Quando pensiamo a un paesaggio mediterraneo non può che venirci in mente anche la regione Puglia, caratterizzata non solo da panorami naturali mozzafiato, ma anche da un immenso patrimonio storico e artistico (tutti conosciamo i trulli e la pizzia) e da un'eccellente tradizione enogastronomica (chi non ama, ad esempio, le orecchiette o il pane di Altamura?). Situata sul tacco dello stivale italiano tra Mar Adriatico e Mar Ionio e con capoluogo Bari, la Puglia può vantare bianche città, acque che sembrano invisibili, chiese barocche e distese di ulivi. Vediamo insieme 10 curiosità geografiche, storiche e culturali che la riguardano.
1. Da dove viene il nome Puglia?
Secondo le teorie più accreditate, il termine Puglia ha origine dalla lingua greca. In antichità, la parola Iapigia indicava infatti il territorio abitato dall’antico popolo degli Iapigi, proveniente dall’Illiria (cioè i territori occidentali della penisola balcanica) e che, nel I millennio a.C., si stabilì nei territori sud-orientali dell’Italia. Durante il periodo romano, il termine Iapigia fu trasformato in Apulia, da cui derivò poi il toponimo attuale.
2. I numeri della regione
La Puglia è la regione più orientale d’Italia e si sviluppa lungo l’asse nord-ovest e sud-est a cavallo tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Questa regione comprende circa 3,9 milioni di abitanti su una superficie di 19.541 km2. La densità che ne risulta è di circa 200 abitanti per chilometro quadrato, dato di poco superiore alla media italiana. Sul territorio sono presenti 5 provincie: Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, a cui si aggiunge la città metropolitana di Bari. Comprendono in tutto 257 comuni.
3. La geometria di Castel del Monte
Sulla sommità di un colle nel cuore delle Murge sorge il celebre Castel del Monte. Questa solida fortezza fu realizzata nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia, allora imperatore del Sacro Romano Impero. Il castello presenta una struttura davvero unica, basata su un preciso criterio geometrico. La pianta dell’edificio è infatti un ottagono perfetto, ai cui spigoli si trovano otto torri a loro volta a base ottagonale. Otto sale interne sono presenti al primo piano e altre otto sale al secondo. Questo numero ricorre anche nelle diverse decorazioni presenti in tutta la fortezza.
Nonostante il perfetto stato di conservazione, il vero impiego e il simbolismo nascosto tra le pareti di Castel del Monte non sono del tutto chiari ancora oggi. Sembra infatti che la rocca non avesse una vera e propria funzione militare, dal momento che sono del tutto assenti sistemi di difesa, come mura esterne e fossati, e che fosse più che altro un luogo dedicato allo studio e alla riflessione. Il fascino di questo luogo ha fatto sì che Castel del Monte sia diventato set cinematografico per diverse pellicole, tra cui Il racconto dei racconti di Matteo Garrone e Wonder Woman, diretto da Patty Jenkins.
4. Le saline più grandi d’Europa
Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, lungo una fascia costiera di 20 km sulle rive dell’Adriatico, si trovano le Saline di Margherita di Savoia, inserite oggi in un’area naturale protetta di circa 4.500 ettari. Queste saline, che producono, in media, sei milioni di quintali di sale all’anno, sono considerate le più estese d’Europa e le seconde più grandi al mondo. Oltre a questo, le Saline di Margherita di Savoia sono considerate zona umida di valore internazionale; la presenza di molteplici nicchie ecologiche ha infatti permesso lo sviluppo di una notevole biodiversità.
5. Il punto più orientale d’Italia
Essendo la Puglia la regione più orientale d’Italia, è ovvio che proprio questo territorio comprenda il punto più a est dell’intero Paese. Stiamo parlando di Capo d’Otranto, conosciuto anche con il nome di Punta Palascìa. In prossimità di Capo d’Otranto, che si trova nell’omonimo comune, a circa 40 chilometri da Lecce, alcune convenzioni identificano anche la linea di separazione tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Questa località, rivolta a est e per di più affacciata sul mare, è un ottimo punto per osservare l’alba e, infatti, proprio qua è ormai consuetudine organizzare eventi e ritrovi tra il 31 dicembre il primo di gennaio, per essere, letteralmente, i primi in Italia ad avvistare l'alba del nuovo anno.
