
Qual è il colore dei sogni? La percezione del colore nei sogni non è predefinita e dipende da diversi fattori, tra cui sembrerebbe esserci la tecnologia. Tra gli anni '20 e '50 del Novecento, infatti, circa l’80% dei partecipanti agli studi riferiva di sognare in bianco e nero, oggi ricerche simili dimostrano che le persone sognano principalmente a colori. Secondo le ipotesi più accreditate, questa “rivoluzione in technicolor” dei sogni, iniziata a partire dagli anni ’60, potrebbe essere stata influenzata dal concomitante passaggio dalla televisione in bianco e nero a quella a colori. Un fenomeno che ci ricorda come le rivoluzioni tecnologiche hanno quasi sempre un notevole impatto sul modo in cui viviamo e percepiamo il mondo.
Come è cambiato il colore dei sogni nell’ultimo secolo
Il primo studio che ha indagato il colore dei sogni risale al 1915. In quegli anni, i ricercatori rilevarono una tendenza che, oggi, potrebbe apparire stravagante: tra tutti i soggetti intervistati, solo il 20% degli americani dichiarava di sognare a colori. Nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi studi per capire come mai alcune persone sognassero a colori e altre no, e per tenerne monitorata la tendenza nel tempo. Nella tabella sottostante sono riportati i principali studi che nell’ultimo secolo hanno indagato il colore dei sogni.

Notate qualcosa di strano? Secondo i dati, nella prima metà del Novecento la maggior parte delle persone sognava in bianco e nero, producendo scenari onirici simili a delle vecchie fotografie. Questa tendenza, però, subì un’inversione radicale a partire dagli anni ’60, quando i sogni cominciarono improvvisamente ad acquisire colore. Ma cosa può aver scatenato questa vera e propria rivoluzione in technicolor?
Nota curiosa: dai dati dei primi studi, spesso condotti in ospedali, sembrava che i pazienti psichiatrici fossero più inclini a sognare "a colori", facendo impropriamente credere che il sogno in technicolor potesse essere un sintomo di qualche condizione psichiatrica, ipotesi ovviamente screditata e del tutto errata.
L’influenza dei media sul colore dei sogni
Per ipotizzare cosa potrebbe aver influenzato la tinta dei sogni, è necessario prima capire come il nostro cervello “scrive le sceneggiature oniriche”. I sogni, infatti, sono uno stato di coscienza alterato in cui il nostro inconscio veste l'abito di un regista, utilizzando tutto ciò che ha osservato e assorbito durante il giorno per costruire le scene che viviamo di notte. In questa complessa operazione è stato dimostrato che i media, soprattutto tra i più giovani, possono dare un grande contributo alla regia onirica, influenzando sia la forma che il contenuto dei sogni.
Proprio per questo, secondo le ipotesi più accreditate, il cambiamento improvviso del colore dei sogni osservato a partire dagli anni ’60 può essere collegato a uno dei più grandi eventi nella storia dei multimedia. Nella prima metà del Novecento, quando furono condotti i primi studi sul colore dei sogni, i principali media (fotografie, film al cinema e programmi televisivi) erano quasi esclusivamente in bianco e nero. Ma il 1° gennaio 1954 gli americani che accesero la TV per seguire la tradizionale parata di Capodanno si trovarono di fronte a una vera rivoluzione: lo schermo della TV, fino ad allora in bianco e nero, cominciò a trasmettere immagini a colori, più vicine alla realtà.

Negli anni successivi, mentre le televisioni a colori si diffondevano nelle case di tutto il mondo e serie come The Flintstones e Star Trek diventavano icone per intere generazioni, in parallelo anche i sogni, soprattutto tra i più giovani, cominciarono a tingersi di tutti i colori. E oggi, alla luce delle conoscenze acquisite dallo studio dei sogni, collegare questo fenomeno all’influenza dei media è un'ipotesi più che plausibile. Non a caso, uno studio condotto nel 2008 ha dimostrato che le persone più anziane, abituate da piccoli a media in bianco e nero, facevano più spesso sogni in bianco e nero rispetto ai più giovani, nati e cresciuti nell’era dei media a colori.
Questa "rivoluzione in technicolor dei sogni" ci ricorda che la scienza non può essere contenuta in compartimenti stagni. L’innovazione e le rivoluzioni tecnologiche non influenzano solo il progresso scientifico, ma incidono profondamente sul nostro modo di vivere e di percepire il mondo, cambiando, in alcuni casi, anche il colore con cui lo osserviamo e lo elaboriamo nei nostri sogni.