Le terre rare – spesso abbreviate con REE (Rare Earth Elements) – sono un insieme di 17 elementi chimici della tavola periodica. All’interno di questo gruppo troviamo elementi come lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio e tanti altri. Forse molti di voi non li hanno nemmeno mai sentiti nominare, ma oggi sono delle risorse chiave per le tecnologie più avanzate. In realtà, l’attributo «rare» trae in inganno perché sono più comuni di quanto non si creda: le ultime stime suggeriscono che sulla Terra ci siano circa 120 milioni di tonnellate di terre rare!
Il problema è che si trovano spesso in bassa concentrazione: in altri termini non esistono dei giacimenti ricchi di terre rare, ma sono molto dispersi. Questo, a sua volta, rende i costi per l’estrazione molto alti e spesso non economicamente vantaggiosi.
Perché sono così importanti?
Una delle loro principali caratteristiche è la capacità di essere magnetici anche ad alte temperature. Per questo le terre rare sono componenti necessari per centinaia di prodotti in un’ampia gamma di applicazioni, in particolare prodotti di consumo high-tech, come smartphone, tablet, pc, hard disk, batterie ricaricabili, veicoli elettrici e ibridi, monitor, luci a led e televisori a schermo piatto. Non solo, l’impiego di questi elementi è ormai fondamentale in tanti settori, come nell’industria aerospaziale ed elettronica o nell’ambito medico, petrolchimico, delle comunicazioni ottiche o energetico. Ecco perché sono tra i metalli strategicamente più rilevanti da un punto di vista geopolitico.
Dove e come sono distribuite le terre rare nel globo?
La Cina possiede il 37 per cento delle riserve mondiali; seguono il Brasile e il Vietnam, entrambi al 18 per cento, la Russia (al 15 per cento), mentre il restante 12 per cento si trova sparso in altri Paesi.
In questo episodio di "Geopolitix" parleremo quindi di cosa sono le terre rare, del perché sono così importanti nella società di oggi e di quali sono i principali Paesi produttori.