
Nella notte tra il 20 e il 21 maggio i Campi Flegrei hanno dato vita a uno sciame sismico particolarmente intenso: come confermato dall'INGV si sono verificate circa 150 scosse, 5 delle quali con magnitudo superiore a 3.0. Tra queste una scossa alle 19:51 di magnitudo 3.5 e una alle 20:10 di magnitudo 4.4 (la più alta mai registrata nell'area, non raggiunta nemmeno durante la crisi bradisismica degli anni '80) ha costretto molte persone a passare la notte nelle aree di accoglienza allestite in serata. 39 famiglie residenti in tre edifici di Bacoli e Pozzuoli sono rimaste sfollate come misura di precauzione per via dei danni agli edifici riscontrati dai Vigili del Fuoco. Fortunatamente non ci sono stati danni alle persone, ma si sono create crepe e cadute di cornicioni. Queste scosse così importanti significano che dobbiamo preoccuparci per la situazione ai Campi Flegrei? Facciamo chiarezza analizzando anche le dichiarazioni rilasciate dall'INGV in merito.
Come confermato da un loro recente comunicato, l'evento di magnitudo 4.4 è il più energico tra quelli registrati nell'attuale crisi bradisismica, iniziata nel 2005. Durante le fasi di sollevamento del suolo, infatti, si registra un aumento della sismicità e proprio nell'ultimo mese si è registrato un incremento di circa 2,1 cm/mese, che è un valore più che doppio rispetto alla media gennaio-aprile 2024. Tuttavia l'INGV specifica che l'ultimo sciame sismico non ha provocato cambiamenti nei livelli di deformazione del suolo, che dunque sono rimasti invariati. Durante la crisi bradisismica del 1982-1984 il tasso di sollevamento del suolo arrivò anche a 9 cm/mese.
Per quanto riguarda la situazione generale dei terremoti nell'area, negli ultimi 30 giorni l'INGV ha rilevato 450 eventi con magnitudo superiore a 0.0. Per confronto, aprile 2024 ha registrato 1252 scosse e nella già citata crisi degli anni '80 si registrarono anche più di 1300 scosse al mese.

Anche i parametri geochimici del sistema idrotermale non stiano mostrando delle variazioni degne di nota e che, grazie a un monitoraggio attivo 24h, ogni dato rilevante sarà tempestivamente comunicato alla cittadinanza.

Tuttavia questo non deve mandarci in allarme: un terremoto di questa portata non equivale ad un'eruzione certa. Infatti già in passato è capitato che sismi attorno a magnitudo 4.0 nell'area non siano poi sfociati in un'eruzione. Allo stesso tempo ricordiamo che la sismicità non è un fenomeno prevedibile quindi a oggi non possiamo escludere che si verifichino altri terremoti con magnitudo simile o anche superiore a quello registrato ieri sera.