
Anche voi avete la sensazione di pensare meglio sotto la doccia? Quante discussioni vinte, se solo avessimo una doccia portatile a disposizione… ma la scienza cosa ne pensa? Nella semplice attività del farsi una doccia ci sono molti elementi che favoriscono un particolare assetto neurofisiologico, ossia l'attivazione della Default Mode Network (DMN), un insieme di aree cerebrali attive e connesse negli stati di riposo o quando siamo impegnati in attività che richiedono scarsa attenzione. Diverse ricerche confermano come il rumore dell'acqua predisponga al rilassamento e il contatto della pelle con l'acqua calda aumenta questo effetto, diminuendo lo stress e permettendo alla nostra mente di vagare libera per produrre pensieri brillanti o grandi idee. Vagare con la mente sotto la doccia, per quanto non sia mai stato studiato direttamente, sembra quindi avere molte caratteristiche ci predispongono positivamente all'attivazione del DMN e all'associazione creativa di idee.
Vagare con la mente facendo la doccia
Non esistono (ancora) studi che abbiano misurato la Default Mode Network mentre un soggetto è fisicamente sotto la doccia, probabilmente per le difficoltà tecniche di impostare un simile esperimento. Tuttavia, grazie a linee ricerche convergenti in altri ambiti, come quelle sugli effetti dei suoni d’acqua e sui compiti a basso carico d'attenzione, sappiamo che contesti che riproducono le caratteristiche sensoriali di una doccia (rumore, temperatura, luminosità) hanno un impatto nell’attività della DMN. Ciò autorizza a ritenere altamente probabile che, durante una doccia confortevole, la DMN sia più attiva (o meno inibita) rispetto a quando siamo impegnati in un compito esterno impegnativo.
Fare la doccia è infatti di per sé un’attività che coinvolge molti aspetti che, genericamente, ci aiutano a rilassarci, e quindi a predisporre la nostra mente alle associazioni libere. Lo scorrere dell’acqua sulla nostra pelle, la temperatura generalmente calda che favorisce il rilassamento e il suono delle gocce che cadono trasmettono in noi un senso di “rilassatezza concentrata”. Uno studio coreano ha rilevato che, esposto al suono di una cascata, il cervello aumenta le onde alfa e beta e diminuisce le onde delta e theta. Ciò potrebbe significare che il suono dell'acqua che scorre ha un effetto di rilassamento sul corpo e, allo stesso tempo, favorisce l’attività del pensiero.
Alcune ricerche hanno poi dimostrato che la divagazione mentale è più stimolata se siamo occupati in attività poco impegnative come lavare i piatti, fare una passeggiata o, appunto, fare una doccia, rispetto al totale far niente.
C’è poi una teoria, chiamata “teoria del restauro attentivo” suggerisce che gli ambienti naturali riducono il carico cognitivo, e che ciò porterebbe a un aumento del mind wandering e dell'attività della Default Mode Network. Si potrebbe pensare che in particolare il suono dell’acqua che scorre, che evolutivamente può segnalare fonte di vita e la presenza di un luogo dove ristorarsi dal caldo e dalla sete, possa attivare in noi un effetto positivo di rilassamento. Ma questa lettura evoluzionistica, al momento, è solo un’ipotesi.
Cos'è il Default Mode Network e perché è importante "vagare con la mente"
Lasciar andare i pensieri, incontrare casualmente ricordi o o sensazioni del passato, riflettere senza vincoli sulla nostra vita. Tutto questo dipende da una rete neurale nel nostro cervello: la Default Mode Network (DMN), che include il cingolo posteriore, le cortecce prefrontali e temporali e il precuneo. Quando siamo a riposo il nostro cervello non si ferma affatto. Al contrario, entra in una fase di intensa attività mentale, innescando la DMN che si occupa di diversi compiti importanti: ci fa pensare a eventi passati e immaginare situazioni future, inventa scenari possibili, ci aiuta a capire meglio chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri, e ci permette di elaborare le emozioni.

La sua particolarità è quella di essere un vasto network diffuso, e grazie a questa ampia struttura permette l’integrazione di informazioni tra zone cerebrali molto lontane tra loro. Nei momenti in cui si attiva il DMN lasciamo spazio al nostro cervello per divagare e connettere pensieri lontani, permettendoci di collegare problemi e trovare soluzioni in modo aperto e creativo.