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6 Luglio 2025
6:00

Perché Campione d’Italia è un comune italiano anche se si trova in Svizzera?

Campione d’Italia è un’exclave italiana di circa 1800 abitanti, situata in Svizzera, nel Canton Ticino. Storicamente feudo dell’arcidiocesi di Milano, fa parte dell’Italia dal 1861 e, pur appartenendo alla provincia di Como, ha leggi speciali e usa sia euro che franco svizzero.

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Perché Campione d’Italia è un comune italiano anche se si trova in Svizzera?
Il casinò di campione
Il casinò di campione; via Wikimedia Commons

Campione d’Italia è un paese italiano di circa 1803 abitanti, collocato geograficamente in Svizzera. Appartiene all’Italia perché fino all’età napoleonica era un feudo dell’arcidiocesi di Milano. Alla fine del ‘700 perse lo status di territorio ecclesiastico, ma non fu annesso alla Confederazione elvetica. Dal 1861, quando fu proclamato il Regno d’Italia, fa parte del territorio italiano, costituendo un'exclave, ovvero un territorio appartenente a uno Stato che è circondato da territori appartenenti ad altri Stati (in questo caso la Svizzera). Oggi il comune di Campione d'Italia, che affaccia sul lago di Lugano, appartiene amministrativamente alla provincia di Como, ma al suo interno sono in vigore leggi e norme speciali, che lo differenziano dagli altri comuni italiani.

Perché Campione d’Italia è un comune italiano

Campione d’Italia è una exclave italiana in Svizzera: il paese fa parte politicamente della Repubblica italiana, ma geograficamente è situato in territorio svizzero. Più precisamente, Campione si trova a circa 7 chilometri dal confine tra Italia e Svizzera, all’interno del Canton Ticino, e appartiene amministrativamente alla provincia di Como. La superficie del comune è molto piccola: circa 2,6 chilometri quadrati, dei quali però solo 0,9 sono collocati sulla terraferma e il resto sul lago di Lugano. Gli abitanti sono circa 1800.

Campione e la provincia di Como (credits Vonvikken)
Campione e la provincia di Como; credit: Vonvikken. Credit: via Wikimedia Commons

Le prime attestazioni dell’esistenza di Campione risalgono all’VIII secolo d.C., quando il paese era un insediamento longobardo. Nell’anno 777 il nobile Totone lasciò in eredità il territorio campionese all’arcivescovo di Milano. Campione divenne perciò un feudo dell’Arcidiocesi, che ne affidò il controllo al monastero di Sant’Ambrogio. Il paese conservò questo status nei secoli seguenti e dall’835 al 1797 fu amministrato da un monaco scelto dall’abate di Sant’Ambrogio con funzioni di parroco e di autorità civile. Nel Medioevo, nel paese si sviluppò una tradizione di scultori e costruttori, che diventeranno noti come maestri campionesi.

Nel 1521 la Confederazione svizzera conquistò la città di Lugano e l’area circostante, dalla quale sarebbe derivato il Canton Ticino, ma Campione restò un feudo dell’Arcidiocesi di Milano e non fu inglobata nella Confederazione. Da allora il paese costituisce una enclave, ovvero un territorio completamente circondato da un altro stato, in territorio svizzero. Nel 1639, furono pubblicati gli Statuti, che sancivano gli obblighi dei campionesi nei confronti dell’Arcidiocesi di Milano.

Statuti di Campione, 1639
Statuti di Campione, 1639; via Wikimedia Commons

La storia dell’exclave italiana

Nel 1797, nel corso delle guerre napoleoniche, Campione cessò di essere un feudo ecclesiastico. Il paese entrò a far parte prima degli Stati “napoleonici” sorti in Italia (Repubblica cisalpina, Repubblica italiana e Regno d’Italia) e nel 1815, a seguito del Congresso di Vienna, fu inglobato dall’Impero d’Austria insieme al resto della Lombardia. La Confederazione elvetica tentò di annettere il territorio campionese in diverse occasioni, ma non riuscì a farlo e nel 1861 il paese entrò a far parte del Regno d’Italia con il nome di Campione d’Intelvi. Da allora è stato sempre parte del territorio italiano.

Nel corso del Novecento, il paese è andato incontro ad alcuni cambiamenti significativi. Nel 1934, durate il regime fascista, il nome fu cambiato e, lo specificativo “d’Intelvi” fu sostituito con “d’Italia”, per ribadire l’appartenenza del comune. Nello stesso anno fu inaugurato il casinò, che divenne presto un elemento centrale dell’economia e della società campionese.

Nel 1944 Campione fu il primo comune dell’Italia settentrionale a liberarsi dal nazifascismo: il 27 gennaio i cittadini arrestarono i rappresentanti della Repubblica di Salò e giurarono fedeltà al Regno del Sud e a Vittorio Emanuele III. La condizione di exclave impedì ai nazifascisti di riconquistare il territorio, che perciò restò liberò dall’occupazione.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la popolazione di Campione è cresciuta e la cittadina è andata incontro a un prospero sviluppo. Il casinò, in particolare, ha attirato numerosi turisti dall’Italia e da altri Paesi, ma nel 2018 è fallito per debiti ed è stato riaperto solo nel 2022 e in forma ridotta.

La situazione normativa

Pur essendo a tutti gli effetti territorio italiano, a Campione sono in vigore alcune norme speciali: anzitutto, nel paese circolano sia l’euro, sia il franco svizzero. Inoltre, fino al 2019 i veicoli erano immatricolati in Svizzera e portavano targhe svizzere (dal primo gennaio 2020 la normativa è cambiata). Sul piano fiscale e doganale, il territorio gode di tariffe agevolate, che attirano investimenti e turisti.

Fonti
Comune di Campione d'Italia
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