L'Emilia-Romagna è una delle regioni italiane più note al mondo. Patria di celebri marchi automobilistici come Ferrari, Maserati e Lamborghini, e conosciuta come food valley italiana per aver dato i natali ad alcuni dei prodotti culinari più conosciuti e amati del pianeta, (lasagne, prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, tagliatelle al ragù, Aceto Balsamico di Modena ecc.), questa terra ha contribuito a definire l'identità del nostro Paese anche all'estero. Riassumendo le sue caratteristiche geografiche principali, ricordiamo che ha per capoluogo Bologna, una superficie di 22.451 km2 e una popolazione di 4.465.270 abitanti. Vediamo 10 curiosità che la contraddistinguono.
- 11. Perché l'Emilia-Romagna ha due nomi?
- 22. I numeri dell'Emilia-Romagna
- 33. La nascita della bandiera italiana a Reggio nell'Emilia
- 44. La Food Valley italiana
- 55. L'università più antica d'Europa
- 66. Il "vulcano" più piccolo d'Italia
- 77. Il portico più lungo del mondo
- 88. Il labirinto più grande del mondo
- 99. Ravenna, tre volte capitale
- 1010. La piadina romagnola
1. Perché l'Emilia-Romagna ha due nomi?
L'Emilia-Romagna è una di quelle regioni che possiede un nome composito, il che indica la compresenza di due diversi territori dalle caratteristiche eterogenee. L'Emilia è una regione storica che corrisponde, grossomodo, alla porzione nord dell'intera regione e che ingloba la fascia appenninica e la parte di Pianura Padana che si estende al di sotto del fiume Po. Deve il suo nome al passaggio della via Aemilia, antica strada romana, costruita per collegare Ariminum, cioè Rimini, con Placentia, cioè Piacenza, e il cui tracciato è percorso ancora adesso.
La Romagna è invece quella parte di regione che si allunga verso sud-est, tra la verdeggiante fascia collinare e il lungo tratto di costa basso e sabbioso. Anche il nome di questa regione storica affonda le radici nel latino: deriva infatti da Romania, con cui, nel V secolo d.C, si iniziarono a identificare genericamente i nomi dei territori abitati dai Romani.
2. I numeri dell'Emilia-Romagna
L'Emilia-Romagna è una regione del Nord, che si estende con una forma vagamente triangolare in un territorio compreso tra il fiume Po (a nord), l'Appennino Tosco-Emiliano, (a ovest e sud-ovest) e il mar Adriatico (a est). Con una superficie di 22.501,82 km2, è tra le regioni più grandi d'Italia, nonché una delle più popolose del Paese, con 4.455.188 abitanti (dati Istat 2024). Ne deriva una densità di 198 ab/km2, dato di poco superiore alla media nazionale. Il territorio è suddiviso in 330 comuni, incorporati in 9 province e nella Città metropolitana di Bologna.
3. La nascita della bandiera italiana a Reggio nell'Emilia
La bandiera della Repubblica Italiana, conosciuta anche come Tricolore, nasce a Reggio nell'Emilia, in pieno periodo napoleonico. Il 7 gennaio 1797 la bandiera italiana fa la sua comparsa come bandiera della Repubblica Cispadana, uno Stato satellite della Repubblica Francese e localizzato nell'Italia settentrionale. La nostra bandiera si ispira a quella francese, ma nel tempo sono stati adottati colori diversi, in relazione alle tradizioni del Nord Italia: il bianco e il rosso erano parte dell'antico stemma comunale di Milano (caratterizzato da una croce rossa su fondo bianco), mentre il verde era la storica uniforma della Guardia civica milanese. Questi colori sono diventati lo stendardo della Legione Italiana, da cui poi la Repubblica Cispadana avrebbe derivato la sua bandiera.
4. La Food Valley italiana
I prodotti enogastronomici e le specialità dell'Emilia-Romagna sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, tanto che la regione è stata definita la food valley ("valle del cibo") d'Italia. Parmigiano Reggiano, prosciutto di Parma, Aceto Balsamico di Modena, Piadina Romagnola e tanti altri prodotti e tanti altri piatti a base di pasta fresca, carne e salumi possono a tutti gli effetti essere riconosciuti come patrimonio nazionale e internazionale. La regione vanta infatti un elevato numero di prodotti DOP e IGP, originati da uno storico legame tra territorio, natura, cultura e tradizioni.
