A Pasqua, lo sappiamo tutti bene, si mangia la colomba e si cercano le sorprese dentro le uova di cioccolato. La festa, però, come ricorrenza religiosa cristiana nasce per celebrare la resurrezione di Gesù, avvenuta, secondo i Vangeli, tre giorni dopo la sua morte sulla croce. La Pasqua cristiana trae origine dalla Pesach ebraica, che celebra l’esodo degli ebrei dall’Egitto, ma sin dai primi secoli del cristianesimo ha assunto un significato diverso. In origine anche la data della ricorrenza cristiana era collegata a quella della Pasqua ebraica, ma nel IV secolo il Concilio di Nicea stabilì di calcolare la data in base a un principio diverso, seguito ancora oggi. La data, essendo legata ai cicli lunari, cambia ogni anno. Nel 2024 Pasqua cade domenica 31 marzo.
La Pasqua ebraica: le origini della festa
La Pasqua cristiana affonda le sue radici in quella ebraica, nota come Pesach, celebra la fuga degli ebrei dall’Egitto. Il libro biblico dell’Esodo racconta che il popolo ebraico, che viveva in schiavitù in Egitto, fuggì sotto la guida di Mosè e poté attraversare il Mar Rosso, che separa il territorio egiziano dalla Palestina, perché Dio divise le acque. Oggi gli storici ritengono che l’esodo non abbia mai avuto luogo, almeno non nella forma narrata dalla Bibbia, ma l’evento riveste ugualmente grande importanza nell’ebraismo.
La Pasqua cristiana: il significato della festa per il cristianesimo
Il cristianesimo, come sappiamo, nacque nel I secolo d.C. come “sottoinsieme” dell’ebraismo, dal quale si separò con il passare degli anni, diventando una religione a sé stante. In origine i cristiani osservavano numerosi precetti della religione ebraica, ma ne rifiutavano alcuni (per esempio, la pratica della circoncisione) e ne modificarono altri. Fu questo il caso della Pasqua. Dalla metà del II secolo d. C., le comunità cristiane assegnarono alla ricorrenza il significato di celebrazione della resurrezione di Gesù e non più della liberazione dalla schiavitù in Egitto.
La celebrazione si allontanò da quella ebraica anche per altri significati. Per i cristiani Gesù è il Messia, cioè l’uomo mandato da Dio sulla Terra per redimere il genere umano. Gli ebrei, invece, ritengono che il Messia non sia ancora arrivato. Pertanto, mentre la Pasqua ebraica ha il significato di attesa del Messia, nel cristianesimo celebra l’esatto contrario, cioè il suo arrivo sulla Terra. Dal II secolo d.C. la celebrazione della Pasqua si è affermata in tutto il mondo cristiano ed è diventata la ricorrenza più importante dell’anno liturgico insieme al Natale.
Come si calcola la data della Pasqua e perché cambia ogni anno?
Quest’anno Pasqua cade domenica 31 marzo ma la data non è fissa: cade sempre nello stesso periodo, ma non nello stesso giorno del mese (in termini di numero). Per capire le ragioni di questa peculiarità bisogna considerare che in origine la data della Pasqua cristiana era collegata a quella della Pasqua ebraica, che inizia al tramonto del giorno 14 del mese di Nisan e termina il 15. Il calendario ebraico è un calendario lunisolare: calcola il passare del tempo attraverso le fasi della Luna, ma, poiché dodici mesi lunari durano 354-355 giorni, per adeguare il calendario all’anno solare, aggiunge un mese “extra” ogni tre anni. Di conseguenza i giorni del calendario ebraico non coincidono perfettamente con quelli dei calendari solari (che misurano lo scorrere del tempo in base alla rivoluzione della Terra intorno al Sole), come il nostro calendario gregoriano, ma cadono sempre nello stesso periodo.
In origine la Pasqua cristiana si celebrava la domenica successiva al 14 Nisan, ma la data era oggetto di controversie. Nel 325 il Concilio di Nicea decise di separare la data della Pasqua cristiana da quella ebraica, continuando però a calcolarla in base ai cicli lunari. Il Concilio stabilì il principio, tuttora vigente, secondo il quale Pasqua si celebra nella prima domenica dopo la prima luna piena successiva al 21 marzo (data approssimativa dell’equinozio di primavera). Pasqua, di conseguenza cade sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile.
Le tradizioni di Pasqua: uova e colomba
Alla Pasqua sono associate numerose tradizioni alimentari. La più diffusa nel mondo è quella dell’uovo di cioccolato, che deriva fatto che l’uovo, per il fatto di contenere all’interno al vita, è considerato un simbolo di risurrezione. Solo italiana, invece, è la tradizione della colomba pasquale, inventata negli anni ’30 del ‘900 dalla Motta per creare una “controparte” pasquale al panettone, usando gli stessi ingredienti e gli stessi macchinari. Si scelse la forma della colomba perché, rappresentando la purezza e la pace, è uno dei simboli della Pasqua. Per quanto riguarda il coniglio pasquale, invece, si deve risalire alla divinità anglosassone della primavera Ēoster (all'origine della parola inglese Easter), associata per questioni di fertilità e prolificità a conigli e lepri.