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20 Febbraio 2024
19:30

Il primo paziente con il chip Neuralink nel cervello può muovere il mouse con il pensiero

Secondo Elon Musk, la sperimentazione umana su Neuralink sta dando i suoi primi risultati: il paziente a cui è stato innestato un chip wireless controlla con il pensiero il cursore del mouse.

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Il primo paziente con il chip Neuralink nel cervello può muovere il mouse con il pensiero
neuralink primo paziente umano

Il primo paziente umano della sperimentazione di Neuralink è in grado di controllare il puntatore di un mouse su uno schermo direttamente con il pensiero, senza compiere nessuna azione fisica. Ad annunciarlo è stato Elon Musk, fondatore dell'azienda di neurotecnologie, aggiungendo che «il paziente sembra essersi ripreso completamente senza effetti collaterali di sorta». L'obiettivo della startup Neuralink, fondata nel 2016, è collegare cervello umano e computer tramite un chip impiantato nella calotta cranica. Al momento Musk non ha fornito ulteriori dettagli, se non che il prossimo obiettivo a breve termine per la prima sperimentazione umana di Neuralink è di riuscire a far fare al paziente – la cui identità è sconosciuta – quanti più “clic” possibile.

Il chip installato consiste in una Brain-Computer Interface (BCI), un sistema che rileva i pattern di attivazione neuronale del paziente e li associa a particolari istruzioni, comunicandole poi a un computer che esegue l'azione “letta” dal chip direttamente dal cervello. La BCI è stata impiantata con un robot chirurgico nei pressi di un'area del cervello che controlla i movimenti, e le azioni “tradotte” dal chip erano dunque di tipo motorio. Ecco perché il primo test sul paziente consisteva in istruzioni legate al movimento come appunto spostare il cursore del mouse su uno schermo.

neuralink disassembled
Il chip di Neuralink.

L'intervento di impianto del chip è avvenuto a fine gennaio. Lo scopo principale dell'azienda di neurotecnologie fondata da Elon Musk nel 2016 è aiutare tutti quei soggetti la cui autonomia di movimento è limitata da particolari condizioni – dal Parkinson all'autismo, dall'obesità alla schizofrenia – permettendo loro di compiere azioni su dispositivi elettronici: le applicazioni previste questa tecnologia saranno dunque prevalentemente in ambito medico. La ricerca di volontari, per esempio, richiedeva individui tetraplegici affetti da lesioni del midollo spinale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

La sperimentazione su esseri umani è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Administration, l'ente americano responsabile per la salute pubblica) a maggio 2023 e la ricerca di volontari umani a settembre. Prima della sperimentazione umana, Neuralink ha effettuato test sugli animali che hanno dato risultati positivi: nel 2022, per esempio, il macaco di 9 anni Poger è riuscito a comandare il videogame Pong direttamente con il suo cervello.

La sperimentazione animale di Neuralink ha attirato molte critiche. In particolare è stato contestato che i test avessero violato l'Animal Welfare Act, che stabilisce le modalità con cui si possono compiere esperimenti su animali. A gennaio l'azienda è stata inoltre multata per violato alcune regole del Dipartimento dei trasporti americano sul trasporto di materiale rischioso.

Ricordiamo che i risultati finora ottenuti da Neuralink sul paziente umano non sono ancora stati validati da entità terze: sarà necessaria una validazione in tal senso prima di poter dire che il test è stato un successo. Se ciò dovesse accadere – il che è ancora da dimostrare – si tratterebbe un potenziale aiuto per soggetti con bisogni e necessità particolari, e secondo Neuralink stessa in un futuro prossimo sarà possibile tramite le interfacce cervello-computer sbloccare nuove possibilità per la creatività e le interazioni con i computer, in maniera ancora più radicale rispetto alle tecnologie che operano in realtà mista come il recente Vision Pro.

Fonti
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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