6. Gli ulivi millenari
L’olivicoltura è una pratica molto antica: una prima forma sembra infatti si sia diffusa sulle coste del Mediterraneo già a partire dalla Preistoria e successivamente perfezionata durante il periodo romano. In Puglia, in particolare nella zona compresa tra i comuni di Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno, è presente un’elevata quantità di ulivi, derivanti dagli incroci tra le specie di ulivo selvatiche e quello domestico, molti dei quali, secondo diverse fonti, potrebbero avere centinaia, se non addirittura migliaia, di anni. Questo immenso patrimonio sia ambientale sia storico e culturale è oggi parte integrante dell’identità territoriale della Puglia.
7. I trulli di Alberobello
Come si fa a parlare di Puglia e non citare i trulli? Queste abitazioni tradizionali dal tetto conico e realizzate in pietra calcarea si trovano nella Valle d’Itria e, soprattutto, ad Alberobello, nella parte centro-meridionale della regione. La tecnica usata per realizzare i trulli ha origini antichissime e consiste nell’incastonare pietre a secco, cioè senza usare materiali che garantiscano resistenza meccanica, come la malta e il cemento. La tradizione vuole che i trulli venissero costruiti così in modo da essere facilmente smantellabili nel caso i funzionari del Regno di Napoli avessero ispezionato il territorio per imporre tasse sulle abitazioni. Con questa tecnica, ad Alberobello sono stati realizzati più di 1500 trulli che, dal 1996, fanno parte della lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
8. L’Uomo di Altamura
Nel 1993, nella Grotta di Lamalunga, vicino ad Altamura, nella città metropolitana di Bari, sono stati rinvenuti i resti di un Homo neanderthalensis, più comunemente noto come uomo di Neanderthal. Lo scheletro di questo ominide, a cui è stato attribuito il nome di Uomo di Altamura, è stato datato a più di 130 mila anni fa ed è riconducibile a un uomo adulto alto circa 160 cm. Secondo alcune ipotesi, l’Uomo di Altamura fu travolto da un'improvvisa piena, mentre si trovava in un canalone nei pressi della grotta, per essere poi trascinato dalle acque all’interno di un pozzo e condotto nel cuore della cavità. Qui rimase intrappolato tra le stalattiti, diventando tutt’uno con la roccia calcarea e preservandosi in ottime condizioni fino alla scoperta della grotta, avvenuta negli '90 del XX secolo.
9. Il tarantismo
Il tarantismo viene definito come un rito coreutico-catartico (cioè una danza purificatrice) tipico dell’Italia meridionale, in particolare del Salento. Secondo alcune interpretazioni, questo fenomeno affonda le proprie radici nella tradizione delle antiche colonie greche fondate sulle coste del Sud Italia in cui l'interessato, dopo il morso di un ragno, ballava a ritmo di musica fino a espellere il veleno.
Il tarantismo vero e proprio si diffuse in Italia durante il Medioevo e storici, etnologi e scienziati si sono interrogati a lungo per capire se all’origine del misterioso rito, che interessava soprattutto le donne, vi fosse una condizione medica, insorta realmente in seguito al morso di un ragno o di un insetto o se, invece, il tarantismo riguardasse in qualche modo la sfera psicologica. Studi e ricostruzioni hanno infatti dimostrato come in certe aree rurali del Salento alcune donne accusassero i sintomi tipici di avvelenamento, come convulsioni e isterismo. A questo punto, i compaesani davano il via al rito, in cui la vittima, la tarantata, si dimenava, accompagnata dalla musica di tamburelli, violini e fisarmoniche fino a sanare il proprio malessere.
Nonostante la reale natura delle taratate sia ancora oggetto di dibattito (anche se in epoca recente ci si sente ormai di escludere un vero morso di ragno, in favore di una spiegazione correlata alla dimensione psicologica e sociale), la musica utilizzata in questo rituale è entrata a far parte della tradizione e del folclore locali, dando vita a espressioni artistiche, come la tarantella e la pizzica, una delle sue varianti più famose.
10. Ostuni la “Città Bianca”
Ostuni è un comune pugliese che comprende meno di 30 mila abitanti e si trova nella Provincia di Brindisi. Questo meraviglio borgo è conosciuto anche come la “Città Bianca”, per via delle candide pareti delle abitazioni, così chiare da essere quasi abbaglianti. Secondo alcune teorie, gli abitanti di Ostuni usarono questo espediente per accecare eventuali nemici in avvicinamento e rendere loro più difficile l’assedio alla città. Secondo teorie più accreditate, invece, gli edifici della città furono colorati in questo modo per garantire una maggiore illuminazione alle strette vie del borgo e, soprattutto, per rispondere a necessità di natura igienico-sanitaria. La calce, infatti, che dà il colore bianco alle pareti delle case, avrebbe un effetto igienizzante, che sarebbe tornato utile agli abitanti della città durante i periodi di epidemia.