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Il Mercoledì delle Ceneri è un giorno legato alla celebrazione della Pasqua cristiana perché segna l'inizio della Quaresima, un periodo di quaranta giorni dedicato alla riflessione, alla penitenza e alla preparazione spirituale che conduce alla Pasqua. Il nome "Mercoledì delle Ceneri" deriva direttamente dal rito liturgico che caratterizza questa giornata: durante la Messa, il sacerdote impone sulla testa dei fedeli le ceneri benedette, ottenute bruciando i rami d’ulivo della Domenica delle Palme dell’anno precedente.
Questa ricorrenza cade sempre il giorno successivo al Martedì Grasso (ultimo giorno del Carnevale, non è considerato una festività nazionale) e la sua collocazione nel calendario dipende direttamente dalla data della Domenica di Pasqua. Questa festività infatti non ha una data fissa, ma viene celebrata la prima domenica successiva alla prima luna piena che segue l'equinozio di primavera: di conseguenza, anche il Mercoledì delle Ceneri varia di anno in anno, determinando a sua volta il periodo del Carnevale, che termina proprio il giorno precedente. La stretta relazione tra queste due festività evidenzia il legame tra il calendario liturgico cristiano e i cicli lunari.

Tradizionalmente il Mercoledì delle Ceneri è un giorno di penitenza e digiuno: i fedeli cristiani cercano per quanto possibile di digiunare e astenersi dalle carni, un’usanza condivisa con induisti, musulmani e buddisti: si tratta di pratiche utilizzate nel corso dei secoli per attirare l’attenzione della divinità o chiedere grazie particolari. Oggi il rito cristiano vede in questo piccolo sacrificio quotidiano un mezzo per purificarsi e predisporsi alla Quaresima prima, e alla Santa Pasqua poi. L'imposizione delle ceneri è uno dei momenti più significativi del cammino quaresimale e del periodo pasquale, poiché racchiude in sé un duplice valore simbolico: da un lato, le ceneri richiamano la fragilità e la caducità della vita umana, in linea con le parole bibliche “Polvere eri e polvere ritornerai”; dall’altro, rappresentano un segno di pentimento e di rinnovamento interiore, simboleggiando il ritorno dell’uomo a Dio e la sua conversione al messaggio evangelico. Per questo motivo il sacerdote accompagna questo rito pronunciando una formula significativa: “Convertiti e credi al Vangelo”, esortando così i fedeli a intraprendere con consapevolezza il percorso di fede e riflessione che conduce alla Pasqua.