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27 Maggio 2025
17:30

Nuovo bollettino INGV sui Campi Flegrei, 23 scosse registrate la più forte di M 2.6: cala la sismicità

L'ultimo bollettino dell'Osservatorio Vesuviano dell'INGV sul monitoraggio dei Campi Flegrei racconta di una settimana relativamente tranquilla, con 23 scosse di terremoto di lieve intensità e un bradisismo stabile ormai da inizio aprile.

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Nuovo bollettino INGV sui Campi Flegrei, 23 scosse registrate la più forte di M 2.6: cala la sismicità
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Dopo un periodo caratterizzato da una notevole attività sismica, i Campi Flegrei sono al momento più tranquilli: l'ultimo bollettino settimanale appena pubblicato dall'Osservatorio Vesuviano dell'INGV comunica che nella settimana tra il 19 e il 25 maggio sono state registrate 23 scosse di terremoto, di cui la più intensa ha avuto magnitudo 2.6. Per confronto, la rete di monitoraggio dell'INGV aveva registrato ben 151 terremoti, tra cui una forte scossa di magnitudo 4.4.

Il bradisismo flegreo procede invece con un tasso di sollevamento del suolo stabile, con una media che si mantiene sui 15 millimetri al mese al Rione Terra di Pozzuoli dai primi giorni di aprile. Complessivamente, il Rione Terra si è sollevato di 27,5 centimetri dal 1° gennaio 2024.

Invariata anche la geochimica dellarea: alla fumarola principale di Pisciarelli la temperatura media si attesta a 96 °C, appena leggermente inferiore a quella di 97 °C registrata nelle ultime settimane. In definitiva, il bollettino si conclude evidenziando la mancanza di segnali che possano fare presagire una significativa evoluzione a breve termine.

Terremoti in calo ai Campi Flegrei: la sismicità e la geochimica

Oltre a essere stato esiguo il numero di eventi sismici registrati nell'ultima settimana, anche l'intensità delle scosse è stata modesta. Dei 23 terremoti registrati, soltanto 5 hanno avuto una magnitudo superiore a 1.0 e due sole scosse hanno avuto una magnitudo di almeno 2.0: per la precisione, 2.6 il 23 maggio e 2.0 il 25 maggio. Questa scossa è stata la più intensa di un breve sciame sismico in cui sono stati registrati 6 eventi sismici con epicentri nella zona di Agnano-Solfatara. Come tipico dei terremoti di origine bradisismica, le profondità degli ipocentri sono molto basse con valori tra 1 km e 3 km.

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Mappa degli epicentri e degli ipocentri dei terremoti registrati nei Campi Flegrei nella settimana dal 19 maggio al 25 maggio 2025. Credit: INGV

L’assetto geochimico dell’area resta praticamente costante sia nella quantità che nella composizione dei fluidi emessi. In generale, l'attività geochimica dell'area flegrea cambia molto lentamente, con trend pluriennali nei quali, al momento, i Campi Flegrei si trovano sostanzialmente in linea. Tuttavia, dalla scorsa estate, in concomitanza con una diminuzione media del sollevamento del suolo, si è rilevato un marcato aumento del flusso di anidride carbonica emessa nella zona di Pisciarelli.

Rimane stabile il sollevamento del suolo dovuto al bradisismo

Prosegue il periodo, cominciato a inizio aprile, caratterizzato da una velocità media di sollevamento del suolo di 15±5 millimetri al mese. In precedenza, da metà febbraio la velocità media era sostanzialmente doppia (30 millimetri al mese), mentre prima ancora – da agosto 2024 a febbraio 2025 – la velocità era inferiore con una media di 10 millimetri al mese.

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Andamento del sollevamento del suolo al Rione Terra dei Campi Flegrei dal 1° gennaio 2024 al 25 maggio 2025. Credit: INGV

Sintesi del bollettino settimanale del 20 maggio 2025 

Per quanto riguarda gli scenari attesi, l'ultimo bollettino settimanale dell'Osservatorio Vesuviano non prevede evoluzioni a breve termine nell'area dei Campi Flegrei. Riassumendo i risultati del bollettino:

  • Sismicità: registrate 23 scosse con magnitudo massima di 2.6.
  • Deformazioni del suolo: invariata la velocità di sollevamento del suolo (15 millimetri al mese).
  • Geochimica: stabili i parametri geochimici in accordo con i trend pluriennali.
Fonti
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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