
La Banca Centrale Europea ha raccomandato ai cittadini di “dotarsi di una riserva di contanti che consenta di effettuare gli acquisti essenziali per 72 ore”, equivalente a 70-100 euro per membro della famiglia: nel suo report “Keep Calm & Carry Cash”, la BCE ha infatti analizzato l'impatto di diverse crisi nazionali e internazionali sulla domanda di contante da parte dei cittadini. Ma perché il cash è così importante durante queste situazioni di crisi?
Le motivazioni sono diverse, ma il nocciolo della questione è sempre lo stesso: le banconote sono un bene tangibile (e quindi più controllabile), sono sempre accettate e non hanno bisogno di connessione a internet per funzionare. In un certo senso, il contante potrebbe essere considerato come un “bene rifugio”: per la società è una tutela a basso costo contro eventuali crisi o instabilità. Se poi parliamo di Euro, il contante ci consente persino di pagare beni e servizi al di fuori del nostro Paese.
Insomma, la BCE ha evidenziato il ruolo essenziale del contante per gestire i periodi di crisi (come la pandemia di COVID-19, l‘invasione russa dell'Ucraina o il blackout della Penisola iberica) prendendo come esempio quello che già avviene in Paesi Bassi, Austria e Finlandia e suggerendo ai cittadini europei di conservare in casa il denaro necessario per far fronte ai propri bisogni per diversi giorni.
Il ruolo fondamentale del contante durante le situazioni di crisi
Il report pubblicato dalla Banca Centrale Europea ha evidenziato come la domanda di contante subisca delle impennate quando la stabilità (economica, politica o sociale) di un Paese viene minacciata, a prescindere dalla natura della crisi, dalla sua ampiezza geografica o dal grado di digitalizzazione. Tutto questo è ben visibile anche nel grafico qui sotto: nei momenti di criticità, il contante è considerato un bene resiliente e, quindi, la sua domanda aumenta.

Ma la BCE fa riferimento anche a degli esempi recenti: nel caso della pandemia di COVID-19, ad esempio, la richiesta di contante è aumentata per motivi “precauzionali”, legati all'incertezza causata dall’emergenza sanitaria. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, invece, ha portato a dei picchi della domanda soprattutto nei Paesi limitrofi alle zone di conflitto, indipendentemente dal grado di digitalizzazione dei loro Paesi.
Ma il caso più esemplificativo è sicuramente quello del blackout della Penisola iberica, avvenuto lo scorso aprile, che ha dimostrato il ruolo cruciale del contante come unico metodo di pagamento nel caso di un blocco delle infrastrutture digitali.
La moneta fisica, quindi, mantiene la sua funzione cruciale anche nella società digitale: può essere utilizzata in qualsiasi situazione offline, è tangibile (il che trasmette un maggiore controllo e, quindi, una maggiore tranquillità nella popolazione) e offre certezza in termini di privacy e accesso immediato (purché disponibile).
Insomma, il contante può essere considerato una “ruota di scorta” sicura per il sistema dei pagamenti, il che lo rende una sorta di assicurazione per la società, una tutela a basso costo contro eventuali crisi o instabilità.
Tra i 70 e i 100 euro in contanti per ogni membro della famiglia: i consigli della BCE
Al termine della sua analisi, la BCE ha raccomandato ai cittadini europei di conservare in casa i contanti necessari per coprire i propri bisogni essenziali per almeno 72 ore, facendo riferimento alle iniziative già proposte da alcuni Paesi europei (come Paesi Bassi, Austria e Finlandia), che hanno già esortato la propria popolazione a conservare tra i 70 e i 100 euro per ogni membro della famiglia. Tra l'altro, alcuni Stati come la Finlandia stanno già sperimentando i cosiddetti ATM “a prova di interruzione”, programmati per assicurare alla popolazione l’accesso al contante anche durante i blocchi dei sistemi digitali.
Insomma, la Banca Centrale Europea ha suggerito ai cittadini di conservare una riserva di contanti che, nell'eventualità di una crisi improvvisa, ci consenta di effettuare gli acquisti essenziali per diversi giorni. Al tempo stesso, l'autorità ha esortato i governi dei 27 Paesi membri dell'UE a preparare adeguatamente le infrastrutture e le riserve strategiche, in modo che possano funzionare adeguatamente anche in caso di aumenti improvvisi della domanda di contante.