
Una delle limitazioni più inamovibili (almeno finora) dell'ecosistema Google sembra essere sul punto di cadere: la possibilità di modificare il proprio indirizzo Gmail senza dover creare un account da zero e perdere, di conseguenza, tutto il proprio storico digitale. Stando a quanto emerso da una pagina di supporto ufficiale, seppur attualmente visibile solo in una versione localizzata in hindi e non ancora propagata globalmente in lingua inglese, l'azienda di Mountain View sta implementando una funzionalità che permetterà agli utenti di rinominare la propria casella di posta elettronica principale. Secondo il meccanismo descritto da Google, il vecchio indirizzo non verrà cancellato ma continuerà a ricevere messaggi e a reindirizzarli nella nuova casella principale. Questo significa che tutti i dati sensibili, le fotografie salvate su Google Foto, i documenti archiviati in Drive e le e-mail pregresse rimarranno perfettamente accessibili e intatti.
Va precisato, però, che non ci sarà una libertà di modifica totale e assoluta: le nuove direttive prevedono restrizioni temporali e numeriche ben precise per evitare abusi, come il blocco di ulteriori modifiche per dodici mesi dopo il primo cambiamento e un limite massimo di operazioni consentite per singolo account, fissato a quattro. Si tratta di un cambiamento infrastrutturale notevole, poiché fino a oggi la modifica del nome utente era concessa quasi esclusivamente a chi utilizzava indirizzi di terze parti per accedere ai servizi Google, mentre per i domini nativi @gmail.com la regola era l'immutabilità.
Come funzionerà la modifica degli indirizzi Gmail
Analizzando la documentazione tecnica trapelata, individuata inizialmente dalla community del “Google Pixel Hub” su Telegram, emerge un quadro chiaro di come verrà gestita questa delicata operazione di “rebranding” personale. Fino a questo momento, la policy di Google era categorica: se l'indirizzo terminava con @gmail.com, la modifica era quasi sempre interdetta. La nuova procedura, descritta come «in fase di implementazione graduale», scardina questo principio permettendo di sostituire il proprio identificativo con un nuovo nome utente, sempre all'interno del dominio @gmail.com.
Il vecchio indirizzo non verrà eliminato del tutto, ma fungerà da “alias”. Per i meno esperti, un alias funziona come uno pseudonimo. In questo modo, quando si effettua il passaggio al nuovo indirizzo, il vecchio identificativo non sparirà nel nulla né potrà essere appropriato da altri utenti; rimarrà di esclusiva proprietà dell'utente e continuerà a funzionare sia per la ricezione della posta, che verrà dirottata sulla nuova inbox. L'alias, inoltre, potrà continuare a essere usato come credenziale di accesso per il login ai servizi dell'ecosistema Google, come Maps, YouTube o il Play Store. Chiaramente, anche il nuovo indirizzo potrà essere usato per tutti questi scopi.
Questa continuità operativa è fondamentale per garantire che l'utente non rimanga tagliato fuori da servizi terzi a cui si era iscritto con la sua vecchia e-mail. Google specifica chiaramente che i dati non subiranno migrazioni rischiose: tutto ciò che risiede nel cloud personale resterà esattamente lì dov'è.
I paletti imposti da Google
Pur avendo aperto alla modifica dell'indirizzo Gmail, Google ha pensato a dei paletti ben precisi con cui evitare potenziali abusi da parte degli utenti. Una volta effettuato la modifica del proprio indirizzo, non sarà possibile generare un ulteriore nuovo indirizzo né eliminare quello appena creato per un periodo pari a un anno solare. Inoltre, è stato fissato un limite massimo di tre modifiche totali per la vita dell'account, portando a un massimo di quattro indirizzi associabili (l'originale più tre variazioni).
Queste limitazioni servono verosimilmente a prevenire pratiche di spam o cambi di identità troppo frequenti che potrebbero confondere i sistemi di sicurezza. È bene notare che, trattandosi di una modifica profonda ai database utente, potrebbero verificarsi delle incongruenze minori nei primi tempi; la documentazione avverte che il vecchio indirizzo potrebbe continuare ad apparire in contesti specifici creati antecedentemente alla modifica, come negli inviti o negli eventi già salvati su Google Calendar, che non verranno aggiornati retroattivamente in modo immediato.
Al momento della stesura di questo articolo, la funzionalità non appare ancora attiva sui pannelli di controllo standard, ma la presenza di una guida così dettagliata (seppur in hindi) suggerisce che l'opzione apparirà presto nella sezione “Il mio account” di tutti gli utenti. Quando? Al momento non ci è dato saperlo.