0 risultati
video suggerito
video suggerito
11 Marzo 2025
17:30

Piano di riarmo in Italia: la situazione attuale sui soldati e il piano di sviluppo per le forze armate

Dopo l'approvazione del Piano ReArm Europe della Commissione europea, l'Italia potrebbe arrivare a raddoppiare i suoi investimenti in Difesa entro il 2027. Ecco cosa significa per gli effettivi di Esercito, Marina e Aeronautica.

1.833 condivisioni
Piano di riarmo in Italia: la situazione attuale sui soldati e il piano di sviluppo per le forze armate
Immagine
Fonte: Ministero della Difesa

Il piano ReArm Europe, presentato il 4 marzo dalla Commissione europea e approvato il 6 marzo dal Consiglio Europeo dei capi di Stato e di governo riunito in seduta straordinaria a Bruxelles, è una conseguenza del fatto che l'Unione Europea – inclusa l'Italia – non può più fare affidamento sugli Stati Uniti per la sua difesa dopo l'insediamento di Donald Trump. Il piano prevede un pacchetto di incentivi finanziari di almeno 800 miliardi di euro per favorire le spese nel settore della Difesa degli Stati membri e, in misura minore, per rafforzare la coordinazione e le iniziative comunitarie in questo campo. Come si muoverà l’Italia in questo scenario?

Il bilancio italiano nella Difesa

Al momento il nostro Paese spende per la Difesa l’1,57% del suo Pil, ma nell’ambito del piano ReArm Europe potrebbe quasi raddoppiare questa percentuale nei prossimi anni. In cifre, questo significherebbe arrivare entro il 2027 a circa 65 miliardi di euro l’anno rispetto agli attuali 33,5: un punto importante è come poi il governo deciderà di utilizzare queste risorse. Al momento l’Italia spende il 59% del suo budget per la Difesa per gli stipendi del personale delle Forze Armate, contro il 39% della Francia, il 30% della Germania, il 28% del Regno Unito e il 25% degli Stati Uniti. Questo significa che la cifra effettiva poi impiegata in ricerca tecnologica e nel rinnovo degli arsenali è molto lontana dagli attuali 33,5 miliardi messi a bilancio. Nonostante questo, diversi ufficiali dello Stato maggiore hanno fatto notare che l’organico delle Forze Armate è sottodimensionato rispetto alle necessità operative, anche per il rapporto molto sbilanciato tra ufficiali e soldati semplici.

Immagine
Un aereo da combattimento dell’Aeronautica militare italiana – Fonte: Ministero della Difesa

Quanti soldati ha l’esercito italiano: il personale nelle Forze Armate

In questo momento infatti, l’Esercito italiano è composto da poco meno di 100.000 unità, tra personale militare e civile, la Marina da 30.000 circa e l’Aeronautica militare da poco meno di 37.000. A questi si sommano i circa 108.000 uomini e donne dell’Arma dei Carabinieri, che dal 2000 è una forza armata autonoma. Anche se queste cifre sono sembrate fino a oggi sufficienti per garantire all’Italia un ruolo in diverse missioni di peacekeeping internazionali, come quella conclusa in Afghanistan e quelle ancora in corso in Libano e Kosovo, il nuovo scenario ha cambiato la prospettiva. Per esempio, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Carmine Masiello, ha evidenziato durante un’audizione in Parlamento lo scorso gennaio la necessità di rafforzare l’organico dell’Esercito. Commentando la legge 119 del 2022 e il decreto legislativo 185 del 2023, che hanno invertito un trend di riduzione dell’organico in corso da anni, Masiello ha comunque sottolineato che in caso di conflitto ad alta intensità come quello in corso in Ucraina da 3 anni servirebbero almeno tra le 40 e le 45.000 unità in più per il solo Esercito. In questo modo si arriverebbe a una forza tra i 133 e i 138.000 militari dispiegabili. Ancora più drastico è stato nel marzo 2024 l’ex Capo di Stato maggiore della Difesa e ammiraglio ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che durante un’audizione in Parlamento ha definito la soglia dei 170.000 effettivi nelle Forze Armate italiane come «al limite della sopravvivenza».

La situazione della Marina militare

Meno drastico, anche se solo per quanto riguarda la Marina, è stato nei giorni scorsi l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare. Secondo Credendino la Marina può ancora essere all’altezza del suo compito per i prossimi 3 o 4 anni, ma non in caso di un conflitto esteso. Come ha fatto notare l’ammiraglio, le Marine di Francia e Gran Bretagna, a parità di navi, hanno un personale superiore di 10.000 unità rispetto all’Italia. Per questo Credentino ha auspicato un aumento dell’organico a 39.000 unità, 9.000 in più delle attuali.

Immagine
Esercitazione della Marina militare italiana – Fonte: Ministero della Difesa

La risposta del governo italiano

Per rispondere alle preoccupazioni degli Stati Maggiori, il ministero della Difesa ha annunciato che diverse misure sono in discussione. Molti giornali hanno ipotizzato la creazione di una riserva operativa di circa 40.000 uomini e donne addestrati da impiegare in caso di conflitto prolungato o di crisi come alluvioni, terremoti e altre calamità. Altri sostengono che si stia discutendo anche di un aumento di più di un terzo della capacità difensiva italiana sul lungo periodo, arrivando a circa 135 mila soldati ordinari nell'arco temporale di cinque/otto anni. Al momento, però, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha smentito queste ricostruzioni scrivendo sul social network X che «La consistenza delle Forze Armate è fissata da una legge. Non ho problemi a dire, come ho già detto più volte che quel modello ormai è inadeguato e va cambiato. Lo si farà in Parlamento. Ma, a mio avviso, all’interno di un provvedimento molto più ampio che un semplice aumento di organici, che affronti tutti i temi connessi alla difesa e sicurezza di una nazione».

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views