
Domenica 18 dicembre 2022 il Vesuvio ha iniziato a tremare attorno alle 20:50, dando vita uno sciame sismico a bassa energia con epicentro superficiale e in corrispondenza del cratere (lat 40.8240, lon 14.4280). La scossa più consistente non ha superato la magnitudo Richter 2.5 ed è stata avvertita in alcune aree della città di Napoli. Come spesso accade in questi casi, si è temuto per una possibile ripresa dell'attività vulcanica del gigante campano. Fortunatamente non c'è nulla da temere, come confermato dal direttore dell'Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio Di Vito:
Questa sismicità sul Vesuvio si verifica periodicamente ed è legata alla dinamica del vulcano. Non ha le caratteristiche di un terremoto correlato alla risalita del magma. Chiaramente dobbiamo seguire la sismicità nei prossimi giorni e nelle prossime settimane per capire se ci saranno variazioni significative, ma allo stato francamente non ci sono novità rilevanti. Nulla di cui preoccuparsi o per cui allarmarsi.
Teniamo sempre a mente che il Vesuvio infatti, così come tutti i vulcani campani, è monitorato 24 ore su 24 dall'Osservatorio Vesuviano dell'INGV.
Qui vengono registrati in continuo parametri relativi alla temperatura, alle emissioni idrotermali, alle scosse di terremoto o alla composizione chimica delle fumarole.
A titolo esemplificativo, ecco la mappa delle 18 stazioni della rete permanente di monitoraggio sismico del Vesuvio:

Tutti questi dati permettono di sorvegliare in tempo reale il vulcano e, al momento, non è prevista alcuna ripresa dell'attività eruttiva – la cui ultima fase esplosiva risale ormai al 18 marzo 1944.
Per approfondire, ecco un video che abbiamo realizzato in merito all'ultima eruzione del Vesuvio: