamento. Il detto fa probabilmente riferimento alla supposta eccentricità di chi nasce prematuro. Queste persone nella cultura popolare sarebbero considerate "incomplete", prive quindi di qualche venerdì. Ma perché proprio venerdì? Probabilmente perché si tratta di un giorno tradizionalmente associato a gesti scaramantici, rituali magici e pratiche esoteriche. Approfondiamo l’origine di questa espressione e vediamo come si è sviluppata nel tempo

L'origine del modo di dire "gli/le manca un venerdì"

Per comprendere il perché esista l'espressione "gli/le manca un venerdì", dobbiamo prima capire l'importanza di questo giorno nella cultura popolare e religiosa. Il venerdì, infatti, è un giorno significativo in diverse culture. Nel cristianesimo, ad esempio, è il giorno della Passione di Cristo, un momento di riflessione e penitenza che da secoli influenza il comportamento dei fedeli.

Nell'Italia rurale e tradizionale, il venerdì era un giorno dedicato a riti, usanze e tradizioni che si svolgevano in preparazione del fine settimana, per cui era anche un giorno di introspezione. Una persona a cui "manca un venerdì", quindi, potrebbe essere vista come qualcuno che non partecipa completamente a questo spirito di osservanza o che ha un comportamento irregolare e distaccato rispetto alle norme di controllo e moderazione.

Oltre alla dimensione religiosa, in astrologia (che – ricordiamolo sempre – non è assolutamente una scienza) il venerdì è associato a Venere, il pianeta dell'amore, dell’armonia e della bellezza, spesso collegato a valori come l’equilibrio e la riflessione. Se "manca" un venerdì, si potrebbe anche intendere che a quella persona sembri mancare quell'armonia o quell'equilibrio interiore. In sostanza, il modo di dire "gli/le manca un venerdì" si utilizzerebbe per descrivere persone che sembrano comportarsi in maniera stravagante o imprevedibile, quasi come se avessero "saltato" un giorno di riflessione e centratura.

Un altro significato legato alla cultura popolare

Secondo un'altra interpretazione, il venerdì era considerato il giorno in cui i mercati locali si popolavano e le persone si scambiavano opinioni, storie e conoscenze. Il giorno era un'occasione per aggiornarsi sulle novità del villaggio o del paese. "Mancare un venerdì" potrebbe quindi significare non essere "sintonizzati" con la comunità, rimanendo esclusi o "fuori dal giro". Questo modo di dire potrebbe essere nato proprio per descrivere quelle persone che sembravano non avere il polso della situazione, un po' "disconnesse" dalle convenzioni sociali e dalle notizie comuni.

Oggi, questo detto è utilizzato più genericamente per indicare una persona che si comporta in modo insolito o che sembra un po' "sopra le righe". In contesti informali, questa espressione ha perso gran parte del suo significato originario legato alla religione o alla società tradizionale, ed è ormai impiegata in modo giocoso per sottolineare atteggiamenti eccentrici o modi di pensare che escono dagli schemi ordinari. Tuttavia, l'uso di questa frase conserva una leggera sfumatura di giudizio, anche se spesso è usato in maniera benevola e ironica.

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