Per inflazione si intende l’aumento progressivo, nel corso del tempo, del livello medio generale dei prezzi, con una conseguente diminuzione del valore di acquisto di una valuta. Facciamo un esempio in parole semplici: se in un preciso momento dell’anno il livello dell’inflazione è al 10%, vuol dire che i prezzi dei beni e servizi che possiamo acquistare (dal latte al pane, dai vestiti ai biglietti dell’autobus) sono aumentati in media del 10% rispetto a quelli di un anno esatto fa. In altre parole, se lo scorso anno per comprare un prodotto X (una maglietta ad esempio) ci bastava una banconota da 10 euro, oggi ci servono 11 euro (cioè il 10% in più). Questo significa che, se i nostri guadagni non sono cresciuti allo stesso livello dell’inflazione, il nostro potere d’acquisto (cioè la nostra capacità di comprare cose con una certa quantità di denaro) si è ridotto: siamo concretamente più poveri perché il nostro denaro ci permette di comprare meno cose rispetto a un anno fa, quindi in un certo senso “vale” meno.
Cos'è l'inflazione in poche parole: perché i prezzi dei beni aumentano nel corso del tempo
Come dicevamo, l'inflazione è il rialzo medio dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Negli anni si sono sviluppate varie teorie sul perché i prezzi di beni e servizi tendano sempre di più ad aumentare. Senza entrare troppo nel dettaglio vediamo il concetto che sta alla base, ovvero il meccanismo della domanda e dell’offerta. Lo vediamo facendo un esempio con un bene comune: la farina.
Quando la domanda di un bene da parte delle persone aumenta e supera la quantità offerta, cioè disponibile sul mercato da chi la vende, il prezzo di quel bene cresce. Le persone, infatti, sono disposte a pagare di più pur di ottenere ciò di cui hanno bisogno, dato che quel bene non c’è a sufficienza per tutti.
Nel 2020, ad esempio, durante la pandemia Covid-19, un prodotto che andò a ruba fu la farina per fare la pizza e i dolci fatti in casa. In quel periodo, infatti, ci fu una crescita esponenziale della domanda della farina da parte della popolazione (in gergo si parla di inflazione da domanda) che ne fece aumentare il prezzo (chi la vendeva, infatti, non ne aveva abbastanza per tutti e si è potuto permettere di alzare i prezzi).
L'eccesso di richiesta di un bene rispetto all’offerta disponibile, però, a volte può essere causato anche da una riduzione improvvisa della quantità prodotta e non da un aumento della domanda da parte dei consumatori. Nel 2022, ad esempio, la guerra tra Ucraina e Russia rese difficoltosa la produzione di alcune materie prime prodotte nei due Paesi; tra questi prodotti c’era anche il grano, quindi le aziende che usavano il grano di origine russo-ucraina si trovarono ad averne un quantitativo inferiore e a pagare di più per averlo, facendo così aumentare il costo di quel bene anche al cliente finale (in gergo si parla di inflazione da offerta).
Per completare il quadro, può accadere anche il caso in cui dietro l'aumento dell'inflazione sia presente un cambiamento sia di domanda sia di offerta.
Come si calcola l’inflazione in un Paese
Innanzitutto l'impatto dell’inflazione non è uguale per tutti, dato che dipende dalle specifiche abitudini di consumo delle persone. Pertanto per calcolare l’inflazione in un Paese è necessario avere a disposizione innanzitutto un cosiddetto “indice dei prezzi al consumo”, cioè un riferimento dei prezzi medi di determinati beni e servizi in quel Paese.
In Italia, il compito di determinare l’indice dei prezzi al consumo è in mano all’Istat, che, basandosi su un paniere (un insieme) di beni rappresentativi di ciò che le famiglie italiane acquistano di più (a partire dal pane, dal latte fino alla benzina ), stabilisce questo riferimento.
Quindi, se e quando i prezzi delle cose che normalmente compriamo variano, si verificherà una variazione percentuale dell’inflazione. Se invece i prezzi dovessero diminuire parleremmo di deflazione, ma tratteremo questo argomento in un’altra occasione.
L’andamento dell’inflazione in Italia degli ultimi 10 anni
Come si osserva dal grafico sottostante, negli ultimi 10 anni l’inflazione in Italia è stata stabile per diversi anni, con inizialmente un’alternanza di piccoli rialzi e persino piccoli cali dei prezzi, fin quando in concomitanza con il periodo post-pandemia, la guerra tra Russia e Ucraina e la crisi energetica si è verificata una vertiginosa salita dei prezzi dei beni e servizi fino al picco massimo raggiunto tra il 2022 e il 2023; infine possiamo notare come le varie iniziative della politica monetaria abbiano portato la discesa del costo della vita ad una situazione di quasi normalità.