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21 Marzo 2024
7:00

Cosa succede nel nostro cervello quando non facciamo nulla?

Anche quando non facciamo nulla e sembriamo "con la testa tra le nuvole", il nostro cervello è tutt'altro che inattivo. Questo per via del Default Mode Network, il "pilota automatico" del nostro cervello.

A cura di Joel Baldo
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Cosa succede nel nostro cervello quando non facciamo nulla?
cosa succede nel cervello quando non facciamo nulla

“Stai sempre con la testa tra le nuvole”, talvolta ci vien da dire a quel nostro amico svogliato, che ci sembra come in uno stato di torpore o ibernazione mentale, scollato dalla realtà e perennemente in modalità risparmio energetico. Ma, potessimo chiedere al cervello, non sarebbe d’accordo con questo modo di vedere le cose: pare proprio che per lui non esista il non fare nulla. Le ricerche neuroscientifiche degli ultimi decenni hanno radicalmente cambiato la nostra comprensione di questi momenti di stasi, rivelando che il nostro cervello è tutt'altro che inattivo quando non facciamo nulla, o meglio quando non siamo impegnati in attività specifiche. Al contrario, consuma una grande quantità di energia ed entra in uno stato di grande attività interna innescando una specifica rete, il Default Mode Network, che ci proietta con il pensiero nel passato e nei possibili futuri.

Il Default Mode Network: Il pilota automatico del cervello

Quando lasciamo la mente libera di vagare, cioè quando innestiamo il pilota automatico per guidare, dentro al treno della nostra vita da pendolari o durante una lezione noiosa, il nostro cervello attiva una rete di default, il Default Mode Network, termine coniato da Marcus Raichle nel 2001. La rete di default è un circuito neuronale composto da diverse aree del cervello che mostrano un'attività elevata quando la nostra attenzione non è focalizzata sull'ambiente esterno o su compiti specifici.

Queste aree includono il cingolo posteriore, il precuneo e le cortecce prefrontali e temporali, regioni implicate nella memoria, nel pensiero sul sé, nella riflessione morale e nell'elaborazione emotiva. È un network che si attiva in modo opposto a quello tipicamente associato ad uno stato di attenzione focalizzata, talvolta chiamato Task Positive Network.

neuroni cervello

A cosa serve questo pilota automatico?

Durante i momenti di riposo, questo network facilita una serie di processi cognitivi interni. Questi includono la riflessione sul passato e la pianificazione del futuro, la costruzione di scenari ipotetici, il rafforzamento dell'identità personale attraverso la riflessione su sé stessi e le proprie relazioni sociali, e l'elaborazione delle emozioni. Questa "manutenzione interna" è cruciale per il nostro sviluppo personale e sociale, consentendoci di integrare esperienze e informazioni, consolidare la memoria e promuovere l'apprendimento.

Vi esorto a guardare al cervello come ad una macchina predittiva: il compito più importante di questa macchina è riuscire a immaginare eventuali futuri possibili a partire dai dati sensoriali nel quale è immerso, per farsi trovare preparato ad affrontare le situazioni che verranno. Questo modo di funzionare è talmente incarnato nei nostri circuiti da attivarsi… proprio quando non facciamo niente di specifico!

La ricerca ha anche dimostrato che questi periodi di non-azione sono essenziali per la creatività. La capacità di lasciare vagare la mente, lontano dai compiti orientati verso un obiettivo, può portare a intuizioni e soluzioni creative ai problemi che, in uno stato di concentrazione focalizzata, potrebbero rimanere irrisolti. Inoltre, il Default Mode Network gioca un ruolo significativo nel miglioramento dell'intelligenza emotiva, consentendoci di elaborare e comprendere meglio le nostre emozioni e quelle degli altri.

D’altro canto, è giusto riportare che alcuni studi hanno associato l’attivazione della rete di default con sintomi depressivi e ansiosi, seppur i risultati in tal senso sono, allo stato attuale, limitati e, talvolta, discordanti. Sembra invece che un buon bilanciamento tra stati di focus su compiti specifici e momenti di “vagabondaggio” del pensiero aiuti nella risoluzione dei problemi, soprattutto quando questi necessitano di "guardare fuori dagli schemi".

bambino intelligente

L'importanza del riposo per il benessere mentale

Nonostante la valorizzazione della costante attività e produttività nella società contemporanea, concedersi momenti di riposo e di non-focalizzazione è fondamentale per la salute mentale. Il sovraccarico informativo e lo stress cronico possono soffocare le capacità della rete di default di svolgere le sue funzioni essenziali, portando a un deterioramento della memoria, della creatività e del benessere emotivo. La pratica regolare di attività che promuovono lo stato di riposo del cervello, come le passeggiate nella natura o semplicemente il permettersi di sognare ad occhi aperti, può contribuire a ristabilire l'equilibrio e a promuovere un funzionamento cognitivo ed emotivo ottimale.
La prossima volta che ti trovi a "non fare nulla", ricorda che il tuo cervello è tutt'altro che inattivo. Sta compiendo un lavoro interno vitale, riorganizzandosi, consolidando la memoria, elaborando le emozioni e fomentando la creatività. Questi momenti di riposo non sono solo un lusso; sono una componente essenziale del mantenimento della nostra salute mentale e del nostro benessere cognitivo.

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