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10 Gennaio 2025
10:00

Ray Cat Solution, l’assurdo progetto (mai realizzato) dei gatti che cambiano colore con le radiazioni

Negli anni '80, la Human Interference Task Force propose di modificare geneticamente i gatti affinché cambiassero colore in presenza di radiazioni, avvisando così l'umanità di pericoli invisibili. L'idea, ripresa nel 2015 dal movimento Ray Cat Solution, resta affascinante ma difficilmente realizzabile.

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Ray Cat Solution, l’assurdo progetto (mai realizzato) dei gatti che cambiano colore con le radiazioni
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L'idea – della scrittrice Françoise Bastide e dell'esperto di semiotica Paolo Fabbri – da cui nasce il progetto Ray Cat Solution sembra folle: e se venissero modificati geneticamente i gatti per fargli cambiare colore in presenza di radiazioni? Quest'idea all'apparenza folle – e probabilmente in parte lo è – è nata come soluzione per proteggere gli esseri umani del futuro dalle radiazioni. Tra decine di migliaia di anni non sappiamo infatti cosa ne sarà della nostra specie e non è da escludere che i nostri discendenti possano entrare accidentalmente in contatto con siti di stoccaggio permanenti di scorie radioattive. Serve quindi escogitare un metodo per avvisarli prima che sia troppo tardi e i gatti cangianti (chiamati anche "Ray Cats") potrebbero essere una valida opzione… forse. Ma andiamo più nel dettaglio.

Nel 1984 il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America organizzò una tavola rotonda con scienziati e linguisti, la Human Interference Task force, il cui obiettivo era proporre soluzioni per ridurre al minimo la probabilità che, in futuro, una qualunque persona possa entrare accidentalmente in contatto con rifiuti radioattivi. L'idea dei cartelli scritti fu scartata quasi subito, perché in soli 1000 anni sarebbero probabilmente illeggibili, ed è proprio qui che entrarono in scena Bastide e Fabbri.

Loro sostenevano che i gatti, avendo convissuto con gli esseri umani per migliaia di anni, potrebbero comunicarci avvertimenti in modo non troppo diverso rispetto a quanto facevano i canarini nelle miniere di carbone. Nello specifico, i nostri amici a quattro zampe dovrebbero essere modificati geneticamente per decolorarsi o brillare in presenza di materiale radioattivo. Ma non solo!

Per far sì che questo cambio di colore fosse immediatamente associato al pericolo radiazioni, sarebbe stato necessario diffondere volutamente tra la popolazione proverbi, canzoni e storie in modo da farle entrare questo immaginario nella cultura popolare, così che anche in futuro, anche senza testimonianze scritte, la gente sappia "per sentito dire" che se il gatto diventa colorato, allora quella è una zona pericolosa. Queste le parole del team di ricerca:

Una specie animale di questo tipo dovrebbe abitare all'interno della nicchia ecologica dell'uomo, e il suo ruolo di rivelatore di radiazioni dovrebbe essere ancorato nella tradizione culturale introducendo un nome adatto (ad esempio, “Ray Cat”) e proverbi e miti appropriati.

Ovviamente un progetto del genere presenta un enorme numero di sfide sia sul piano etico che sul piano tecnico – visto che al momento non sono ancora state ipotizzate procedure di ingegneria genetica per modificare i gatti con successo. E questo spiega anche per quale motivo l'idea dei Ray Cats morì quasi sul nascere… almeno fino al 2015, quando il movimento Ray Cat Solution ripropose queste idee ma in maniera più contemporanea, con tanto di video-presentazioni e call-to-action rivolte sia ad esperti del settore che a un pubblico generalista.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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