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1 Febbraio 2025
16:58

Quali sono le differenze tra Maya, Aztechi e Inca? La storia in breve delle civiltà precolombiane

Le civiltà Maya, Azteca e Inca, pur condividendo alcune caratteristiche, si differenziavano per cultura, lingua, religione e geografia. I Maya prosperarono nello Yucatán, gli Aztechi nell'altopiano messicano e gli Inca lungo le Ande, lasciando un'impronta duratura sulla storia delle Americhe.

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Quali sono le differenze tra Maya, Aztechi e Inca? La storia in breve delle civiltà precolombiane
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Le tre più famose civiltà americane precolombiane, ovvero i Maya, gli Aztechi e gli Inca, differivano fra loro per cultura, lingua, modello politico, religione e bacino geografico di provenienza. I Maya erano originari di una zona che comprendeva l'attuale penisola dello Yucatán, in Messico, il Guatemala, El Salvador, Honduras e il Belize. Gli Aztechi invece prosperarono negli altopiani del Messico centrale, mentre gli Inca lungo la cordigliera andina, nei territori degli attuali Perù, Bolivia e Cile.

La civiltà Maya

La prima cosa da chiarire sui Maya, famosi in tutto il mondo per le loro piramidi, è il fatto che quando i colonizzatori spagnoli giunsero in Messico all'inizio del ‘500, questa antica civiltà si trovava in un periodo di profonda decadenza. La fase cosiddetta "classica", quella del massimo periodo di splendore, va dal V al IX secolo d.C., quindi molto prima del viaggio di Cristoforo Colombo del 1492. Gli antenati dei Maya erano probabilmente originari della zona dell'attuale Guatemala, e migrarono successivamente verso nord, nello Yucatán, tra il X e l'VIII sec. a.C.

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Area di diffusione della civiltà maya. Credit: Kmusser

Nel periodo classico i Maya svilupparono una raffinata civiltà urbana, basata sul modello politico della città-stato, Tikal e Chichén Itzá erano alcune delle principali. A differenza degli Aztechi e degli Inca, i Maya non crearono mai un governo unitario nella loro regione geografica: ogni città si amministrava da sé, con il proprio re e la propria aristocrazia, spesso in contrasto e in guerra con le città vicine. L'economia si basava sull'agricoltura, era diffusa soprattutto la coltivazione del mais e dei fagioli, ma le città-stato intrattenevano fra loro anche proficue relazioni commerciali.

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La piramide di Kukulcan a Chichén Itzá, costruita tra il IX e il XII sec. d. C. Credit: Daniel Schwen

Le lingue appartenenti alla famiglia maya sono ancora vive, e sono parlate da circa 6 milioni di persone fra Messico, Guatemala, Belize, El Salvador e Honduras. I Maya possedevano anche un complesso sistema di scrittura, basato su glifi in grado di rappresentare sia dei suoni che delle parole, usato per tramandare le discipline in cui i Maya eccelsero maggiormente, ovvero la matematica e l'astronomia. Ad oggi il corpus letterario dell'antica lingua maya è stimato in circa 10.000 iscrizioni, la loro raffinata cultura scientifica finì per influenzare soprattutto i loro vicini Aztechi.

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Il Codice di Parigi è uno dei soli tre manoscritti maya sopravvissuti fino ai giorni nostri. Contiene un calendario e formule rituali, e venne realizzato su corteccia attorno alla metà del XV secolo.

I Maya credevano in svariate divinità, alcune benevole altre malevole. Le due più importanti erano Itzamnà, il dio del sole, e Kukulkan, il Serpente Piumato (comune anche alla civiltà azteca). I Maya praticavano i sacrifici umani, anche se in misura minore rispetto agli Aztechi: il tributo di sangue era ritenuto necessario in quanto avrebbe soddisfatto le divinità e avrebbe permesso loro di mandare avanti il mondo. Era piuttosto diffuso anche il culto degli antenati.

A partire dal X secolo d.C. il mondo maya cominciò ad andare in crisi. Una serie di guerre fra città, sommovimenti sociali e politici, e sconvolgimenti climatici e ambientali causarono l'abbandono e il declino dei centri urbani. Quando gli Spagnoli giunsero nello Yucatán trovarono una civiltà molto meno ricca e sviluppata rispetto a quella di alcuni secoli prima. La conquista dei territori maya impegnò i conquistadores dal 1517 al 1546, anche se l'ultima città indipendente venne sottomessa solo nel 1697.

