Perché non possiamo diventare ricchi stampando più monete

Pensare che stampare più soldi faccia diventare più ricchi, è abbastanza comune, ma non è corretto: stampare troppo denaro non fa crescere la ricchezza, ma potrebbe causare anzi l'inflazione, che fa salire i prezzi e riduce il potere d’acquisto delle persone! La ricchezza di un Paese non è data solo da quanto denaro c'è in circolazione, ma anche dalla quantità di beni e servizi prodotti: se c'è più moneta di quella che può essere spesa per acquistare cose reali, il valore della moneta diminuisce.

Cosa succede se si stampa più moneta: la monetizzazione del debito

Stampare nuova moneta significa, in questo caso, monetizzare il debito, una circostanza che avviene quando un governo ha bisogno di denaro e invece che emettere dei titoli di stato e quindi finanziarsi tramite una richiesta di prestito, per esempio, ai cittadini (che comprano un BTP), chiede alla Banca Centrale di stampare altra moneta, aumentandone quindi l'offerta, e di acquistare lei stessa questi titoli, dato che la Banca Centrale fa creare dalla Zecca di Stato la banconota e la da al singolo Stato in cambio di un titolo di Stato, acquistandoli a tutti gli effetti.

Immaginiamo di avere dei biglietti che danno diritto a una poltrona al cinema, ma il cinema possiede solo 45 poltrone. Se ci fossero esattamente 45 biglietti in circolazione, ognuno avrebbe il proprio posto garantito e potrebbe godersi il film senza problemi. Ma cosa accadrebbe se invece i biglietti fossero 100? Avere un biglietto non basterebbe più per ottenere una poltrona, perché i posti sarebbero meno dei biglietti venduti. Di conseguenza, i biglietti perderebbero valore, poiché ce ne sarebbero troppi rispetto alla reale disponibilità di poltrone. Lo stesso principio vale per la moneta. Se lo Stato stampa più moneta rispetto ai beni e servizi disponibili, è come se ci fossero troppi biglietti per poche poltrone. In una situazione ideale, la quantità di moneta in circolazione dovrebbe essere proporzionata alla quantità di beni e servizi acquistabili. Se invece la moneta circolante è eccessiva rispetto a ciò che si può acquistare, il suo valore diminuisce: ci sono troppi "biglietti" rispetto alla capacità del "cinema". Questo porta all'inflazione, cioè a un aumento dei prezzi, che riduce il potere d'acquisto della moneta.

Il pericolo dell’inflazione

L'inflazione si verifica quando ci sono troppi soldi in circolazione rispetto ai beni disponibili: tante persone vogliono comprare un'automobile nuova ma non ce ne sono così tante disponibili per la vendita, e quelle poche che ci sono verranno vendute ad un prezzo più alto, tanto qualcuno tra i tanti acquirenti le comprerà. Diciamo che se i soldi aumentano ma non aumentano i beni, il valore della moneta diminuisce. Situazioni come questa sicuramente hanno un impatto negativo sulla fiducia che si ha verso il denaro e potrebbero quindi rendere l'economia poco stabile.

Stampare moneta può aiutare l’economia?

In momenti di crisi, stampare denaro per finanziare la spesa pubblica, può essere una soluzione fattibile quanto veloce. È il caso dell'“helicopter money” che deve il suo nome all’immagine di un elicottero che lascia cadere banconote dal cielo, simboleggiando la distribuzione di denaro agli Stati per stimolare l’economia. Tuttavia, si tratta di un rimedio temporaneo: se la monetizzazione del debito prosegue troppo a lungo, l’inflazione rischia di diventare incontrollabile, i risparmi perdono valore e l’intero sistema economico diventa instabile. In sintesi, non possiamo stampare moneta all’infinito sperando che tutti diventino più ricchi: la moneta non è ricchezza di per sé, ma è solo uno strumento per scambiare beni e servizi, stampare più denaro senza un aumento della produzione porta solo inflazione, riducendo il valore della moneta e danneggiando l’economia. La soluzione auspicabile è che ogni Stato adotti delle politiche economiche che possano portare a investimenti produttivi e crescita economica nel lungo periodo.

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