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13 Giugno 2024
6:00

10 curiosità sulle Marche, dal “Grand Canyon italiano” al vicolo più stretto d’Italia

Le Marche sono una regione del Centro Italia, con capoluogo Ancona, stretta tra l'Appennino umbro-marchigiano e il Mar Adriatico. È una regione ricca di storia e curiosità, nonché l'unica regione italiana ad avere un nome al plurale. Vediamo 10 curiosità storiche, culturali e geografiche che la riguardano.

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10 curiosità sulle Marche, dal “Grand Canyon italiano” al vicolo più stretto d’Italia
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Stretto tra la catena dell’Appennino e l’Adriatico, il territorio della regione Marche è una delicata combinazione di mare, colline e lunghe coste interrotte solo dal meraviglioso promontorio del Conero. Questa regione del Centro Italia, con capoluogo Ancona e una popolazione di circa 1,5 milioni di persone, è l’unica nel nostro Paese ad avere un nome al plurale. Ha conservato nel tempo un fascino classico, in grado di catapultare indietro di qualche secolo, nel periodo in cui dava i natali ad alcuni degli artisti più celebri dello Stivale, come Giacomo Leopardi e Raffaello Sanzio. Vediamo insieme 10 curiosità storiche, geografiche e culturali sulle Marche.

1. L’origine del nome Marche al plurale

Il termine Marche deriva dall’antica parola germanica mark, con la quale ci si riferiva alle terre di confine agli albori del Sacro Romano Impero. Il controllo delle diverse terre di confine nel Centro Italia (Marca di Fano, Marca di Camerino, Marca di Ancona), veniva affidato ai nobili marchesi dall’imperatore. Quando queste terre furono riunite per ragioni amministrative, mantennero il nome al plurale. Le Marche sono oggi l’unica regione italiana ad avere un nome al plurale.

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2. Lo stemma delle Marche

Sullo stemma della Regione è rappresentato un picchio verde stilizzato che insieme a un’altra linea forma la M maiuscola di Marche. Nonostante l’immagine sia stata ideata nel 1995, l’origine di questo simbolo è in verità molto più remota. Stando alla tradizione, un gruppo di giovani Sabini (un antico popolo italico) attraversò l’Appennino orientandosi grazie al volo di un picchio verde per poi stabilirsi nei territori delle attuali regioni centro-orientali, intorno al 1000 a.C. Giunti a destinazione, i giovani fondarono la comunità dei Piceni, dal latino picus, cioè picchio, animale diventato ormai simbolo e guida spirituale.

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3. I numeri della regione

Le Marche occupano un dolce territorio collinare a est della dorsale appenninica a ridosso della costa adriatica. In termini numerici rientra tra le regioni che si tengono al di sotto della media italiana per popolazione, superficie e densità abitativa. Gli abitanti della regione sono infatti 1.484.427 che, a fronte di una superficie piuttosto limitata di 9.694 chilometri quadrati, determinano una densità di poco più di 150 abitanti per chilometro quadrato, contro la media nazionale di 195.

ancona

4. Il record di borghi più belli d’Italia

La ricchezza culturale e paesaggistica della Regione non è certo un mistero. Meravigliosi centri, da paesini quasi sconosciuti a città d’arte famose in tutta Italia, punteggiano il verde tappeto collinare che si estende tra mare e montagne. A questo proposito le Marche detengono il record della regione con il più alto numero di borghi appartenenti alla lista dei Borghi più Belli d’Italia: la regione ne conta ben 31 (a pari merito con la vicina Umbria).

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5. Il "Grand Canyon" delle Marche

La Regione Marche non si fa mancare proprio nulla. Nel suggestivo scenario dei Monti Sibillini e vicino al Lago di Fiastra (nell’omonimo comune) si trova il paesaggio delle Lame Rosse.
Spostandoci tra le pareti di un canyon che sembra uscito direttamente da uno di quei vecchi film western, possiamo infatti osservare una serie di formazioni geologiche davvero curiose, le Lame Rosse appunto. Stiamo parlando di torri e pinnacoli di roccia e materiali sedimentari, profondamente modellati dagli agenti atmosferici, che danno vita a un ambiente unico difficilmente osservabile in altre località del nostro Paese.

