0 risultati
23 Giugno 2025
19:30

Mongolfiera caduta in Brasile, 8 vittime: cosa è andato storto

In Brazile una mongolfiera ha preso fuoco, crollando e provocando la morte di 8 persone su 21 passeggeri. Le dinamiche dell'incidente raccontano di un rogo a livello del cesto e di una procedura in caso di incendio andata storta. Vediamo come.

Ti piace questo contenuto?
Mongolfiera caduta in Brasile, 8 vittime: cosa è andato storto
mongolfiera

Sabato 21 giugno alle 9.30 di mattino a Praia Grande, nel Sud del Brasile, si è consumata una tragedia. Una mongolfiera con a bordo 21 persone è precipitata, portando a 8 vittime e 13 sopravvissuti. L'incidente sembra essere nato da un piccolo rogo all'interno del cesto che conteneva i passeggeri, che a portato a una procedura d'emergenza che purtroppo ha avuto delle complicazioni, fino a portare allo squarcio del pallone e il conseguente crollo di tutta la mongolfiera.

Come funziona una mongolfiera e le difficoltà al decollo

La mongolfiera è un pallone aerostatico, cioè un veicolo aereo che usa gas a bassa densità per sollevarsi. Nello specifico, le mongolfiere riescono ad alzarsi in volo grazie all’utilizzo di aria calda all’interno del pallone. Questo perché l’aria calda è meno densa rispetto a quella più fredda che si trova all’esterno, e per questo si muove verso l’alto, è il famoso principio di Archimede. All’imbocco del pallone, nella parte inferiore, si trova quindi il cosiddetto bruciatore, una bombola che grazie alla combustione di gas, solitamente il propano, genera una fiamma che andrà a scaldare l’aria dentro al pallone e in più rilascia i prodotti della combustione del propano che andranno anch’essi a riempire la mongolfiera, che così riesce ad alzarsi.

mongolfiera bruciatore
Bruciatore di una mongolfiera in funzione

E qui possiamo già fare un'osservazione sull’incidente: alcuni testimoni hanno parlato di problemi già in partenza, perché la mongolfiera faceva fatica a sollevarsi in aria. Ecco, su questo c’è da dire che proprio per il meccanismo aria calda-aria fredda di cui abbiamo appena parlato, più è bassa la temperatura esterna, più sarà facile far decollare la mongolfiera. Mentre se fuori fa molto caldo, la differenza di temperatura tra l’interno del pallone e l’esterno è minore e quindi la spinta verso l’alto sarà minore. È per questo motivo che solitamente i voli avvengono all’alba o nelle ore notturne, con temperatura preferibile di massimo 15 gradi. A temperature maggiori si può comunque volare, ma il decollo sarà più difficoltoso.

Al momento dell’incidente, le 9.30 di mattino, a Praia Grande la temperatura era intorno ai 23 gradi, quindi non è strano che il decollo sembra non essere stato immediato.

Comunque per finire il funzionamento del volo di una mongolfiera, se si vuole invece scendere, perdere quota, bisogna raffreddare l’aria presente all’interno della mongolfiera. In questo modo l’aria nel pallone diventa più densa e la spinta verso l’alto va a ridursi. E come si fa? Attraverso una valvola di sfogo posta in cima al pallone che viene aperta dal pilota per far uscire aria calda e riequilibrare così la temperatura.

Perché la presenza di una fiamma non è pericolosa: la resistenza del pallone

Visto il funzionamento della mongolfiera, probabilmente la domanda più comune è: ma non è pericoloso, in generale, che un pallone di tela venga gonfiato attraverso una fiamma? Tendenzialmente no. E non è stata questa la causa dell’incidente. Le mongolfiere moderne sono composte da tessuti sintetici, come il nylon, dotati di leggerezza e buona resistenza meccanica. Considerate che le temperature all’interno del pallone possono raggiungere i 120 °C circa, mentre la temperatura di fusione del nylon è decisamente più alta, circa 220-230 °C. In più, l’imbocco del pallone è molto ampio e la fiamma alta, coperta dal pallone stesso, per cui è molto difficile che la fiamma tocchi direttamente la mongolfiera. In più nella parte più bassa, vicino al bruciatore, è presente infine del materiale ignifugo, per impedire che il pallone prenda fuoco.

mongolgiera
Struttura della mongolfiera dall’alto: sono visibili gli "spicchi" di nylon e, in cima, la zona in cui si trova la valvola di sfogo.

