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3 Aprile 2025
14:29

5 invenzioni che sembrano moderne ma sono nate nell’antico Egitto

Parrucche, fogli di carta e dentifricio: sembrano scoperte moderne, ma in realtà risalgono all’antico Egitto. Vediamo 5 oggetti di uso comune che sono stati inventati.

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5 invenzioni che sembrano moderne ma sono nate nell’antico Egitto
bellissimo papiro egiziano

Nei circa 4000 anni in cui si è sviluppata intorno al Nilo, la civiltà dell’antico Egitto ha messo a punto invenzioni e scoperte che ancora oggi utilizziamo. Abilissimi costruttori, progettisti e studiosi della scienza e della natura sia della terra che del cosmo, gli Egizi sono gli inventori, per esempio, dei documenti cartacei, del calendario moderno che dura 365 giorni, di oggetti di uso quotidiano come lo spazzolino, di elementi come le parrucche e anche del gioco del bowling.

I documenti di carta

L’antenato della carta che tutti i giorni, per i più disparati motivi, utilizziamo sono i fogli di papiro, pianta che cresceva lungo il Nilo. Dal fusto si ricavavano le fibre con cui si realizzavano questi veri e propri fogli, leggeri e funzionali. Le dimensioni dei fogli variano a seconda delle epoche e delle loro funzionalità: durante il Medio Regno un foglio “classico” era largo circa 40 centimetri e alto quasi 50. Nel Nuovo Regno, le dimensioni si riducono a circa 15-20 centimetri di larghezza e una trentina di lunghezza.

Il lavoro degli scribi, ovvero i funzionari preposti alla scrittura geroglifica e alla trasposizione della memoria culturale dell’antico Egitto, era proprio studiare e scrivere: per permettere loro di farlo con comodità, i fogli di papiro erano organizzati in rotoli, con i singoli fogli uniti grazie a una miscela di acqua e farina.

Il calendario di 365 giorni

Nell’antichità, l’anno ha iniziato ad essere misurato come un periodo di 365 giorni – necessari alla Terra per fare un giro completo intorno al sole – proprio grazie al "popolo delle piramidi".

Misurando le piene del Nilo, infatti, iniziarono a rendersi conto che i cicli di piena ricorrevano, e quindi il tempo stesso aveva una ciclicità. La necessità di misurare e “organizzare” i mesi nasce chiaramente anche dalle intense attività lavorative e commerciali che gli Egizi intraprendevano. Nasce così anche la misurazione dei 12 mesi, composti da 30 giorni l’uno, a cui alla fine si aggiungevano 5 giorni “extra” per completare i 365 giorni dell’anno. Ogni mese è composto poi da 3 decadi da 10 giorni, e l’anno intero si divide in tre stagioni che duravano 4 mesi ciascuna, divise a seconda delle acque del Nilo: Akhet (inondazione), Peret (uscita) Shemu (secca).

Sistemi per il benessere del cavo orale: spazzolino, dentifricio e mentine

L'alimentazione degli antichi Egizi era molto ricca di cereali, semi e verdure fibrose e comportava problemi di disturbi al cavo orale – come testimoniato anche da ritrovamenti con malattie dentarie – e probabilmente anche alito cattivo. Ecco perché furono inventati un antenato dello spazzolino – un bastoncino di legno con estremità frastagliate – e del dentifricio, realizzato con un composto di gusci d’uovo, cenere ed erbe, oppure di sale, menta, grani di pepe tritati e fiore di iris essiccato. Abbiamo testimonianze di queste usanze perché residui di queste paste e di oggetti per la pulizia orale sono stati trovati di fianco alle mummie, e si sono rinvenute ricette dei “dentifrici egizi” anche su papiri risalenti all’occupazione romana, nel IV secolo d.C.

Ma non solo! Per contrastare l’alito cattivo e aiutare nella pulizia della bocca, gli Egizi creavano palline a base di mirra, che risultavano gommose e facilmente masticabili, proprio come una mentina o un chewingum per rinfrescare l’alito.

Parrucche, extension e hair styling

L’iconografia dell’antico Egitto ci restituisce immagini di acconciature raffinate ed elaborate, caschetti precisi e decorazioni tra i capelli: proprio come per ciò che riguarda il trucco e la cosmesi del viso e del corpo, anche le parrucche e le estensioni per i capelli avevano a che fare con lo status sociale e la vita religiosa. Le indossavano sia uomini che donne, ed erano realizzate con peli e crini di animali, in primis di cavallo, e capelli veri. Ne è una eccezionale testimonianza la parrucca di Merit, conservata al Museo Egizio di Torino, rinvenuta a Luxor.

parrucca di merit
Parrucca di Merit. Credit: Museo Egizio, via Wikimedia Commons

Il bowling

Ci troviamo a Narmouthis, a meno di 100 km da Il Cairo: proprio qui un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Pisa ha rinvenuto verso la fine del ‘900 una pista da bowling risalente al III-II sec. a.C.

La base della pista è in limo – fango fertile che si trova sul fondo del Nilo – e su di essa sono scavate delle scanalature di circa 4 metri lungo le quali venivano posizionati i birilli. Lo stile è quindi diverso rispetto al bowling moderno, ma si tratta con ogni probabilità del più antico prototipo di questo gioco.

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