Il 7 ottobre 2022 alle ore 11:00 presso il Norwegian Nobel Institute di Oslo si è svolta la cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la Pace del 2022. Il premio di quest'anno è stato assegnato a una persona e due organizzazioni: Ales Bialiatski l'attivista bielorusso ad oggi ancora incarcerato, insieme a l'organizzazione russa per i diritti umani Memorial e l'organizzazione ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties.
La commissione per l'assegnazione del premio dichiara:
Rappresentano la società civile nei loro paesi d'origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e tutelare i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia.
I vincitori sono stati scelti tra 343 candidati di cui 251 sono persone e 92 sono organizzazioni; tra i candidati più noti c'erano anche l'attivista Greta Thunberg, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, la leader del movimento democratico bielorusso Sviatlana Tsikhanouskaya, l'ex consulente per l'informatica della NSA Edward Snowden, l'oppositore politico al governo russo Alexei Navalny, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy e il movimento Black Lives Matter.
In questo articolo vediamo chi è Ales Bialiatski, di cosa si occupano l'organizzazione Memorial e il Center for Civil Liberties e quindi quali sono i motivi per cui è stato assegnato a loro uno dei più importanti riconoscimenti per la pace.
Chi sono i vincitori del Premio Nobel per la Pace e per cosa hanno vinto
Durante la cerimonia per l'assegnazione del premio Ales Bialiatski, l'organizzazione Memorial e il Center for Civil Liberties sono stati presentati come "onorevoli campioni per i diritti umani, rappresentanti dell'antimilitarismo e dei principi della legge, simbolo della fratellanza fra le nazioni". Chi sono? E di cosa si occupano?
L'attivista bielorusso Ales Bialiatiski
Ales Bialiatski nasce a Vyartsilya in Russia nel 1962, da genitori bielorussi. È un grande studioso: si laurea presso la Francishak Skaryna Gomel State University in Letteratura e poi consegue un dottorato di ricerca presso l'Accademia bielorussa delle Scienze. Dagli anni '80 prende parte alle proteste anti-sovietiche e diventa uno dei membri fondatori del "Fronte popolare bielorusso". Ha inoltre fondato nel 1996 il "Centro per i diritti umani Viasna" per fornire supporto economico e legale per i prigionieri politici e le loro famiglie.
È stato arrestato nel 2011 per evasione fiscale e poi ufficialmente condannato a 4 anni e mezzo di carcere. Resta in prigione fino al 2014, viene infatti rilasciato 20 mesi prima del previsto in precarie condizioni di salute causate dall'isolamento.
Nonostante la reclusione, Ales Bialiatski non si arrende e continua la tua attività come oppositore e difensore dei diritti umani. Per questo motivo il 14 luglio 2021, la polizia bielorussa perquisisce le case dei dipendenti dell'organizzazione da lui fondata e fa irruzione nell'ufficio centrale. Bialiatski viene arrestato una seconda volta insieme ai colleghi Vladimir Stephanovich e Vladimir Labkovich. Il 6 ottobre 2021 viene ufficializzata l'accusa di evasione fiscale con una pena massima di 7 anni di reclusione. Ad oggi è ancora in galera senza aver avuto un processo.
L'organizzazione russa per i diritti umani Memorial
L'organizzazione per i diritti umani Memorial è una realtà internazionale nata in Russia negli anni '80 durante la caduta del regime sovietico con l'obiettivo di esaminare le violazioni dei diritti umani e altri crimini commessi durante il periodo di governo di Stalin. Originariamente era costituito da due entità: il Memorial International, che registrava dei crimini contro l'umanità commessi in Unione Sovietica e il Memorial Human Rights Center, che si concentrava su la protezione dei diritti umani, specialmente nelle zone di conflitto dentro e intorno alla Russia moderna.
Nel 2021 il Memorial era composto da 50 organizzazioni in Russia e 11 in altri paesi. Tutte condividono alcuni temi: diritti umani, documentazione del passato, educazione dei giovani e celebrazione dei giorni della memoria per le vittime della repressione politica. Le autorità russe hanno deciso di liquidare la Memorial e la chiusura è diventata effettiva proprio nel 2021, ma le persone che ne facevano parte si sono rifiutate di arrendersi. La rappresentante della commissione del Nobel ha specificato che questa organizzazione si basa su una specifica nozione: studiare le minacce passate è fondamentale per affrontare quelle nuove.
L'ucraino Center for Civil Liberties
Il Center for Civil Liberties è stato fondato a Kiev nel 2007 e si è occupato di tutelare i diritti umani, la democrazia e di generare attività di solidarietà in Ucraina e nella regione dell'OSCE per l'affermazione della dignità umana, oltre a spingere le autorità per rendere l’Ucraina una vera e propria democrazia. Dal 2014 ha partecipato a gruppi di monitoraggio mobile in Crimea e Donbas e ha riportato alla Corte penale internazionale un documento sui crimini contro l'umanità commessi dal regime di Yanukovich durante l'Euromaidan. Oggi continua il monitoraggio sulla violazione dei diritti umani.