L’involucro poi non è un tessuto unico, ma composto da più spicchi cuciti insieme ed è fatto in modo che anche in presenza di squarci, di uno strappo accidentale, non si allarghi. Per questo il nylon viene chiamato “rip stop”.

E allora, cos'ha causato l'incidente?

La dinamica dell'incidente: gli errori nella procedura in caso di incendio

La prima cosa da dire è che le condizioni meteorologiche erano stabili e favorevoli, nello stesso giorno erano state eseguiti altri voli in tranquillità.

Secondo le testimonianze sia del pilota della mongolfiera che dei 13 sopravvissuti, tutto è partito da un piccolo rogo all’interno della cesta della mongolfiera. Quello che si sa è che potrebbe essere stato causato dalla fiamma ossidrica che viene usata per accendere il bruciatore, ma come questa sia stata attivata o chi sia stato a usarla impropriamente al momento non è chiaro. Un’altra ipotesi è che ci sia stata una perdita di propano da uno dei cavi che connettono i serbatoi al punto di accensione della fiamma. Teoricamente, la zona intorno alle bombole dovrebbe essere coperta da materiale ignifugo, così che la cesta sia protetta da eventuali fiamme, non sappiamo però che cosa sia successo in questo caso.

mongolfiera caduta in brasile
Immagine tratta dal video di caduta della mongolfiera. È possibile riconoscere il cesto in fiamme.

Sempre secondo le testimonianze, il pilota ha tentato di estinguere le fiamme con l’estintore di bordo, che deve sempre esserci, e nel frattempo ha fatto scendere di quota la mongolfiera così da arrivare a terra.
La procedura in caso di incendio a bordo, infatti, prevede proprio questo: interrompere l’alimentazione del gas chiudendo i rubunetti delle bombole, spegnere il bruciatore e una volta arrivati a terra, aprire completamente la valvola così da far uscire tutta l’aria calda e impedire alla mongolfiera di alzarsi di nuovo.

Qualcosa in questa procedura, però, è andato storto. Una volta che la mongolfiera è arrivata a terra, il pilota ha dato l’ordine di scendere ed è sceso anche lui, solo che non tutti i passeggeri si erano messi in salvo. E qui c’è un grandissimo errore: il pilota deve essere sempre l’ultimo a scendere. Non sappiamo perché sia sceso prima, ma non dovrebbe accadere, soprattutto durante imprevisti come questo. La mongolfiera, infatti, una volta a terra è tornata a salire. Questo può essere dovuto a più fattori o errori: prima di tutto, essendo scese 13 persone, il peso da sollevare è notevolmente diminuito. In teoria però, se il bruciatore era spento e la valvola correttamente aperta, la mongolfiera non avrebbe dovuto tornare ad alzarsi perché non ha più spinta.

Quindi se si è alzata, o il pilota non ha correttamente aperto la valvola o spento il bruciatore, cioè non ha seguito la procedura, oppure l’incendio del cesto continuava a riempire di aria calda il pallone dandogli così modo di alzarsi. Ma di nuovo, se la valvola fosse stata aperta, teoricamente il sollevamento non era comunque possibile.

caduta mongolfiera brasile
Immagini tratte dal video della caduta. Due fotogrammi riguardanti gli ultimi istanti prima della caduta.

Una possibile ipotesi è che la fune che regola la valvola fosse stata usurata dal rogo e per questo il pilota potrebbe non essere riuscito ad aprirla correttamente. Resta il fatto che il pilota ha commesso un grande errore: è sceso prima che tutti fossero in salvo.

Una volta tornata in quota, la mongolfiera quindi era senza qualcuno che fosse in grado di guidarla e con un rogo ancora in vita. A quel punto le fiamme dal cesto hanno raggiunto anche le altre componenti del pallone che vediamo squarciarsi e crollare. È probabile anche che la combustione del cesto abbia portato l’aria all’interno del pallone ben sopra i 200 gradi, andando così a ledere il tessuto, che non ha retto.

Avatar utente
Maria Bosco
Creator
Classe 1993, sono laureata in Matematica e Ingegneria Matematica, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. Ex-pallanuotista, amante dello sport, dopo aver lavorato nella consulenza informatica, in piena crisi dei trent’anni sono finita a lavorare in televisione per poi finalmente approdare in Geopop.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views