In Brasile le violente alluvioni hanno portato il Paese a dichiarare lo stato di calamità naturale. Lo stato di Rio Grande do Sul, nel sud del Paese, è stato colpito dalle peggiori alluvioni dal 1941, che al momento hanno provocato un bilancio estremamente grave: almeno 96 vittime, 362 feriti, 131 dispersi, decine di migliaia di sfollati e mezzo milione di persone senza elettricità e acqua pulita. Le piogge più intense sono state registrate nei pressi di Porto Alegre, la capitale, dove l'aeroporto è stato chiuso e gli autobus sono fuori servizio: qui sono caduti fino a 150 millimetri di pioggia in un giorno, più della quantità che nella zona ci si aspetta in tutto il mese di aprile. Pensate che il lago Guaíba ha raggiunto domenica 5 maggio il livello record di 5,31 metri, mai registrato, nemmeno durante la devastante alluvione storica del 1941.
L'alluvione storica del 1941
Eventi del genere non sono del tutto nuovi nella regione: solo nel 2023 si sono verificati tre eventi alluvionali (rispettivamente a luglio, settembre e novembre) che complessivamente hanno causato 75 morti. Allo stesso tempo però alluvioni così intense di sicuro non sono frequenti. L’ultimo evento simile infatti risale addirittura al 1941.
L’area interessata fu pressapoco la stessa e, secondo quanto riportato da uno studio del 2022 pubblicato sulla rivista SciElo Brazil, in quell’occasione ci furono 15 mila case allagate per circa 40 giorni, 70 mila persone vennero sfollate e il livello raggiunto dall’acqua fu il più alto mai registrato nella storia del Paese fino a quel momento, pari a 4,76 metri. Anche se in quel caso l’aumento del livello dell’acqua fu più graduale di quanto registrato in questi giorni, si trattò di un fenomeno che, almeno in parte, è da ricondurre (ancora una volta) alla presenza di El Niño.
Il sistema anti-alluvione
Il Governo infatti all’epoca realizzò un sistema di difesa anti-alluvione formato da 68 km di dighe, 14 paratoie e 19 sistemi di pompaggio. Oltre a questo venne realizzato anche il Muro di Mauá, cioè un muro lungo quasi 3 km alto tre metri e interrato per altri 3 metri, il cui obiettivo era quello di proteggere i principali monumenti della capitale. Il sistema però necessita di manutenzione, che non è stata fatta a dovere, e quindi nonostante i cittadini la richiedessero a gran voce il governo non ha mai effettuato interventi significativi. Il risultato è che le condizioni oggi sono pessime e quindi anche il muro in città non è a tenuta stagna: l’acqua riesce comunque a passare in grandi quantità, tanto da aver spinto il governo a cercare di fermarla con dei sacchi di sabbia.