
Una scossa di terremoto ha fatto tremare la terra dell'Emilia Romagna – tra Modena e Bologna – nella mattina di oggi 9 luglio alle 9:43 con una magnitudo di 3.6. L'epicentro è stato localizzato a 5 km da San Felice sul Panaro (MO) con una profondità di 10 km. Inizialmente i sismografi dell'INGV avevano segnalato due scosse tra il modenese e il bolognese, ma il successivo aggiornamento ha confermato un unico evento alle 9:43. Come segnalato dall’INGV, la scossa è stata avvertita dalla popolazione anche nel Ferrarese tra Cento, Scortichino, Mirandola e Concordia. Si tratta della stessa zona colpita dal sisma di magnitudo 5.8 del maggio 2012. Al momento non sono segnalati danni.

L'area interessata dalla scossa fa parte di una zona sismica, come dimostrano i terremoti del passato, uno su tutti il sisma del 2012 di magnitudo 5.8 con epicentro a Finale Emilia (a pochi chilometri da San Felice sul Panaro). Come mostrato dalla mappa sottostante che riporta gli eventi sismici nella zona dal 1985 a oggi, l'intensa attività concentrata nella pianura ferrarese e modenese e la sismicità diffusa lungo l'arco appenninico, testimoniano la presenza di faglie attive nel sottosuolo. Queste strutture geologiche, quando si muovono, sono la causa dei terremoti che caratterizzano la storia e il presente di questo territorio.

L'origine di questi terremoti è proprio da ricercare nelle faglie compressive presenti nell'area. Queste si sono formate a causa del sistema appenninico che spinge da sud-sud ovest verso nord-nord est. In particolare, la faglia che probabilmente ha innescato questa serie di terremoti è la Campegine-Correggio. Si stima che questa faglia abbia una profondità tra i 3 e i 10 km.
