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6 Maggio 2025
17:34

Ai campi flegrei la temperatura resta invariata e il sollevamento del suolo rallenta: il bollettino INGV

Il bollettino settimanale dell'INGV sul monitoraggio dei Campi Flegrei pubblicato il 6 maggio 2025 riporta una velocità di sollevamento del suolo in calo a 15 millimetri al mese e una bassa sismicità con 43 scosse di bassa magnitudo. Non si prevedono eventi significativi nel breve termine.

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Ai campi flegrei la temperatura resta invariata e il sollevamento del suolo rallenta: il bollettino INGV
bollettino campi flegrei 6 maggio

Oggi 6 maggio 2025 l'Osservatorio Vesuviano dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha rilasciato il consueto bollettino settimanale sull'attività dei Campi Flegrei, riferito alla settimana dal 28 aprile al 5 maggio 2025. La novità principale consiste nel fatto che la velocità di sollevamento del suolo dovuto al bradisismo sta gradualmente diminuendo: da inizio aprile il valore misurato al rione Terra è di 15 millimetri al mese, in leggero calo rispetto ai 20 millimetri al mese misurati fino alla scorsa settimana.

La sismicità dell'area non presenta variazioni significative: si conferma un periodo di relativa tranquillità con 43 sismi di magnitudo massima 1.4. Per confronto, nella settimana precedente si erano registrati 57 scosse con magnitudo fino a 2.7. Anche la geochimica è rimasta sostanzialmente invariata, con la fumarola principale di Pisciarelli che registra una temperatura di 97 °C. Il bollettino conclude che non sono presenti al momento indizi che possano suggerire una rapida evoluzione dell'attività nell'area flegrea.

Rallenta il bradisismo ai Campi Flegrei: i dati sulle deformazioni del suolo

Per quanto riguarda il sollevamento del suolo dovuto al bradisismo, la velocità media di risalita si attesta a 15±5 millimetri al mese mediando dai primi giorni di aprile. I dati ottenuti fino alla settimana precedente (cioè fino al 28 aprile) avevano una media leggermente più alta di 20 millimetri al mese, comunque in diminuzione rispetto ai 30 millimetri al mese registrati in seguito allo sciame sismico del 15-19 febbraio che vide anche scosse intense come quella di magnitudo 3.9 del 16 febbraio. Questo sciame sismico interruppe un trend di velocità di sollevamento di 10 millimetri al mese che proseguiva da agosto 2024.

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Curva di sollevamento al Rione Terra dal 1° gennaio 2024 al 5 maggio 2025. Credit: INGV

Dal 1° gennaio 2024 il Rione Terra di Pozzuoli si è sollevato complessivamente di 27 centimetri.

Sismicità e geochimica rimangono stabili

Nella settimana dal 28 aprile al 5 maggio la caldera dei Campi Flegrei è stata interessata da 43 scosse di terremoto di lieve intensità: i sismografi hanno registrato infatti una magnitudo massima di 1.4 il 3 maggio, con 5 eventi sismici di magnitudo superiore a 1.0. Tutti i terremoti, come di consueto per un territorio bradisismico come quello flegreo, sono superficiali con ipocentri che vanno da poco meno di 1 km a circa 5 km di profondità.

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Mappa degli epicentri e degli ipocentri dei terremoti registrati nei Campi Flegrei nella settimana dal 28 aprile al 5 maggio 2025. Credit: INGV

Invariati anche i trend dei parametri geochimici del sistema idrotermale sottostante la caldera vulcanica, senza variazioni di rilievo nei flussi di fluidi e di emissioni gassosi come la CO2, in linea con gli andamenti pluriennali registrati nell'area dei Campi Flegrei.

Bollettino INGV del 6 maggio 2025: la sintesi 

Secondo l'ultimo bollettino settimana dell'Osservatorio Vesuviano (INGV), l'attività dei Campi Flegrei si mantiene sostanzialmente stabile e per questo motivo non si prevedono eventi significativi a breve termine. Ecco la sintesi del bollettino:

  • Sismicità: sono stati localizzati 43 scosse di lieve intensità, con magnitudo massima 1.4.
  • Deformazioni del suolo: diminuisce la velocità di sollevamento del suolo, da 20 millimetri al mese a 15 millimetri al mese.
  • Geochimica: i parametri geochimici monitorati nell'area di Pisciarelli non mostrano variazioni significative e si mantengono in linea con i trend di lungo periodo.
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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