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21 Aprile 2023
12:30

Storia del cinema dalle origini a oggi: come abbiamo appreso a proiettare immagini in movimento

L’invenzione del cinema, avvenuta alla fine dell’Ottocento grazie ai fratelli Lumière, ha dato vita a un'arte e a un linguaggio arrivati fino ai giorni nostri, contribuendo alla modernizzazione della società e allo sviluppo della comunicazione di massa.

A cura di Erminio Fonzo
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Storia del cinema dalle origini a oggi: come abbiamo appreso a proiettare immagini in movimento
storia del cinema

Nel corso dei secoli sono stati costruiti diversi strumenti per proiettare immagini, come la “lanterna magica” inventata nel Seicento. Il cinema, però, è nato solo alla fine dell’Ottocento, grazie a due invenzioni precedenti: la fotografia e la pellicola. Sfruttando le loro potenzialità, nel 1891 Thomas Edison inventò un apparecchio, il kinetoscopio, che consentiva di vedere immagini in movimento, e pochi anni dopo due fratelli francesi, i Lumière, crearono uno strumento che consentiva sia di riprendere che di proiettare: il cinematografo.

Il successo fu immediato e gradualmente furono apportati miglioramenti alla strumentazione, con l’introduzione del sonoro negli anni ‘20, e furono cambiati i modi per “costruire” i film. Il cinema, grazie alla sua popolarità, ebbe un impatto profondo sull’evoluzione culturale e sulla vita politica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, pur dovendo fronteggiare la concorrenza della televisione, è restato uno dei media più popolari. Vediamo la sua storia dagli inizi ad oggi.

I primi esperimenti per la proiezione di immagini

I primi tentativi di proiettare immagini iniziarono molti secoli fa. Già nel I secolo a.C. in Estremo oriente nacque il teatro delle ombre cinesi, cioè la proiezione di ombre su uno “schermo” chiaro. In Occidente, esperimenti per la proiezione di immagini furono effettuati sin dal Quattrocento, ma il primo strumento funzionante, la lanterna magica, fu inventato solo nel Seicento. La lanterna era formata da una scatola con un piccolo foro, all’interno della quale era posizionata una candela che proiettava immagini fatte scorrere su apposite lastre.

La lanterna magica
La lanterna magica

La fotografia, la pellicola e il kinetoscopio

Altri strumenti per proiettare immagini furono costruiti nei secoli successivi. Per la nascita del cinema, tuttavia, erano necessari due passaggi:

  • la fotografia, inventata negli anni ’20 dell’Ottocento, dato che le immagini fotografiche, fatte scorrere in rapida sequenza, sono percepite dal nostro cervello come una scena in movimento;
  • l’invenzione negli anni ‘80 della pellicola, cioè un nastro perforato di celluloide, sul quale si riproducono le immagini in negativo e grazie a cui si possono fare scorrere in rapida sequenza.

Attraverso la pellicola, Thomas Edison, uno dei più noti inventori dell’Ottocento, creò la prima cinepresa, nota come kinetografo, e il primo strumento per mostrare le immagini in movimento, il kinetoscopio. Lo strumento, composto da una scatola contenente una pellicola con immagini, fu presentato al pubblico nel 1891. Il funzionamento era il seguente: lo spettatore avvicinava l’occhio a una lente e, girando una manovella, faceva scorrere la pellicola e guardava il “film”.

Il kinetoscopio aveva molte caratteristiche in comune con il cinema, ma anche una differenza essenziale: la visione non era collettiva, ma individuale. Inoltre, fu presto superato da un altro strumento.

Il kinetoscopio
Il kinetoscopio

I fratelli Lumière e il cinematografo

Nel 1894 due fratelli francesi, Auguste e Louis Lumière, inventarono un macchinario capace sia di riprendere, sia di proiettare immagini in movimento: il cinematografo. Girarono quindi il primo “film”, L’uscita dalle officine lumiere, che durava 45 secondi e mostrava un gruppo di operai all’uscita dalla fabbrica. Nei mesi successivi girarono altri brevi filmati, sempre ripresi dal vivo, e il 28 dicembre 1895 organizzarono la prima proiezione pubblica a Parigi. Il cinema era nato.

