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14 Agosto 2025
6:00

Nel 1934 in Italia venne testato un razzo per spedire la posta: assurdo ma vero

Nel '900 si provò a spedire la posta con razzi dotati di paracadute. In Italia il primo test fu a Trieste nel 1934 ma la tecnologia non decollò per i costi e le difficoltà tecnico-logistiche.

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Nel 1934 in Italia venne testato un razzo per spedire la posta: assurdo ma vero
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Immagine editata con AI. Credit: Bundesarchiv, Bild 102–11541 / CC–BY–SA 3.0

Per quanto possa sembrare strano, lo scorso secolo vennero svolti degli esperimenti per provare a spedire la posta utilizzando… un razzo! L'idea era quella di utilizzare un razzo senza carica esplosiva e dotato di paracadute per l'atterraggio per velocizzare il processo di spedizione e permettere a lettere e pacchi di raggiungere la destinazione nel minor tempo possibile. Ovviamente questo tipo di tecnologia non prese mai piede – credo sia facile intuire i possibili problemi relativi all'utilizzo di questi dispositivi in aree abitate – ma è interessante notare come si siano svolti esperimenti in moltissimi Paesi del mondo, Italia inclusa.

Nel Bel Paese, come confermato anche dal portale A.I.D.A. (Associazione Italiana di Aerofilatelia), i primi esperimenti furono condotti dall'ingegnere tedesco Gehrard Zucker che fece una dimostrazione a Trieste il 31 ottobre 1934. In quell'occasione lanciò da Monte Castiglione a San Servolo (a 4 km di distanza) un razzo contenente la corrispondenza. Una volta atterrato grazie al paracadute, fu preso dai postini che si occuparono di distribuire la posta con il metodo tradizionale. Ma le sperimentazioni non finirono qui!

Si fecero test anche nel dopoguerra e, a tal proposito, vale la pena ricordare l'utilizzo di Grillo, il primo missile a vapore della storia. Dal punto di vista tecnico questo mezzo lungo poco più di due metri e largo 14 centimetri aveva un carico utile di 2,5 kg. Questo era costituito da circa 2600 buste preparate da A. M. Luisi, il Responsabile del Dipartimento filatelico della Società Trasporti Missilistici.
Nonostante nel corso degli anni alcuni test in vari Paesi del mondo non si conclusero come sperato, l'entusiasmo per questa nuova tecnologia fu tale da permettere la costituzione a Milano della S.E.P.R.A., cioè la Società Europea di Posta Razzo e di Astrofilatelia.

Tuttavia, come è facile intuire, i razzi postali non presero mai veramente piede: la velocità nella spedizione era controbilanciata da un costo più elevato, da difficoltà logistiche non indifferenti e dal fatto che dopo la Seconda Guerra Mondiale e durante la Guerra Fredda l'utilizzo di razzi non era ben visto (anche se a scopo pacifico). Inoltre c'è anche da considerare il fatto che, da lì a qualche decennio, un'altra rivoluzione sarebbe arrivata: quella delle email e di internet, rendendo di fatto questa tecnologia obsoleta.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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