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1 Ottobre 2024
11:41

Spostato il confine Italia-Svizzera sul Cervino a causa della fusione dei ghiacciai: ecco come

Il confine tra Italia e Svizzera non ha mai subito cambiamenti sostanziali, ma di recente è stato lievemente modificato per un motivo “naturale”: la fusione dei ghiacciai dovuta al riscaldamento globale ha infatti modificato la linea di cresta su cui passa il confine italo-svizzero presso il Monte Cervino.

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Spostato il confine Italia-Svizzera sul Cervino a causa della fusione dei ghiacciai: ecco come
confine italia svizzera modificato

Il 27 settembre 2024 il Consiglio federale della Svizzera ha ratificato una rettifica del confine con l’Italia. Presumibilmente la modifica sarà approvata presto anche dalle autorità italiane. Il cambiamento riguarda una piccola porzione di territorio sul Monte Cervino (la terza montagna più alta d'Italia) e si è reso necessario a causa del cambiamento climatico. Il confine italo-svizzero, infatti, in alcuni punti passa sui crinali dei ghiacciai, invece che sulla roccia, e la riduzione dell’estensione dei ghiacci può provocarne lo spostamento. Dopo un lungo contenzioso, nel maggio del 2023 una commissione composta da rappresentanti dei due Paesi ha trovato un accordo per la rettifica anche nel rispetto degli interessi economici dei due Paesi. La zona oggetto di intervento è quella del Plateau Rosa, tra il rifugio Carrel e la Gobba di Rolli, su cui sorgono località sciistiche e turistiche. Una rettifica analoga, per motivi analoghi, è stata ratificata dal paese elvetico anche riguardo il confine con la Francia.

Quanto è lungo e dove passa il confine italo-svizzero

Il confine tra la Repubblica italiana e la Confederazione elvetica si estende per 744 chilometri, tra il Monte Dolent a ovest (in un punto condiviso anche con la Francia) e il Piz Lat a est (in un punto condiviso anche con l’Austria). Accanto al confine principale, esiste un confine minore, compreso nei 744 km, che circonda il comune di Campione d’Italia, un'exclave dell’Italia situata nel territorio della Svizzera.

Collocazione di Campione d'Italia (credits Tschubby)
Posizione di Campione d’Italia (credits Tschubby)

La frontiera con la Svizzera è la più “stabile” delle frontiere del nostro Paese (senza contare quella con la Repubblica di San Marino). Ricordiamo che l'Italia confina con quattro Paesi “esterni”, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, e con due enclavi situate nel territorio nazionale: Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino.

Il confine con la Svizzera non ha subito modifiche sostanziali negli ultimi due secoli. Già in epoca napoleonica, all’inizio dell’Ottocento, furono fissati i confini della Svizzera con il Regno di Sardegna e con i territori italiani soggetti all’impero d’Austria. Nel 1861, dopo che fu proclamata l’unità d’Italia, la frontiera che divideva la Svizzera dagli Stati preunitari divenne il confine tra i due Paesi, ancora oggi “in vigore”.

Il confine italo-svizzero (credits Tschubby)
Il confine italo–svizzero (credits Tschubby)

La Svizzera ha infatti dichiarato la neutralità permanente e, di conseguenza, non ha combattuto guerre né con l’Italia né con altri Paesi. Per tale ragione, mentre i confini dell’Italia con Francia, Austria e Jugoslavia/Slovenia hanno subito cambiamenti significativi a causa delle guerre (nel caso francese, il cambiamento più importante avvenne per realizzare l’Unità, con la cessione di Nizza e Savoia), quello italo-svizzero è rimasto lo stesso. È solo diventato più lungo dopo la Prima guerra mondiale, quando l’Italia ha annesso i territori austriaci del Trentino e dell'Alto Adige/Sud Tirolo, situati sul confine con la Confederazione elvetica. Negli anni successivi la frontiera ha subito solo piccole rettifiche, sancite da convenzioni tra i due Paesi, come l’“annessione” della Diga della Valle di Lei alla Svizzera, stabilita nel 1952, o uno scambio di piccole porzioni di territorio presso il paese di Livigno, avvenuto nel 1990.

Un valico di frontiera
Un valico di frontiera

Quali sono le recenti modifiche del confine italo-svizzero

Il confine italo-svizzero passa sulle Alpi e in alcuni punti non è tracciato sulla roccia, ma sui crinali dei ghiacciai (detti anche  “linee spartiacque” perché delimitano i bacini idrografici). L’estensione dei ghiacciai può cambiare nel corso del tempo, rendendo perciò il confine “mobile”. Oggi il problema è particolarmente sensibile a causa del riscaldamento globale, che sta riducendo l’estensione dei ghiacciai in molte aree del mondo.

Uno dei casi più noti è quello del ghiacciaio della Marmolada, che si sta rimpicciolendo in maniera irreversibile e nel 2022 è stato teatro del crollo di un enorme blocco di ghiaccio e della morte di undici persone. La fusione dei ghiacciai sposta spesso i confini che passano sulle linee spartiacque, ma in genere i cambiamenti interessano piccolissime porzioni di territorio situate in aree remote e inaccessibili, che non creano alcun problema.

Diverso è il caso del monte Cervino e del confine che separa la località italiana di Breuil-Cervinia (frazione di Valtournenche) e il comune svizzero di Zermatt, oggetto della recente rettifica. Nell’area “contesa” sono situati impianti sciistici e rifugi alpini, per cui la collocazione del confine ha conseguenze di natura economica.

Il monte Cervino (credits Liridon)
Il monte Cervino (credits Liridon)

La questione ha provocato un lungo contenzioso tra Italia e Svizzera, che è attualmente in via di risoluzione. Una commissione mista, composta da rappresentanti dell’Istituto geografico militare italiano (IGM) e dall’Ufficio federale di topografia della Svizzera (Swisstopo) ha trovato l’accordo per le modifiche nel maggio del 2023. Il cambiamento interessa le zone note come Testa Grigia, Plateau Rosa, Rifugio Carrel e Gobba di Rollin e garantisce alla Svizzera di acquisire una piccolissima porzione di territorio, che non comprende impianti sciistici e rifugi. Il Consiglio federale elvetico ha ratificato lo scorso 27 settembre la convenzione (contestualmente a una rettifica del confine con la Francia) e si presume che anche il governo italiano la approverà presto.

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