
Nell'ambito del calendario cristiano, il 13 dicembre si celebra Santa Lucia, protettrice della vista per il suo simbolismo legato alla luce (“Lucia” deriva dal latino lux, “luce”), che anticipa il Natale. Il detto popolare, tanto radicato da attestarsi al di sopra di ogni evidenza empirica “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia” è però scientificamente inesatto e dipende anzitutto dall'essere passati anticamente dal calendario giuliano a quello gregoriano: oggigiorno il giorno con la minore quantità di luce nell’emisfero boreale è quello del solstizio d’inverno, che cade tra il 21 e il 23 dicembre a seconda degli anni. Tuttavia, il legame tra la festa di Santa Lucia e la luce è profondo e affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni popolari.
L'origine del detto “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia”
L’origine della credenza è duplice: una parte risiede in antiche osservazioni astronomiche, l’altra in motivazioni storiche. Prima dell’introduzione del calendario gregoriano nel 1582, il solstizio d’inverno – cioè il giorno con meno ore di luce – cadeva intorno al 13 dicembre. La riforma del calendario introdotta da papa Gregorio XIII eliminò 10 giorni dal calendario (dal 4 al 15 ottobre 1582) per compensare il "ritardo" accumulatosi nei secoli dall'introduzione dell'anno bisestile a opera di Giulio Cesare. Come conseguenza, il calendario "slittò" portando il solstizio al 21-22 dicembre, mentre la festa di Santa Lucia rimase fissata al 13 dicembre. Il detto popolare, quindi, ha radici in un’epoca in cui il giorno di Santa Lucia coincideva effettivamente con il solstizio d’inverno. Per inciso, lo “slittamento” introdotto con il calendario gregoriano fu anche la causa di alcune discordanze storiche, come l'ambiguità sulla data di nascita di Isaac Newton.
C'è da dire, però, che il 13 dicembre in molte città italiane il Sole tramonta qualche minuto prima rispetto a quanto fa nel giorno del solstizio d'inverno. Questo però non vuol dire che il giorno di Santa Lucia sia più corto: nel solstizio, infatti, il Sole sorge diversi minuti più tardi, rendendo complessivamente il giorno del solstizio quello con meno luce.
Cosa si festeggia la notte di Santa Lucia: storia e tradizioni
Martire cristiana uccisa nel IV secolo a Siracusa durante le persecuzioni di Diocleziano, Lucia è celebrata come protettrice della vista e simbolo di speranza e luce. Secondo la leggenda, Lucia si sarebbe strappata gli occhi per offrirli in dono a Dio: molte rappresentazioni iconografiche la raffigurano con un piatto o una coppa contenente i suoi occhi, che simboleggiano sia il sacrificio che la capacità di "vedere" oltre la realtà materiale. Il suo nome deriva dal latino lux (luce), ed è spesso associata alla fine dell’oscurità e all’inizio di un rinnovamento.
La festa di Santa Lucia si intreccia con antichi culti precristiani. A Siracusa, la santa presenta affinità con Artemide, dea greca della caccia e della luce, venerata sull’isola di Ortigia. Si dice che Artemide fosse rappresentata con torce accese, immagine che richiama il simbolismo di Lucia. Anche il culto del corpo della santa è avvolto nel mistero: trasferito dai Bizantini a Costantinopoli nel 1040 e successivamente trafugato dai Veneziani nel 1204, è oggi venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia. Tuttavia, non esistono prove certe che il corpo conservato sia realmente quello della martire.
La leggenda di Santa Lucia che porta i doni ai bambini la notte del 13 dicembre
Santa Lucia non è solo un giorno legato a fenomeni astronomici, ma è anche una ricorrenza ricca di tradizioni popolari e particolarmente amata dai bambini. In Italia, in particolare nel Nord e nel Sud, la festa assume connotati profondamente radicati nella cultura locale. A Verona e Brescia, Santa Lucia è una figura amata dai bambini, che attendono il suo arrivo con trepidazione, simile a Babbo Natale. La sera del 12 dicembre, i bambini lasciano biscotti, mandarini e fieno per l'asinello della santa, e la mattina del 13 trovano doni e dolci. In Sicilia, la festa assume una valenza più religiosa, legata al culto della santa originaria di Siracusa. È tradizione preparare la "cuccìa", un piatto a base di grano cotto, in ricordo del miracolo attribuito a Lucia durante una carestia. Nei Paesi nordici, Santa Lucia è una celebrazione della luce: giovani ragazze vestite di bianco, con una corona di candele sul capo, sfilano nelle chiese e nelle piazze per illuminare simbolicamente il buio invernale.