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31 Dicembre 2022
18:30

Storia della cosmesi: che trucchi usavano nell’antichità in Egitto, Grecia e a Roma

La storia della cosmesi e dei trucchi è il frutto di millenni di esperimenti, scoperte e tradizioni che si sono evolute nel corso del tempo fino ai nostri giorni. Scopriamo come si è evoluta l’arte del trucco tra le più importanti civiltà del passato.

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Storia della cosmesi: che trucchi usavano nell’antichità in Egitto, Grecia e a Roma
trucchi nell'antichità

L’arte del trucco ha origini antichissime e l’utilizzo dei cosmetici è attestato tra le più importanti civiltà del passato. Le più antiche pratiche di cosmesi risalgono già al 4000 a.C. come suggerito dal ritrovamento di oggetti di vario genere in Mesopotamia ed Egitto. Nel corso dei millenni l’arte del trucco ha avuto varie finalità oltre a quella puramente estetica. A seconda del periodo storico e della civiltà, il trucco ha avuto anche scopi religiosi, politici, medici e sociali.

In questo articolo vedremo quando è nata la cosmesi e analizzeremo come e perché è stato usato il trucco, portando come esempio le principali civiltà del bacino del Mediterraneo: partendo dall’Egitto, passando per la Grecia fino ad arrivare all'Antica Roma e all'impero romano.

cosmesi antichità

L’arte del trucco nell’antico Egitto

Gli Egiziani sono stati tra i primi a dare importanza al culto della bellezza e a realizzare una vasta gamma di prodotti per la cosmesi. Numerosi sono i reperti associabili alla preparazione e all'uso di cosmetici databili già alla metà del IV millennio a.C., come gli unguentari e le tavolette.

Gli unguentari erano piccoli vasetti d’oro, argento, rame, agata, alabastro, o faience (un particolare tipo di materiale vetroso), sui quali spesso era inciso il nome del prodotto contenuto e le istruzioni per l’uso. Le tavolette, o palette, erano delle piccole lastre di pietra (calcare, scisto, alabastro), scolpite in varie forme e incise con decorazioni, usate come basi per impastare polveri colorate.

La cosmesi nell’antico Egitto aveva scopi religiosi e sociali ben precisi. Olio di oliva, mandorle, sesamo, lavanda, incenso, mirra, timo e origano venivano usati da sacerdoti e sacerdotesse per colorarsi e profumarsi il corpo in specifici rituali, oltre ad essere ingredienti fondamentali nel processo della mummificazione.

trucchi antico egitto

Il trucco era però anche uno status symbol: i cosmetici non erano alla portata delle tasche di chiunque, pertanto il trucco era segno visibile della condizione economico-sociale privilegiata. Il faraone era, non a caso, il primo e più importante egiziano a fare largo uso del trucco: i dipinti che decorano le tombe ci mostrano il sovrano sempre accuratamente truccato spesso in occasione di importanti cerimonie e rituali.

I cosmetici più utilizzati erano sicuramente quelli per gli occhi, che sia gli uomini che le donne usavano truccarsi abbondantemente. La malachite verde del Sinai, e la successiva galena nera (oggi comunemente chiamata kohl) estratta vicino ad Assuan, erano gli ingredienti fondamentali per creare il trucco per gli occhi: venivano mescolati in acqua fino a formare un impasto e una volta applicati avevano anche la funzione di proteggere gli occhi dagli insetti e dalla forte luce solare. La gente comune che non poteva permettersi queste materie costose usava l’antimonio, applicato con dei bastoncini anche alle sopracciglia per allungarle e farle risaltare.

