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12 Dicembre 2024
11:07

Perché per varare le navi si rompe una bottiglia di champagne sullo scafo?

Conosciamo tutti la cerimonia con la quale si effettua il varo delle navi, lanciando addosso allo scafo una bottiglia di champagne e sperando che si rompa. Ma quali sono le origini del rituale e che significato si attribuisce alla mancata rottura della bottiglia?

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Perché per varare le navi si rompe una bottiglia di champagne sullo scafo?
Varare navi

Per varare le navi si rompe una bottiglia di vino o champagne sulla prua perché il rituale è la versione moderna di una cerimonia esistente sin dal mondo antico. Bisogna considerare che il varo è l’evento con il quale l’imbarcazione viene messa per la prima volta in acqua ed è un momento solenne e celebrato con fastose cerimonie, che prevedono di lanciare una bottiglia di champagne contro lo scafo. Il rituale ha origini nel mondo greco-romano, quando si usava chiedere la protezione degli dei bagnando le navi con il sangue degli animali sacrificati. Con il passare dei secoli la cerimonia ha subito varie trasformazioni, fino ad assumere l’aspetto attuale. Può accadere, però, che la bottiglia non si rompa al primo tentativo: è un’eventualità che gli uomini di mare considerano un presagio nefasto.

Cos'è il varo di una nave e come funziona la cerimonia della bottiglia

La cerimonia del varo costituisce una sorta di battesimo della nave e consiste nel lancio di una bottiglia di champagne contro lo scafo. La cerimonia si effettua sia per le navi militari, sia per quelle civili. Spesso la bottiglia è legata con un nastro al braccio di una gru e lanciata verso la prua dell’imbarcazione. La cerimonia è “officiata” da una madrina, che si occupa di lanciare la bottiglia. Nel caso delle grandi navi, il ruolo di madrina è assegnato a personaggi famosi dello spettacolo o della politica. La cerimonia, diffusa in tutto il mondo occidentale, ha luogo al momento del varo, cioè quando la nave viene messa per la prima volta in acqua, che non coincide necessariamente con la fine dei lavori.

Un varo cinematografico famoso
Un celeberrimo varo cinematografico

Le origini della cerimonia: perché si rompe una bottiglia sullo scafo?

La cerimonia ha origini antichissime, ma nella sua forma moderna esiste da pochi secoli. Per comprenderla, bisogna considerare che in passato navigare era molto pericoloso: non esistevano radio o altri strumenti per comunicare e chiedere soccorso; le tecniche di costruzione degli scafi erano molto più rudimentali di quelle attuali e non sempre le navi erano in grado di sostenere le tempeste e le onde più alte. Per queste ragioni, i naufragi erano frequenti.

Quando si varava una nave, si usavano vari rituali per ingraziarsi il favore delle divinità, in particolare degli dei considerati patroni del mare e della navigazione, come il Poseidone/Nettuno della religione greco-romana. Spesso le cerimonie prevedevano di sacrificare animali (un rituale molto diffuso nelle religioni del mondo antico) e di bagnare la nave con il sangue delle vittime.

Con l’avvento del cristianesimo la tradizione non scomparve, ma fu modificata. Poiché la religione cristiana non prevede i sacrifici di animali, al posto del sangue si diffuse l’usanza di usare acqua benedetta o vino rosso (che nel rito dell’eucarestia rappresenta il sangue di Gesù).

A partire all’incirca dal ‘700, la cerimonia ha gradualmente perso il valore religioso per trasformarsi in un rituale laico, assumendo l’aspetto a noi familiare. Le cerimonie sono diventate eventi spettacolari, alle quali partecipa un folto pubblico, ed è stata introdotta la figura della madrina. Nello stesso secolo l’aspersione dello scafo iniziò a essere effettuato mediante il lancio di una bottiglia. Tuttavia, ancora nell’Ottocento il rituale non era universalmente accettato e in alcuni casi si preferiva bagnare la nave con liquidi diversi dallo champagne, come l’acqua di fiumi famosi.

Nancy Reagan battezza la superportarei Ronald Reagan, 2001
Nancy Reagan battezza la superportarei Ronald Reagan, 2001

E se la bottiglia non si rompe? Cerimonie non riuscite e superstizioni

Può capitare che la bottiglia di champagne non si infranga al primo colpo. L’evento è considerato un presagio di sfortuna ed effettivamente è accaduto che non si rompesse subito la bottiglia nel varo di navi che sono poi state vittime di naufragi. Un caso recente riguarda la Costa Concordia, che fu battezzata il 7 luglio del 2006 (il varo vero e proprio, cioè la messa in acqua, era avvenuto l’anno precedente). La bottiglia, lanciata dalla modella Eva Herzigova, impattò sullo scafo senza rompersi e fu necessario un secondo lancio per completare il rituale. La nave, come sappiamo, è naufragata presso l’isola del Giglio nel gennaio del 2012. Si è trattato, naturalmente, di una pura e semplice coincidenza, in considerazione del fatto che anche navi la cui cerimonia di varo si è svolta senza problemi sono poi affondate.

La Costa Concordia dopo il naufragio (credits Rvongher)
La Costa Concordia dopo il naufragio (credits: Rvongher)

In internet circola la notizia che la bottiglia non si ruppe nemmeno durante il varo del Titanic, che nel 1912, come sappiamo, fu protagonista del naufragio più famoso della storia. Si tratta, però, di una fake news, che compare per la prima volta in un film del 1958, A Night to Remember (in Italia distribuito con il titolo Titanic, latitudine 41 nord) ed è stata poi più volte ripetuta. Infatti, la compagnia proprietaria del Titanic, la White Star Lines, non seguiva l’usanza di rompere bottiglie sullo scafo per battezzare le imbarcazioni e pertanto per varare il transatlantico non fu effettuata alcune cerimonia di “battesimo”.

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