Venerdì 31 maggio 2024 verso le 13:30 una piena improvvisa del fiume Natisone ha travolto tre giovani che si trovavano lungo la riva del fiume nel Comune di Premariacco (UD), in Friuli, in una zona dove vige il divieto di balneazione (segnalato da cartelli, come ricorda il sindaco di Premariacco Michele De Sabata) per il pericolo di annegamento dovuto alle piene improvvise che talvolta interessano il Natisone. Alle 12 del 2 giugno sono stati ritrovati i corpi senza vita di Patrizia Cormos (20 anni) e Bianca Doros (23 anni), mentre risulta ancora disperso Cristian Casian Molnar (25 anni). Le ricerche, complicate da un ritorno del maltempo, sono ancora in corso.
I tre ragazzi si trovavano su un'insenatura ghiaiosa lungo un'ansa del fiume, che avevano raggiunto con il cielo sereno sebbene ci fossero state state precipitazioni nelle ore precedenti. Secondo le ricostruzioni, nel momento in cui la piena ha sfondato sfondato l'alveo, bloccando il passaggio che i ragazzi avrebbero dovuto usare per raggiungere la strada, i tre hanno immediatamente chiamato i soccorsi. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per salvare i ragazzi, ma non è servito a sottrarli dalla furia dell'acqua.
Nel giro di pochi minuti la portata del Natisone è passata da 20 metri cubi al secondo alle 11:30 a 135 metri cubi al secondo alle 13:35, mentre i tre ragazzi si trovavano sul greto. Un valore già di per sé eccezionale, salito poi addirittura a 250 metri cubi al secondo alle 15. Numeri ancora più impressionanti se pensiamo che la portata media nel Natisone nei mesi primaverili è di 6-8 metri cubi al secondo. È difficile estrarre da questi numeri un'idea visiva della quantità d'acqua di cui stiamo parlando, quindi forse può aiutare parlare dell'altezza del fiume. La stazione di rilevazione di Cividale del Friuli, 6 km a monte del luogo della tragedia, ha registrato alle 13:30 un livello dell'acqua di ben 196 centimetri (saliti fino a 229 alle 15:00), contro un valore “a riposo” di circa 20 centimetri.
Il Natisone scorre in buona parte a poca distanza dal confine con la Slovenia, nel Friuli orientale. Nasce a 415 metri di quota nei pressi di Prossenicco, una frazione del Comune di Taipana. Per un tratto di circa 10 km scorre in territorio sloveno, per poi tornare in Italia e compiere un tragitto in direzione sud fino a sfociare dopo un corso di 55 km nel fiume Torre, che a sua volta sfocia nell'Isonzo a pochi chilometri dal Mar Adriatico. Il nome Natisone deriverebbe dal latino natare, cioè “nuotare”, “scorrere”.
Ma perché la piena del Natisone è stata così improvvisa? I tre giovani hanno raggiunto la sponda del fiume con il bel tempo e un livello dell'acqua nella norma, eppure nel giro di qualche minuto sono stati travolti senza dar loro il tempo di trovare riparo. Le piene improvvise avvengono solitamente a causa di forti precipitazioni localizzate in un'area ristretta e non è infrequente che interessino fiumi con regime torrentizio (cioè con portata molto variabile) e relativamente brevi come è il Natisone (55 km). Con ogni probabilità, quindi, la piena del Natisone che ha travolto i tre giovani è stata causata dalle piogge avvenute nelle ore precedenti: siccome il fiume non è particolarmente lungo, bastano poche ore per portare una piena dalla sorgente a valle.
Non basta però una forte pioggia per provocare piene improvvise: serve anche un meccanismo che permetta alle acque di accumularsi rapidamente. Nel caso della tragedia del Natisone, questo meccanismo è legato alla morfologia del letto del fiume. Durante il suo corso, il Natisone ha eroso alcuni tratti del suo alveo dando così origine a delle forre, vere e proprie gole a pareti quasi verticali che aumentano significativamente la profondità del fiume. Il tratto del Natisone di Premariacco si trova proprio a valle di una forra, subito prima che il letto del fiume si apra in un ampio alveo alluvionale (prodotto da alluvioni precedenti) mentre il fiume si avvicina alla pianura e il suo letto si riduce di profondità. Questo significa che nella zona della tragedia la velocità dell'acqua diminuisce abbastanza bruscamente. Questo crea un rischio concreto di piene improvvise, perché in caso di forte aumento della portata a monte questo tratto del fiume non ha una portata sufficiente a smaltire l'enorme quantità d'acqua in arrivo. Ecco quindi che nel giro di qualche minuto quest'acqua sfonda gli argini, allaga l'insenatura e la forte corrente trasporta con sé tutto ciò che non è saldamente ancorato al suolo, come purtroppo è successo a Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar.