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4 Settembre 2022
11:31

Nuovo rinvio per il lancio di Artemis 1

Una perdita di idrogeno liquido ha costretto la NASA a rimandare nuovamente il lancio. Andiamo a conoscere meglio la missione Artemis e a capire perché è così importante.

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Nuovo rinvio per il lancio di Artemis 1
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La missione Artemis 1 non è partita il 3 settembre come previsto. Dopo il rinvio del 29 agosto, il lancio è stato nuovamente rimandato per via di una perdita di idrogeno liquido usato come propellente per il razzo. Nonostante tutti i tentativi, gli ingegneri NASA non sono riusciti a risolvere il problema, che non si era mai presentato né durante i test né nel tentativo di lancio precedente.

Secondo le regole ufficiali della NASA, tra il secondo e terzo tentativo di lancio dovranno passare almeno 72 ore. Fortunatamente c'è una disponibilità di lancio martedì 6 settembre; quella successiva sarà il 19 settembre, ma al momento non ci sono comunicazioni ufficiali da parte dell'agenzia spaziale americana.

Il programma Artemis

Artemis è il primo programma di esplorazione umana della Luna dopo lo storico programma Apollo della NASA, che portò i primi esseri umani a camminare sul nostro satellite a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70. Il nome del programma non potrebbe essere più appropriato, dal momento che Artemide era la dea greca associata alla Luna (la corrispettiva romana era Diana).

A differenza del programma Apollo che era interamente statunitense, Artemis vedrà la collaborazione di altre agenzie spaziali (ESA, CSA, JAXA) ma anche di compagnie private (SpaceX, Boeing, Lockheed Martin).

L'obiettivo a breve termine è portare i prossimi esseri umani sulla Luna, tra cui la prima donna e il primo astronauta afroamericano. Il primo allunaggio dovrebbe avvenire nel 2025. Obiettivo più a lungo termine è la costruzione di basi umane permanenti sul suolo lunare. Sarà quindi un programma ben più ambizioso rispetto a quello che fu Apollo.

I componenti principali del programma sono tre: vediamoli insieme.

Il razzo SLS

Il razzo SLS sulla rampa di lancio.
Il razzo SLS sulla rampa di lancio 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral (credit: NASA).

Portare gli astronauti oltre la gravità terrestre e indirizzarli verso la Luna sarà compito del lanciatore Space Launch System (SLS), che nella versione più avanzata sarà il più grande e potente mai realizzato (battuto solo da Starship di SpaceX, quando sarà operativo).

È costruito in parte con componenti riciclati dal programma Shuttle: ecco perché il colore del corpo del razzo è arancione! A differenza dei razzi di SpaceX, il razzo è utilizzabile una sola volta. La spinta è data non solo dai quattro motori dello stadio principale, alimentati a idrogeno e ossigeno liquidi, ma anche da due booster laterali a propellente solido.

È alto 98 metri e, a pieno carico, ha una massa di 2500 tonnellate. Le prossime versioni arriveranno fino a 110 metri di altezza, poco più dello storico Saturn V che portò i primi esseri umani sulla Luna.

La capsula Orion

La capsula Orion.
Rendering artistico della capsula Orion. La parte posteriore, con i pannelli solari, è il modulo di servizio, costruito dall’agenzia spaziale europea (credit: NASA).

Orion è la navicella che trasporterà gli astronauti in orbita lunare. È stata realizzata ispirandosi alla capsula Apollo, ma è molto più avanzata. È infatti in grado di mantenere in vita 4 astronauti per 21 giorni, contro i 3 astronauti per 14 giorni di Apollo. È anche il 50% più spaziosa di quest'ultima.

Orion è l'unico componente riutilizzabile del programma Artemis, ed è anche l'unico ad avere volato finora (in un test effettuato nel 2014).

Il Lunar Gateway

Rendering artistico del Lunar Gateway.
Rendering artistico del Lunar Gateway (credit: NASA).

