
Tra le numerose truffe telefoniche, come quelle di prefissi stranieri o finte offerte vantaggiose, ce n'è una in particolare che non punta tanto su escamotage tecnologici, bensì sull'emotività della vittima. Si tratta della truffa nota per la frase "Mamma, ho perso il telefono" con cui solitamente inizia, con varianti del tipo "Questo è il mio nuovo numero". Se ricevete un messaggio di questo tipo, attenzione perché potrebbe essere solo una truffa per farsi mandare denaro. I criminali infatti inviano per prima cosa un messaggio al numero della vittima fingendosi il figlio o figlia del malcapitato e dichiarano di aver perso o rotto il telefono, motivo per cui il numero da cui proviene il messaggio non è quello originale del figlio/figlio vero della vittima. A quel punto, se viene conquistata la fiducia della vittima, si fingono in difficoltà e chiedono soldi.
Vediamo in questo articolo come funziona la truffa e cosa fare per evitarla.
Cos'è la truffa del finto figlio che ha perso il telefono
"Mamma, ho perso il telefono. Questo è il mio nuovo numero". Dietro questo messaggio apparentemente innocuo si nasconde una delle truffe più insidiose del 2024, che continua anche quest'anno. Chi non ha figli capisce subito che si tratta di una truffa, o al massimo può pensare a qualcuno che abbia sbagliato numero. Ma lo stesso non vale per una madre che riceve un messaggio del genere. Questo tipo di truffa, infatti, fa leva sull'emotività della vittima che, se abbocca, sarà molto probabilmente disposta a spedire una somma di denaro a quello che ritiene essere suo figlio o sua figlia per permettergli o permetterle di acquistare un nuovo telefono.
Chiaramente i truffatori non sanno se la persona a cui viene mandato il messaggio sia effettivamente un genitore, ma così come accade per molte truffe, lo stesso messaggio viene mandato a una moltitudine di numeri di telefono tra cui, statisticamente, sarà presente qualche madre o padre.

Questo tipo di truffa ricorda la cosiddetta truffa del "caro nipote", una truffa telefonica che mira specificatamente alle persone anziane. Il truffatore si finge solitamente un amico del nipote della vittima, il quale sta male e ha bisogno di un aiuto economico da parte del nonno o della nonna. Può anche capitare che i criminali si fingano carabinieri o poliziotti e chiedano alle vittime una somma in denaro per sanare un crimine compiuto dal nipote.
Ma come fanno i truffatori a fare leva sull'emotività della vittima? Lo vediamo con un esempio.
Come funziona la truffa su Whatsapp del telefono perso
Per spiegare il meccanismo di questa truffa, useremo un esempio accaduto proprio all'autrice di questo articolo, o meglio a mia madre.
È accaduto poco tempo fa che mia madre mi chiamasse sul mio consueto numero e, quando ho risposto, mi dicesse stupita "Ah, ma allora il tuo telefono funziona ancora!". Mi è stato subito chiaro che qualcuno stesse cercando di truffarla, così le ho detto di interrompere i contatti con chiunque le stesse scrivendo da un numero sconosciuto. Le ho però chiesto di inoltrarmi gli screenshot delle conversazioni. Vediamoli insieme per ripercorrere la truffa.
Il telefono rotto o perso
Il truffatore contatta inizialmente la vittima chiamandola "Mamma", in questo modo non dichiara il proprio nome – cioè il nome del figlio o figlia – che chiaramente non conosce! Come potete vedere dall'immagine sotto, mia madre preoccupata risponde prontamente, fornendo inconsapevolmente al truffatore il nome giusto da utilizzare, cioè il nome dei suoi figli.

L'innesco di una reazione emotiva
Una volta ottenuto il nome della figlia della vittima – in questo caso, proprio io – la conversazione si sposta su WhatsApp e il truffatore aumenta la preoccupazione della madre spiegandole l'accaduto, e confermando la propria identità come potete vedere nella conversazione sotto.

La richiesta di soldi
Sicuro di aver ottenuto la fiducia della vittima, il truffatore chiede un favore alla madre, cioè di prestargli dei soldi poiché il suo conto bancario è stato bloccato. Dà alla vittima anche le indicazioni per fare una ricarica PostePay sul proprio conto, e giustifica sommariamente la possibilità di chiamare.

Fortunatamente, la vittima in questione – cioè mia madre – ha avuto un momento di esitazione, essendosi insospettita, e ha mi ha chiamata sul mio numero originale, constatando che non era stato perso alcun telefono e che qualcuno stava effettivamente cercando di truffarla.
Come difendersi dalla truffa del finto figlio o caro nipote
Può sembrare banale come avvertimento, ma l'unica cosa da fare in casi come questo è: verificare l'identità del mittente con ogni mezzo possibile. Nell'esempio di sopra, è bastata una telefonata al numero di telefono originale per rendersi conto della truffa, ed è a tutti gli effetti la soluzione migliore. È dunque importante mai fidarsi di messaggi o chiamate provenienti da numeri sconosciuti e non fornire mai i propri dati a questi contatti.