5. L'università più antica d'Europa
L'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna è l'università più antica de'Europa e di tutto il mondo occidentale, sebbene, da alcuni, sia considerata addirittura l'università più antica del mondo (se considerata nell'accezione moderna del termine, superando l'antica università araba al-Qarawiyyin, in Marocco, fondata nell'859 come moschea). È attiva, infatti, fin dal XI secolo, per la precisione fin dal 1088, e conobbe un grande sviluppo nel secolo successivo grazie agli insegnamenti orientati al settore giuridico. Nel corso dei decenni più recenti, l'offerta dell'Università di Bologna si è ampiamente diversificata.
6. Il "vulcano" più piccolo d'Italia
Sul Monte Busca, in provincia di Forlì-Cesena, si trova il "vulcano" più piccolo d'Italia. Chi si avventura sul verde Appennino Tosco-Emiliano, potrebbe infatti imbattersi in un fenomeno davvero particolare: un focolare perenne erompe da una spaccatura del terreno dando vita a una fontana ardente. Questa fontana ardente è caratterizzata da una fuoriuscita di gas (idrocarburi) che, a contatto con l'aria, si incendiano spontaneamente.
In realtà si tratta un falso mito: è vero infatti che il metano fuoriesce dal suolo del Monte Busca originando alte fiamme, simili a un falò da campeggio, ma tutto questo non ha niente a che vedere con un vero fenomeno vulcanico né, tantomeno, con un vero vulcano originato dalla solidificazione di colate laviche.
7. Il portico più lungo del mondo
Oltre all'università più antica del mondo occidentale, Bologna vanta un altro primato: quello del portico più lungo del mondo. Il capoluogo emiliano è, infatti, ben noto per i portici che si snodano nelle vie del centro, ma anche fuoriporta, tanto che Bologna è conosciuta con l'appellativo di città dei portici: nessun altra città al mondo ne conta così tanti e queste gallerie aperte raggiungono una lunghezza complessiva di più 60 chilometri. Tra queste, il portico di San Luca arriva a misurare ben 3,8 chilometri, che, con le sue oltre 600 arcate, si fregia del titolo di portico più lungo del mondo.
Dato il valore architettonico e culturale, i portici di Bologna sono stati inseriti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 2021.
8. Il labirinto più grande del mondo
E per attribuire un altro primato all'Emilia-Romagna non possiamo non citare il labirinto più grande del mondo: il Labirinto della Masone. Parliamo di un'intricata serie di passaggi e cunicoli che si snodano tra alte pareti di bambù, nelle vicinanze del piccolo comune di Fontanellato, in provincia di Parma.
Questo labirinto si estende su una superficie di circa 7 ettari (70.000 metri quadrati) e comprende piante di bambù alte anche fino a 15 metri, che compongono una suggestiva e impenetrabile muraglia. Il labirinto è parte di un parco culturale e ospita mostre, eventi e iniziative di vario genere.
9. Ravenna, tre volte capitale
Tutti conoscono l'importanza storica e culturale di Ravenna, città che, tra le altre cose, accolse Dante Alighieri negli ultimi anni della sua vita e che ancora oggi conserva le spoglie del celebre poeta. Fatto meno noto è però l'importanza che Ravenna ebbe nei diversi regni che si avvicendarono nella Penisola tra la fine dell'Impero romano e il Medioevo. La città è stata infatti ben tre volte capitale: dell'Impero romano d'Occidente (tra il 402 e il 476), del Regno degli ostrogoti (tra il 493 e il 540) e dell'Esarcato d'Italia del Regno bizantino (tra il 584 e il 751).
Inutile dire che, grazie all'importanza che ha rivestito per le diverse popolazioni che hanno abitato il nostro Paese, Ravenna comprende oggi un immenso patrimonio storico e artistico e i monumenti paleocristiani di Ravenna sono parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 1996.
10. La piadina romagnola
La piadina è uno dei prodotti più conosciuti della tradizione romagnola: una sottile focaccia a base di frumento (grano), strutto o olio d'oliva, sale e acqua. Si tratta di una preparazione molto semplice e povera, tipica della tradizione contadina, e che affonda le sue radici nel lontano passato. Prime tracce di preparazioni analoghe risalgono infatti al tempo degli Etruschi (X secolo a.C. – I secolo a.C) che estendevano il proprio dominio sui territori dell'Italia centrale.
La ricetta della piadina romagnola è cambiata poco nel corso dei secoli, caratterizzandosi come piatto umile in sostituzione del pane, ma sempre molto apprezzato nella tradizione, tanto che il poeta decadente Giovanni Pascoli la definì “Il pane, anzi li cibo nazionale dei Romagnoli”.