Da un punto di vista astronomico è letteralmente dietro l'angolo: Ross 508 è una nana rossa che si trova ad appena 36,6 anni luce da qui, nella costellazione del Serpente. Attorno a questa piccola stella un team di astronomi giapponesi guidati da Hiroki Harakawa ha scoperto recentemente un pianeta roccioso potenzialmente abitabile: Ross 508 b, una cosiddetta super-Terra. La scoperta è stata possibile grazie a una tecnica relativamente nuova che vede protagonista un nuovo strumento del telescopio giapponese Subaru, alle Hawaii.
Che cos'è una super-Terra
Nel nostro sistema solare ci sono tre classi di pianeti: i pianeti terrestri (come la Terra), i giganti ghiacciati (Urano e Nettuno) e i giganti gassosi (Giove e Saturno). Queste però non sono le uniche tipologie di pianeti possibili. Una classe particolarmente interessante, soprattutto per gli astrobiologi, è quella delle super-Terre, pianeti rocciosi che hanno circa 5-10 masse terrestri (quindi di massa intermedia tra quella dei pianeti terrestri e quella dei giganti ghiacciati). Ecco perché gli astronomi sono sempre entusiasti quando scoprono una nuova super-Terra!
Perché Ross 508 b è interessante
L'abitabilità di un pianeta è definita attualmente come la sua possibilità di ospitare bacini di acqua liquida sulla sua superficie. Un pianeta è potenzialmente abitabile, quindi, quando ha temperature superficiali comprese grossomodo tra 0 °C e 100 °C. Ogni stella è dotata pertanto di una cosiddetta fascia abitabile, che corrisponde all'intervallo di distanze dalla stella stessa in cui un pianeta può in linea di principio ospitare acqua liquida. L'idea è semplice: dimmi quanto è calda una stella e ti dirò dov'è posizionata e quanto è larga la sua fascia abitabile.
La cosa più interessante di Ross 508 b è proprio che si trova nei pressi del limite interno della fascia abitabile della sua stella madre. Si trova soltanto a 0,05 unità astronomiche dalla sua stella (ovvero il 5% della distanza Terra-Sole), ma d'altra parte Ross 508 è molto meno calda del Sole: 2800 °C contro i 5500 °C della nostra stella. Di conseguenza, la sua luminosità è molto bassa: appena 3 millesimi di quella solare. Quindi sì, Ross 508 b è molto vicino alla sua stella, ma altrettanto vicina è anche la sua fascia abitabile.
Secondo i calcoli degli astronomi, questo pianeta riceve soltanto il 40% di radiazione rispetto a quanto faccia la Terra. In altre parole, si trova nei pressi del limite interno della fascia abitabile di Ross 508. Inoltre, l'orbita di questo pianeta è abbastanza eccentrica (cioè "schiacciata"), pertanto parte della sua orbita giace all'interno della fascia abitabile della stella. Se poi teniamo conto che il pianeta è roccioso, ci sono tutte le carte in regola per parlare di "pianeta potenzialmente abitabile".
Attenzione, però: "potenzialmente abitabile" non significa "abitabile" né tantomeno "abitato". Sappiamo ancora troppo poco, per esempio, sull'atmosfera di questo pianeta e quanto effetto serra può produrre. Inoltre, le nane rosse come Ross 508 tendono a essere astri più "nervosi" del nostro Sole, emettendo frequentemente brillamenti anche piuttosto violenti in grado di sterilizzare i pianeti vicini a queste stelle. Serviranno dunque ulteriori indagini per confermare o smentire l'effettiva abitabilità di Ross 508 b.
Perché la scoperta è importante
Vero è, d'altra parte, che le nane rosse (cioè le stelle che hanno una massa compresa tra l'8% e il 60% circa della massa del Sole) costituiscono il 75% circa delle stelle nel nostro universo. Quindi è estremamente promettente la ricerca di pianeti abitabili attorno a queste stelle.
Uno dei metodi per scovare pianeti attorno a queste stelle è il cosiddetto metodo della velocità radiale. Durante il moto di un pianeta attorno alla stella, quest'ultima viene leggermente spostata dal pianeta in modo regolare. Gli astronomi sono in grado di misurare la velocità di questo piccolo spostamento (la velocità radiale appunto), che fornisce la prova dell'esistenza del pianeta.
Questo si fa soprattutto scomponendo e analizzando la luce visibile emessa dalla stella. Le nane rosse, però, emettono prevalentemente luce infrarossa per via delle loro temperature relativamente modeste. Ecco perché il telescopio Subaru (che è la parola giapponese per indicare le Pleiadi) si è dotato di uno strumento (chiamato IRD, InfraRed Doppler) in grado di fare questo lavoro usando la luce infrarossa. Questo permetterà in futuro di scoprire molti più pianeti attorno a nane rosse di quanto non si sia fatto finora.