La civiltà Azteca

Gli Aztechi si stabilirono sugli altopiani del Messico centrale, dando vita a uno dei più importanti imperi mesoamericani. Questo popolo non usava la parola "azteco" per definirsi, visto che questo termine è stato introdotto dagli occidentali. Essi chiamavano loro stessi "mexica", parola da cui deriva il termine "Messico". Parlavano la lingua nahuatl, ancora in uso per 1,7 milioni di persone in Messico. I Mexica giunsero nel Messico centrale nel XIII secolo, ed erano originari di terre molto più a nord, la zona dove oggi corre il confine fra Messico e Stati Uniti. Erano guerrieri provetti, e in pochi anni riuscirono a sottomettere le altre popolazioni che abitavano i dintorni del gigantesco lago Texcoco, dove oggi sorge Città del Messico. All'interno del lago, collegata alla terraferma da tre ponti, fondarono la loro capitale, Tenochtitlan. Assieme ad altre due città che sorgevano attorno al lago, Texcoco e Tlacopan, diede vita alla "Triplice Alleanza". Questa Alleanza, dove Tenochtitlan ricopriva il ruolo dominante, fu operativa a partire dal XV secolo a spese dei popoli vicini, che vennero sottomessi con violenza. Nasce così l'Impero Azteco.

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L’Impero Azteco alla sua massima espansione, all’inizio del XVI secolo. Credit: Yavidaxiu

L'impero era guidato dallo Huey Tlatoani, il Riverito Oratore, un imperatore ereditario che nella militarizzata società azteca era il supremo capo militare. Oltre alla potenza militare, l'Impero Azteco conseguì anche notevoli successi scientifici e architettonici. Molto importante in questo caso era stata l'eredità della vicina cultura maya dello Yucatán. Anche i Mexica padroneggiavano una forma di scrittura, caratterizzata da un sistema pittografico e logosillabico, ovvero con parole o suoni legati a determinati simboli.

Gli Aztechi credevano in molte divinità, che celebravano nel corso di grandi feste pubbliche dove ricopriva un ruolo molto importante il sacrificio umano, si riteneva infatti che solo attraverso il tributo del sangue le divinità potessero mantenere gli equilibri del mondo. Le vittime sacrificali erano solitamente prigionieri delle popolazioni sottomesse (gli Aztechi erano sempre in guerra con i vicini) ma anche volontari di nobili famiglie, che sentivano come una necessità l'offrire la propria vita per il benessere della comunità.

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Guerriero giaguaro dell’esercito azteco

L'impero cessò di esistere in seguito alla campagna militare di conquista spagnola guidata da Hernán Cortés, che durò dal 1519 al 1521. Gli Spagnoli riuscirono a sconfiggere gli Aztechi non tanto grazie alla superiorità militare, dato che i conquistadores erano poche centinaia), ma soprattutto sfruttando il risentimento e il rancore che i popoli sottomessi nutrivano nei confronti dei Mexica.

La civiltà Inca

L'impero degli Inca, a differenza di Maya e Aztechi, si sviluppò in Sudamerica, lungo la cordigliera delle Ande. La sua origine non è chiara, probabilmente questo popolo era autoctono della regione, e a partire dal XII secolo cominciò a costruire un vasto dominio, basato sulla sottomissione delle popolazioni vicine. Il termine "Inca", che oggi indica l'intera civiltà, era usato unicamente per l'imperatore. Infatti, come gli Aztechi, anche gli Inca istituirono un impero.

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Le rovine di Macchu Picchu. Credit: Martin St. Amand

Grazie alla forza militare, gli Inca si espansero enormemente nel corso del XV secolo, andando a creare il più grande impero precolombiano delle Americhe, lungo la cordigliera andina. Svilupparono numerose città, e la loro capitale, Cusco, oggi in Perù, era una delle più grandi e popolose del continente. Le città inca erano note per le loro complesse soluzioni urbanistiche e architettoniche, il grande livello di centralizzazione permetteva di costruire centri abitati efficienti anche in un ambiente impervio come quello andino.

L'economia era basata principalmente sull'agricoltura, ma anche il commercio e l'artigianato rivestivano ruoli chiave. A differenza dei Maya e degli Aztechi però, gli Inca non svilupparono mai un sistema di scrittura. Tuttavia, lungo le avanzatissime strade che collegavano ogni angolo dell'impero, correvano i chaski, i messaggeri corridori, che trasportavano i quipu, ovvero delle cordicelle che attraverso una combinazione di nodi e colori erano in grado di comunicare determinati concetti.

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Un chaski con quipu in mano

Gli Inca credevano in numerose divinità che erano ritenute manifestazioni diverse della creazione naturale. I sacrifici umani erano praticati, ma in scala decisamente ridotta rispetto agli Aztechi. Piuttosto note sono le mummie ritrovate sulle montagne sacre a determinate divinità. La lingua degli Inca, il Quechua, è ancora parlato da quasi 8 milioni di persone in tutto il continente.

La conquista spagnola dell'impero degli Inca fu piuttosto lunga e sanguinosa, soprattutto a causa del difficile terreno su cui si svolsero le operazioni militari. La campagna di Francisco Pizarro cominciò nel 1532, ma l'ultimo imperatore, Tupac Amaru, venne ucciso dagli Spagnoli solo nel 1572.

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