0 risultati
video suggerito
video suggerito
15 Ottobre 2024
6:03

Un like su IG per guadagnare e invece rubano soldi: cos’è e come difendersi dalla truffa del “Mi piace”

La truffa del “Mi piace” sfrutta piattaforme di messaggistica come WhatsApp e social come Instagram per promettere guadagni in cambio di azioni semplici come mettere dei like, ma nasconde richieste di denaro, portando le vittime a perdite economiche. Ecco come funziona e come difendersi.

357 condivisioni
Un like su IG per guadagnare e invece rubano soldi: cos’è e come difendersi dalla truffa del “Mi piace”
truffa mi piace

Una nuova truffa online è tornata sotto i riflettori dopo che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma ha lanciato l'allarme con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla sua pericolosità: si tratta della truffa del "Mi piace", che sfrutta l'ingegneria sociale per rubare denaro dopo l'adescamento tramite piattaforme di messaggistica istantanea e la richiesta di like su piattaforme social come Instagram in cambio della promessa di un guadagno economico.

La truffa inizia con un messaggio apparentemente innocuo, spesso inviato tramite WhatsApp, da parte di un falso reclutatore che promette guadagni in cambio di semplici click su video o contenuti social. Tuttavia, dietro questa facciata si nascondono tentativi di estorcere dati sensibili e denaro alle vittime. Il meccanismo è subdolo: inizialmente viene richiesto di mettere dei like a contenuti, promettendo piccoli compensi. Dopo aver ottenuto la fiducia dell'utente accreditando effettivamente delle piccole somme alle loro vittime, i truffatori spingono a iscriversi a canali di messaggistica o a fare investimenti economici, che in realtà servono solo a sottrarre denaro.

Per difendersi, bisogna innanzitutto conoscere queste dinamiche e non seguire le istruzioni dei cybercriminali, ricordando che anche online, così come nella vita “reale”, nessuno regala niente a nessuno.

Come funziona la truffa del “Mi piace”

Nello spiegare come funziona la truffa del “Mi piace”, il comunicato stampa diramato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma racconta di quanto accaduto a una donna di Roma, che è stata convinta a partecipare a questo schema, cominciando con piccoli pagamenti che venivano rimborsati con degli interessi a suo favore (almeno all'apparenza). Tuttavia, quando le è stato richiesto un bonifico più consistente, la comunicazione con i truffatori si è interrotta e la vittima ha perso il denaro investito. Nel raccontare la vicenda, i Carabinieri si sono espressi in questi termini:

La vittima ha aderito all’iniziativa che le era stata proposta da uno di questi fantomatici reclutatori ed ha aperto un profilo su di una famosa piattaforma di messaggistica. Da lì ha iniziato a distribuire dei mi “mi piace” secondo le indicazioni che man mano riceveva, percependo piccolissime somme di denaro. Carpita la fiducia della donna, le è stato chiesto di effettuare alcuni bonifici, anche in questo caso di poche decine di euro, che le venivano rimborsati, con una piccola maggiorazione. La cosa è andata avanti così per un po', fino a quando la vittima ha effettuato un bonifico di 500 euro, per “completare la missione” senza ricevere più alcuna notizia  in merito ne tantomeno alcun rimborso maggiorato. Dopo svariati tentativi di contattare il beneficiario, tutti ovviamente andati a vuoto, la donna si è resa conto di essere stata truffata ed ha sporto denuncia ai Carabinieri.

Questo schema si basa sulla cosiddetta ingegneria sociale. In altre parole, le vittime vengono illuse da piccoli guadagni iniziali, che servono ai malintenzionati per accaparrarsi la loro fiducia. Una volta ottenuta, i malintenzionati spingono le loro vittime a dare loro somme di denaro relativamente importanti e a quel punto spariscono nel nulla.

Come evidenzia la vicenda della donna residente a Roma, la truffa si sviluppa in modo graduale, spesso coinvolgendo anche l'installazione di app o la partecipazione a canali di messaggistica (come Telegram), dove le vittime sono indotte a credere che con un piccolo investimento si possano ottenere guadagni elevati.

Come difendersi dalla truffa del “Mi piace”

Cosa bisogna fare per difendersi dalla truffa del “Mi piace”? Il consiglio che si legge tra le righe del comunicato stampa diffuso dai militari è chiaro: diffidare sempre da chi propone facili guadagni tramite contatti non verificati o sconosciuti, specialmente se questi avvengono tramite canali online o app di messaggistica.

Se vi trovate davanti a situazioni simili, non fornite mai dati personali o bancari a soggetti sconosciuti. I truffatori puntano a estorcere informazioni preziose come numero di telefono, dettagli bancari o addirittura documenti di identità. Anche il semplice fatto di iscriversi a determinati canali o gruppi di messaggistica può esporvi a ulteriori rischi, per cui vi invitiamo a stare alla larga da simili “luoghi virtuali pericolosi”. E se vi vengono proposti guadagni, di qualsiasi entità, tramite azioni banali (ad esempio guardare video o mettere dei like), diffidate perché sicuramente vi trovate di fronte a un tentativo di truffa.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views