Manifesto pubblicitario delle proiezioni dei Lumiere
Manifesto pubblicitario delle proiezioni dei Lumière

I primi film di finzione e il cinema narrativo

I film dei fratelli Lumière erano composti da un unico piano sequenza (una sola scena, ripresa senza “staccare” la cinepresa). Con il passare degli anni furono introdotti il montaggio, mettendo insieme più scene sulla stessa pellicola, e il cinema di finzione, che riprendeva non la realtà, ma scene recitate appositamente. Grazie a queste innovazioni, si sviluppò il cinema narrativo, che non necessita della presenza di narratori. Fino agli anni ’10 del Novecento, infatti, durante le proiezioni era presente un narratore che commentava le immagini, ma in seguito furono realizzati film che potevano essere compresi senza l’ausilio di una voce narrante.

Il film statunitense del 1915 Nascita di una nazione, diretto da David W. Griffith, è in genere considerato il primo esempio di cinema narrativo. Dagli anni ’10, del resto, gli Stati Uniti si affermarono come uno dei Paesi di maggiore sviluppo della “settima arte”. Più specificamente, un piccolo villaggio della California divenne il centro dell’industria cinematografica americana: Hollywood. Il cinema raggiunse anche l’Italia, nella quale furono fondate case cinematografiche già nei primi anni del Novecento.

La celeberrima insegna di Hollywood
La celeberrima insegna di Hollywood

L’impatto sociale e politico del cinema

Con il passare degli anni, le sale cinematografiche si diffusero non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli paesi. Il prezzo modesto del biglietto consentiva a larghe fasce della popolazione di assistere alle proiezioni. Per questa ragione il cinema fu uno dei media che contribuirono all’ascesa della società di massa, facendo sì che la popolazione fosse partecipe degli eventi nazionali e della vita pubblica.

Nei cinema, del resto, non si proiettavano solo film, ma anche cinegiornali, cioè notiziari simili ai moderni telegiornali, che non si vedevano a casa, ma nelle sale. Il cinema ebbe conseguenze profonde anche sul piano culturale. Favorì, tra l’altro, l’omologazione dei gusti, giacché gli stessi film erano visti in diversi Paesi e talvolta anche su scala globale. La diffusione dei film statunitensi, in particolare, fu uno degli elementi che fecero sorgere il mito dell’American way of life.

Anche l’impatto politico del cinema fu profondo, perché esso aveva il potere di condizionare l’opinione del pubblico. Nei regimi autoritari e totalitari, come il fascismo italiano, film e cinegiornali furono utilizzati per consolidare il consenso per il governo.

Una scena del film nazista di propaganda Il trionfo della volonta (1934)
Una scena del film nazista di propaganda Il trionfo della volonta (1934)

Il cinema sonoro

Fino agli anni ’20 i film erano muti, perché la pellicola riusciva a registrare solo le immagini e non i suoni e durante le proiezioni in sala era talvolta presente un musicista o un grammofono per “accompagnare” la visione. Gli esperimenti per creare pellicole capaci di registrare insieme suoni e immagini iniziarono nel primo decennio del Novecento, ma ebbero successo solo nella seconda metà degli anni ’20. Il primo film che includeva alcune parti sonore, Il cantante di Jazz, fu realizzato nel 1927 negli Stati Uniti.

Locandina del film Il cantante di Jazz
Locandina del film Il cantante di Jazz

Il sonoro offrì al cinema nuove possibilità, sviluppandone ulteriormente le potenzialità come mezzo di comunicazione di massa. In alcuni Paesi, contribuì anche a diffondere la lingua nazionale, come avvenne in Italia: i cittadini, molti dei quali erano abituati a usare esclusivamente il dialetto, familiarizzarono con l’italiano grazie alle proiezioni di film e cinegiornali.

Sviluppi nel secondo dopoguerra

Con il sonoro il cinema divenne simile a quello che conosciamo oggi. Nel secondo dopoguerra, però, sono state introdotte ulteriori innovazioni, non solo sul piano dei contenuti, ma anche su quello tecnologico. Una delle più importanti è stata il colore, che, sebbene sperimentato sin dall’inizio del Novecento, si è diffuso dopo la Seconda Guerra Mondiale. Più recenti sono altre innovazioni, come l’uso su larga scala degli effetti speciali e il cinema digitale.

Il cinema, in sostanza, ha continuato ad avere un grande impatto sull’opinione pubblica e sulla diffusione di determinati modelli culturali. Dopo aver raggiunto l’apice della popolarità negli anni ’50 e ’60, ha iniziato a declinare a causa della televisione, che gli ha sottratto parte del pubblico. Il cinema, però, continua a essere uno dei principali mezzi di comunicazione e uno degli spettacoli preferiti dai cittadini.

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