Il Lunar Gateway sarà una piccola stazione spaziale in orbita lunare che renderà possibili gli scambi di astronauti e materiale dalla Terra al nostro satellite. Rappresenta una novità assoluta rispetto al programma Apollo, e sarà necessario per tutte le operazioni future sul suolo lunare tra cui la costruzione di basi umane.

Anche se più piccola della ISS, come quest'ultima sarà una stazione modulare, ovvero costituita da più moduli. I due principali, di realizzazione americana, verranno lanciati nel novembre 2024 dopo la missione Artemis 2. Uno di questi due moduli sarà quello dove risiederanno gli astronauti e l'altro quello adibito alla produzione di energia tramite pannelli solari. Gli altri moduli, di realizzazione europea, verranno lanciati e installati successivamente. Verranno costruiti a Torino, presso Thales-Alenia Space Italia.

Quando sarà completa darà possibilità di attracco sia a Orion sia al secondo stadio di Starship, che fungerà da navicella di collegamento tra il Gateway e la Luna.

Perché la Luna

A cosa è dovuto il rinnovato interesse per il nostro satellite negli ultimi anni? Perché tornare sulla Luna dopo uno iato di ben 50 anni (l'ultima missione lunare umana fu Apollo 17 nel 1972)?

Innanzitutto, come scritto sopra questo non è un semplice ritorno: l'obiettivo di Artemis è più ambizioso di quello di Apollo e prevede la costruzione di habitat lunari permanenti. Sarà una sfida estremamente complessa, ma il know-how acquisito consentirà di perseguire con una sufficiente maturità tecnologica un obiettivo ancora più grande: il primo essere umano su Marte. Da questo punto di vista, la riconquista della Luna è da intendersi quindi come un obiettivo intermedio.

La missione Artemis 1

Il patch della missione Artemis 1.
Il patch di Artemis 1 (credit: NASA).

Scopo di Artemis 1 è verificare che SLS e Orion siano in grado di compiere con successo le operazioni e le manovre necessarie per i futuri allunaggi umani. Essendo quindi una missione dimostrativa, non avrà equipaggio a bordo. Artemis 1 è incredibilmente importante, perché dal suo successo dipenderà il futuro dell'intero programma Artemis.

Il profilo della missione è piuttosto complesso. Una volta che il primo stadio di SLS avrà portato Orion in orbita terrestre, il secondo stadio si occuperà di inserire la capsula in una traiettoria diretta verso la Luna. Dopo circa 5 giorni di volo, Orion sorvolerà la Luna per piazzarsi in un'orbita che la porterà fino a 70.000 km oltre il nostro satellite (ben 50.000 km più del record precedente per una navicella in grado di trasportare esseri umani, raggiunto durante la missione Apollo 13 del 1970). Compiuta un'orbita attorno alla Luna, Orion sorvolerà nuovamente il nostro satellite per inserirsi in una traiettoria che la riporterà verso la Terra, dove rientrerà precipitando nell'Atlantico l'11 ottobre dopo una quarantina di giorni di volo.

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Piano di volo di Artemis 1 (credit: NASA).

Le successive missioni Artemis

Attualmente, dopo Artemis 1 le missioni già ufficializzate dalla NASA sono quattro:

  • Artemis 2 (maggio 2024). La prima missione Artemis con equipaggio. Quattro astronauti sorvoleranno la Luna senza atterrare.
  • Artemis 3 (ottobre 2025). Qui verrà effettuato il primo allunaggio del programma Artemis. Il modulo di discesa sul suolo lunare si chiamerà Moonship e sarà una versione modificata del secondo stadio di Starship. Il sito di allunaggio non è ancora stato scelto ma sarà nei pressi del Polo Sud della Luna (a differenza dei siti di allunaggio di Apollo che erano prossimi all'equatore lunare).
  • Artemis 4 (2027). Prima missione umana verso il Lunar Gateway (costituito dai due moduli americani lanciati nel novembre 2024).
  • Artemis 5 (2028). Secondo allunaggio e trasporto in orbita lunare dei moduli europei del Gateway.

In programma ci sono poi altre quattro missioni, fino ad Artemis 9, il cui obiettivo è costruire una base permanente sul suolo lunare.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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