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Potrebbe essere capitato a qualcuno di noi: siamo in discoteca o in un locale, ci viene servito il Gin Tonic e, alla luce ultravioletta, questo cocktail alcolico si "illumina" e assume un colore blu/azzurrino.
Questo fenomeno prende il nome di fluorescenza ed è causato dalla presenza di chinino cloridrato, una sostanza presente nell'acqua tonica che conferisce il classico sapore amaro.
Il chinino cloridrato, quindi, è la molecola responsabile della fluorescenza di preparazioni alcoliche o analcoliche a base di acqua tonica.
In questo video-articolo vediamo nel dettaglio la spiegazione chimica di questo particolare fenomeno, partendo dal capire la composizione del Gin Tonic.
L'acqua tonica è una bevanda analcolica formata da:
- acqua;
- anidride carbonica;
- zucchero;
- acidificante (acido citrico);
- aromi, incluso chinino cloridrato (chiamato anche “cloridrato di chinino”).
Il chinino cloridrato, l'aroma che conferisce il classico gusto amaro alla bevanda, è una sostanza fluorescente che ha la seguente struttura molecolare:

Questa molecola è in grado di assorbire le onde elettromagnetiche che cadono nel ultravioletto ed emettere luce visibile nel blu: questo fenomeno prende il nome di fluorescenza. Quindi, qualsiasi bevanda contenente acqua tonica, come il famoso cocktail Gin Tonic, sarà fluorescente.
È possibile effettuare questo esperimento in casa: prendete una bottiglia di acqua tonica, spegnete la luce e accendete una lampada ad ultravioletti: vedrete proprio il colore blu acceso causato dalla presenza di chinino. Dopodiché, aggiungendo qualche goccia di candeggina, sarà possibile notare come svanisce la fluorescenza: l'ipoclorito contenuto nella candeggina è un ossidante, quindi strapperà elettroni alla molecola di chinino cloridrato, degradandola. Di conseguenza, non sarà più presente il chinino e con esso la sua fluorescenza.