lame rosse monti sibillini marche

6. Il vicolo più stretto d’Italia?

Le Marche deterrebbero un altro primato. Nel piccolo comune di Ripatransone, in Provincia di Ascoli Piceno, si troverebbe infatti il vicolo più stretto d’Italia. Le pareti che racchiudono l’angusta viuzza si trovano a una distanza di 43 centimetri nel punto più largo e di 38 centimetri nel punto più stretto. Insomma, attraversare questo vicolo può rivelarsi una vera e propria impresa. Ma prima che pensiate che dalle vostre parti esistono stradine ancora più strette è bene specificare che un vicolo, perché sia riconosciuto come tale, deve avere tre caratteristiche ben precise, e cioè: deve essere pavimentato, deve essere percorribile a piedi e su di esso si deve affacciare almeno una porta o una finestra. In effetti non è detto che in Italia non ci siano vicoli con queste caratteristiche altrettanto stretti: la sfida è aperta!

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7. Il castello di Paolo e Francesca

Paolo e Francesca, due degli amanti più celebri della letteratura italiana, cioè i poveri giovani che Dante Alighieri ha posto nel secondo cerchio dell’inferno, quello destinato ai lussuriosi, sono personaggi storici realmente esistiti che pare abbiano consumato il loro amore proibito in un castello delle Marche: il Castello di Gradara.

Per siglare un’alleanza tra nobili casate, Francesca fu concessa in sposa al non proprio affascinante Giovanni Malatesta, ma fece l’errore di innamorarsi di Paolo, fratello di questi, molto più attraente ed educato. La scoperta del tradimento da parte di un indiscreto servitore portò al tragico assassinio dei due. Le fonti storiche sono molto scarse in merito ai dettagli della vicenda, ma sembra proprio che il castello di Gradara sia stato lo scenario dell’intera vicenda.

Questa rocca, che sorge in cima a un colle nel comune di Gradara (Provincia di Pesaro e Urbino), è un imponente fortificazione medievale circondata da ben 800 metri di solide mura.

gradara castello paolo e francesca

8. Fabriano la città della carta

Tra le colline dell’entroterra marchigiano, poco distante dall’Appennino, si trova Fabriano, storico comune in cui, nel Medioevo, ebbe inizio la lunga tradizione di produzione cartaria (tra le più antiche in Italia e in Europa), con le tecniche importate dagli arabi e successivamente perfezionate in Italia. Agli artigiani fabrianesi è infatti attribuito il merito di aver introdotto grandi innovazioni nella produzione della carta: la pila idraulica a magli multipli, un macchinario usato per la produzione della pasta da carta, la collatura con gelatina animale, con la quale si producevano fogli più resistenti, e la filigrana. Grazie alla tradizione di produzione della carta a mano, nel 2013 Fabriano è stata inserita nella lista delle Città Creative dell’UNESCO.

carta fabriano

9. Le olive all’ascolana

Le olive all’ascolana sono uno dei piatti più rappresentativi della tradizione culinaria marchigiana. Come dice la parola stessa, questa pietanza è originaria della città di Ascoli Piceno ed è composta da olive verdi in salamoia farcite con carne macinata. Sembra che le olive all’ascolana siano nate nell’Ottocento, ad opera dei cuochi delle famiglie nobiliari che dovevano trovare il modo di sbarazzarsi dell’enorme quantità di carne di cui disponevano i ceti sociali più abbienti.

olive ascolana

10. Le Marche in un CD dei Pink Floyd

In copertina dell’album “The Endless River” del celebre gruppo britannico dei Pink Floyd, pubblicato nel novembre del 2014, compare un’antica cartina delle Marche. I più appassionati non hanno impiegato molto tempo a riconoscere uno spaccato del territorio nazionale e hanno iniziato a interrogarsi sugli strani significati di una scelta così curiosa. Come al solito, in rete hanno preso piede le più fantasiose teorie e voci incontrollate hanno ipotizzato ogni genere di possibile risposta. Tuttavia, con non poca delusione dei fan italiani, lo storico graphic designer del gruppo, Aubrey Powell, ha confessato che si tratta di una scelta assolutamente casuale, in quanto: “semplicemente ci siamo imbattuti in questa foto e l'abbiamo inserita nel booklet”.

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