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27 Settembre 2024
19:30

Presunta “nave fantasma russa” carica di materiale esplosivo al largo delle coste UK: cosa sappiamo

Una nave cargo con a bordo 20 tonnellate di nitrato di ammonio (materiale potenzialmente esplosivo usato per produrre fertilizzanti) si è ancorata al largo delle coste del Kent, in Inghilterra. Si tratta di un'imbarcazione battente bandiera maltese ma sospettata di far parte della cosiddetta "flotta fantasma" russa.

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Presunta “nave fantasma russa” carica di materiale esplosivo al largo delle coste UK: cosa sappiamo
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La Ruby, una nave cargo con a bordo 20 tonnellate di materiale esplosivo, si sarebbe ancorata al largo del Kent (UK) in attesa di ricevere il via libera per attraversare il canale della Manica. Si tratta di un'imbarcazione battente bandiera maltese che, secondo molti, apparterrebbe alla cosiddetta "flotta fantasma russa", cioè una serie di imbarcazioni civili battenti le più disparate bandiere ma facenti capo a Mosca e utilizzate per monitorare infrastrutture e contrabbandare petrolio in mare aperto.
A causa della sua nazionalità ambigua e della natura potenzialmente esplosiva del nitrato di ammonio trasportato, si sarebbe vista rifiutare la possibilità di attraccare da vari Paesi, tra cui Norvegia, Danimarca e Lituania. Questa sostanza infatti viene trasportata regolarmente per la produzione di fertilizzanti ma, se esposta al fuoco, può diventare esplosiva, come accaduto nel 2020 a Beirut, in Libano: in quell'occasione 3 tonnellate di nitrato d'ammonio causarono una violenta esplosione nel porto cittadino, causando 220 vittime. Attenzione però: anche se la sostanza coinvolta è la stessa, al momento pare che non ci siano rischi a bordo della Ruby.

Dal punto di vista tecnico, la nave cargo Ruby è lunga 183 metri, larga 27,8 metri ed è sotto la bandiera di Malta. Dai dati oggi disponibili sappiamo che l'imbarcazione sarebbe partita a luglio dal porto di Kandalaksha, in Russia, e sarebbe diretta a Marsa Scirocco, sull'isola di Malta. Durante l'abbandono del porto russo, però, lo scafo avrebbe colpito il fondale, crepandosi e danneggiando sia l'elica che il timone. L'imbarcazione però non sarebbe tornata in Russia ma avrebbe proseguito il suo viaggio, chiedendo soccorso prima alla a Norvegia e poi alla Lituania. Queste nazioni, però, glielo avrebbero negato, sia perché il danno all'imbarcazione non sarebbe così grave, sia per l'elevata quantità di materiale potenzialmente esplosivo a bordo.

In realtà la scelta di rigettare la richiesta di attracco sarebbe legata anche ai dubbi in merito all'effettiva nazionalità dell'imbarcazione. È vero infatti che la Ruby batte bandiera maltese ma è registrata come proprietà di una società di Dubai che, però, opera in Siria al porto di Tartus. Questa è una base russa nel Mediterraneo dalla quale partirebbe la "flotta fantasma" di Mosca, cioè un'insieme di imbarcazioni civili utilizzate sia per monitorare la situazione di infrastrutture chiave in mare, come gasdotti e oleodotti, sia per trafficare combustibile in mare aperto.

Inoltre, come se la situazione non fosse già abbastanza sospetta, si aggiunge il fatto che la Ruby sarebbe stata noleggiata da un'altra società di Dubai, anch'essa legata alla Russia. Insomma, si tratta di una situazione delicata che dovrà necessariamente essere chiarita.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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