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27 Maggio 2024
19:30

Neuralink installerà i suoi chip nel cervello di un secondo paziente: arriva l’ok della FDA

Neuralink è pronta per continuare la sperimentazione dei propri chip su 10 altri pazienti entro la fine dell'anno: il prossimo potrebbe essere già a giugno. La Food and Drug Administration ha dato il via libera per installare i chip a 8 mm di profondità nel cervello.

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Neuralink installerà i suoi chip nel cervello di un secondo paziente: arriva l’ok della FDA
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Neuralink ha ricevuto l'approvazione da parte della FDA (Food and Drug Administration, l'ente che regola i prodotti farmaceutici negli USA) a continuare la sperimentazione dei propri chip su altri esseri umani volontari, dopo l'esperienza con il primo paziente umano Noland Arbaugh. Le BCI (Brain-Computer Interface) sviluppate da Neuralink consentono di controllare dispositivi elettronici con il pensiero grazie a un chip che “legge” i pattern neuronali e li “traduce” in azioni specifiche, permettendo così di dare più autonomia a individui affetti da gravi condizioni motorie.

Secondo Elon Musk, fondatore di Neuralink, il secondo chip dovrebbe essere installato entro il mese di giugno per arrivare a 10 dispositivi installati entro il 2024. Poiché la sperimentazione con Arbaugh ha avuto problemi di distaccamento dei filamenti del chip dal cervello del paziente, l'FDA ha accettato la proposta di installare i prossimi dispositvi più in profondità nel cervello: 8 millimetri contro i 5 millimetri di Arbaugh. Al momento la cerchia dei volontari per la sperimentazione è ridotta a circa 100 candidati, tra i quali Neuralink dovrà scegliere il più adatto per il prossimo impianto ed eventualmente gli altri 8 che riceveranno la BCI entro la fine dell'anno.

Secondo un comunicato diffuso dalla stessa Neuralink, circa l'85% degli elettrodi nel chip Telepathy installati a 5 millimetri di profondità nel cervello di Noland Arbaugh hanno perso il contatto a causa di movimenti intra-cranici più intensi del previsto. Questo ha provocato una perdita delle prestazioni della BCI, che i ricercatori di Neuralink misurano con un test molto semplice chiamato Webgrid: consiste nel fare clic su quadratini colorati che compaiono in posizioni casuali in una griglia (potete farlo anche voi in una pagina apposita nel sito di Neuralink). Il problema è stato risolto aumentando la sensibilità dei filamenti ancora in sede, ma per i prossimi pazienti si è convenuto che un'installazione a 8 millimetri di profondità garantirà prestazioni superiori mantenendo la sicurezza dei pazienti.

Al netto delle difficoltà sperimentate nel periodo successivo al distaccamento dei link, Arbaugh continua a dichiararsi soddisfatto di Telepathy: «Mi ha reso più indipendente e questo non aiuta solo me, ma anche tutti quelli che mi circondano. Mi fa sentire meno indifeso e meno un peso», dichiara Arbaugh in un'intervista rilasciata a Wired US. Prima dell'innesto del chip l'unico dispositivo elettronico controllabile da Arbaugh era un iPad che riusciva a utilizzare impugnando una penna con la bocca. Questo metodo, oltre che scomodo, non consentiva ad Arbaugh di parlare mentre utilizzava il dispositivo e inoltre rischiava di provocargli complicazioni come piaghe da decubito ed affaticamento muscolare. Ora Arbaugh riferisce che i problemi di disconnessione si sono risolti e di non essere più preoccupato per la situazione.

I prossimi passi? Secondo Arbaugh, «sarebbe fantastico se avessi un robot Optimus da controllare con l'impianto […]. Probabilmente eliminerebbe il 90% delle cose per cui ho bisogno di altre persone, e potrebbe anche collegarsi ad altri dispositivi».

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