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9 Maggio 2024
20:30

Perché a ciascun numero del tastierino telefonico corrisponde un suono diverso

I diversi toni che vengono generati dai tasti del telefono sono codificati dal sistema DTMF (Dual-Tone Multi-Frequency) e servono a trasmettere frequenze specifiche che consentono alle compagnie telefoniche di determinare con esattezza i numeri e i simboli digitati.

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Perché a ciascun numero del tastierino telefonico corrisponde un suono diverso
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Lo avrete notato tutti: quando premiamo uno dei numeri presenti nel tastierino telefonico viene emesso un suono diverso a seconda del tasto. I suoni associati ai pulsanti del tastierino telefonico sono stati introdotti negli anni '60 quando venne messo appunto il DTMF (Dual-Tone Multi-Frequency), un sistema di codifica multifrequenza che assegna precise frequenze audio ai codici numerici. Ogni tasto è associato a un diverso segnale sonoro perché in questo modo il dispositivo riesce a segnalare alla rete telefonica il numero o il simbolo premuto sulla tastiera del telefono. Ogni pulsante della tastiera è associato a una specifica coppia di frequenze, una alta e una bassa. Nel momento in cui un tasto viene premuto, il telefono genera queste due frequenze contemporaneamente e la rete telefonica si serve di questi toni per identificare quale pulsante è stato premuto.

Tabella frequenza suoni tastierino numerico | Geopop

Cos'è il sistema DTMF e come funziona

Ma quando si arrivò a mettere a punto questo sistema e chi lo inventò? Negli anni '50, l'operatore telefonico statunitense AT&T (American Telephone and Telegraph Company) iniziò a cercare metodi di input dei numeri telefonici alternativi al metodo di selezione a impulsi. Avete presente il "classico" inserimento dei numeri tramite l'iconica ghiera rotante presente sui telefoni “di una volta”? In pratica si stava cercando un modo per rimpiazzarlo.

AT&T notò che il metodo di segnalazione MF (multifrequenza) stava avendo così tanto successo nel collegare centrali telefoniche distanti per effettuare telefonate a lunga distanza, che decise di offrirne una versione ai propri clienti. Fu così che nacque il sistema DTMF.

Questo metodo sostituì i selettori rotanti introducendo sui telefoni una tastiera che disponeva di quattro colonne e quattro righe. I numeri da 1 a 9 erano distribuiti tra le prime tre righe e tre colonne, lo 0 era allocato sul tasto della seconda colonna, nella quarta riga, e ai lati di quest'ultimo (quindi sempre nella quarta riga) erano posizionati i tasti che riportavano, rispettivamente, il simbolo * (asterisco) e # (cancelletto). Per quanto riguarda la quarta colonna, a questa erano state assegnate le lettere A, B, C e D, presenti ancora oggi principalmente su alcune apparecchiature radio per il controllo della rete interna presso le compagnie telefoniche.

DTMF | Geopop
Credits: WebArchive.

Ma come funziona tecnicamente il sistema DTMF? Sostanzialmente assegnando 8 diverse frequenze sonore alle righe e alle colonne della tastiera: alle prime vengono assegnati segnali a bassa frequenza; alle seconde vengono assegnati segnali ad alta frequenza.

Quando si preme un tasto corrispondente a un certo numero o simbolo, il telefono genera un tono che combina in modo simultaneo il segnale ad alta frequenza proveniente dalla colonna in cui questo si trova con il segnale sonoro a bassa frequenza relativo alla sua riga corrispondente. Ad esempio, se viene premuto il tasto 4, viene emesso un segnale acustico combinato di 1209 Hz e 770 Hz e inviato alla compagnia telefonica, la quale riesce a determinare il tasto da cui proviene l'impulso.

L'utilizzo di due toni, anziché di uno soltanto, è fondamentale per garantire il corretto funzionamento del sistema, che riesce così a distinguere in modo accurato i diversi numeri e simboli digitati anche qualora dovessero verificarsi falsi segnali dovuti a interferenze o rumori di fondo.

I telefoni basati sul sistema DTMF vennero messi a disposizione del pubblico lunedì 18 novembre 1963. All'epoca la compagnia AT&T registrò il marchio "Touch-Tone" per la tecnologia DTMF e, non a caso, i telefoni che supportavano questo sistema vennero ribattezzati appunto telefoni Touch-Tone.

Come usiamo il sistema DTMF oggi

Nonostante la sua “età”, il sistema DTMF è sopravvissuto fino ai giorni nostri come metodo standard per effettuare telefonate.

Questo ha fatto sì che il layout del tastierino numerico degli attuali telefoni fissi e degli stessi smartphone sia praticamente lo stesso creato per la tecnologia dei toni DTMF (a eccezione della quarta colonna in cui comparivano le prime quattro lettere dell’alfabeto).

Inoltre, il sistema DTMF consente l’utilizzo di codici speciali per eseguire alcune operazioni, tra cui il blocco delle chiamate e la disattivazione dell'ID del chiamante. Il sistema DTMF viene utilizzato anche per interagire con i menu telefonici dei numeri di assistenza. Incredibile quanto cos’è si nascondano dietro i toni del tastierino numerico!

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