Le donne si dipingevano le unghie con l’henné, le palme delle mani e i capelli con un pigmento rossiccio estratto dalle foglie di ligustro, le guance e le labbra con una polvere estratta dall’ocra rossa che ricorda molto la cipria dei nostri giorni.

donne trucchi antico egitto

La cosmesi e la cura del corpo tra gli antichi Greci

I Greci elaborarono, soprattutto in età classica, un canone di bellezza e perfezione fisica ben preciso, nell’ambito del quale i prodotti per la cura del corpo giocavano un ruolo fondamentale. Oli essenziali di rosa, gelsomino e nardo erano usati quotidianamente da uomini e donne per ungere corpo e capelli dopo il bagno. Il trucco era semplice e raffinato: incarnato luminoso, labbra in evidenza grazie all’estratto di oricello e ciglia scure.

Una speciale attenzione era riservata ai profumi, che venivano opportunamente scelti a seconda della parte del corpo a cui erano destinati: la menta e l’olio di palma erano rispettivamente applicati su braccia e gambe, il timo alle ginocchia e al collo, la maggiorana alle sopracciglia. Molti dei prodotti usati per la cosmesi nel mondo greco erano importati dall’Egitto, considerato ancora sul finire del I millennio a.C. la vera patria del culto della bellezza.

L’importanza data all’aspetto esteriore era tale che ad Atene esistevano delle speciali figure di magistrati, i cosiddetti ginecomi, che avevano il compito di multare le donne che apparivano sciatte e poco curate nell’abbigliamento e nel trucco.

trucchi antica grecia

Il trucco nell’Impero Romano

Per le donne aristocratiche dell’antica Roma la cura del corpo occupava una parte consistente della giornata. L’arte del trucco e la cura della pelle ispirati dalla tradizione greca, l’attenzione nell’abbigliamento e nella scelta degli ornamenti erano importanti come lo sono oggi.

Il massimo tratto di bellezza per una donna romana era poter sfoggiare una pelle luminosa, rosea e priva di imperfezioni. non a caso, i Romani si possono a tutti gli effetti considerare i veri inventori delle maschere per il viso, da applicare al mattino o prima di andare a dormire.

Esistevano maschere diverse a seconda dell’uso: contro le rughe si applicavano impacchi di riso e farina di fave o il latte d’asina; contro le macchie esistevano maschere a base di finocchio, mirra, incenso, petali di rosa, succo d’orzo; la cenere di lumache attenuava le lentiggini.

trucchi antica roma

Erano poi disponibili delle vere e proprie creme per il viso, composte ad esempio di lanolina (estratta dal grasso della lana) da usare come base della miscela, amido per ammorbidire la pelle (in uso tutt’oggi) e ossido di stagno per sbiancarla.

Per sbiancare la pelle si usavano anche cera d’api, acqua di rose, olio di mandorle, zafferano, cetriolo, aneto, funghi, papavero, radice di giglio e uovo. L’ossido di mica era poi applicato per dare maggiore luminosità alla pelle.

La base per il trucco veniva preparata miscelando aceto, olio di oliva e miele. Il trucco vero e proprio consisteva nell’applicare sugli zigomi terre rosse, hennè o cinabro; sulle labbra veniva applicata ocra estratta da licheni o molluschi per dare un tono rosso vivo; gli occhi venivano colorati con il kohl, la fuliggine o la polvere di antimonio, applicati con appositi bastoncini dalla punta arrotondata in legno, osso, vetro o avorio.

trucchi e cosmesi impero romano

Gli ombretti erano di colore nero, azzurro o verde, realizzati rispettivamente impiegando cenere, azzurrite o malachite; un tocco di mascara sulle ciglia si otteneva applicando una miscela di uova di formiche e mosche secche schiacciate. Anche i capelli venivano abitualmente tinti, con una predilezione per il colore biondo-rosso, ottenuto utilizzando preparati di grassi di animale, sambuco e mallo di noce.

È evidente come la preparazione dei cosmetici occupasse una buona parte della giornata delle donne romane, che spesso disponevano di schiave specializzate (le cosmetae) che applicavano i prodotti. Addirittura venivano utilizzati ingredienti disgustosi come escrementi, placenta, midollo, bile e urina che poi venivano bilanciati aggiungendo oli molto profumati.

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