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14 Aprile 2024
7:00

A chi appartiene l’Antartide? Ecco i 7 Paesi che lo hanno rivendicato

Il Trattato Antartico del 1959 sancisce che l'Antartide non appartiene a nessuno Stato. Sono però sette i Paesi che rivendicano la propria sovranità su alcune parti del continente. Scopriamo quali sono questi Paesi e l’importanza geopolitica dell’Antartide per le sue risorse naturali e minerarie.

A cura di Rachele Renno
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A chi appartiene l’Antartide? Ecco i 7 Paesi che lo hanno rivendicato
a chi appartiene antartide

Sia l’Antartide sia l’oceano Antartico godono di un particolare status internazionale, stabilito dal Trattato Antartico del 1959: non c’è uno Stato specifico che governa il continente dalle temperature più rigide, quindi non è assoggettato ad alcuna sovranità. Nonostante ciò, ben sette Paesi hanno rivendicato nel tempo, in percentuali diverse, la sovranità sull’Antartide: Argentina, Australia, Cile, Francia, Norvegia, Nuova Zelanda e Regno Unito. Il grande continente sorge al polo sud geografico ed è considerato tra i luoghi più inospitali del Pianeta a causa delle gelide temperature, tra le più basse del mondo. Ci vivono tra le 2000 e le 4000 persone a seconda del periodo dell'anno, ma sono quasi esclusivamente ricercatori e scienziati distribuiti in basi permanenti gestite da trentacinque Paesi. Quali sono quindi gli interessi geopolitici legati all'Antartide?

Il Trattato Antartico: l'Antartide non è di nessuno

In base al Trattato Antartico del 1959, il territorio dell’Antartide oltre a non appartenere ad alcuno Stato, può essere utilizzato solo per motivi legati alla ricerca scientifica e per preservare la pace internazionale. Quindi non può essere svolta nessuna attività militare né nessun tipo di sfruttamento minerario sul suo territorio.

Ad oggi il Trattato, detto anche trattato di Washington dal nome della città in cui è nato, è stato firmato da 56 Paesi, tra cui l’Italia, e riguarda in particolare le parti disabitate dell’Antartide sotto i 60° di latitudine Sud.

Con la firma del Trattato Antartico, i Paesi aderenti che rivendicavano porzioni del territorio antartico (tra cui i sette citati) hanno sospeso le proprie pretese e hanno preso l'impegno a preservare non solo le risorse naturali ma anche lo sfruttamento per ragioni militari o economiche.

Tra i 56 Paesi membri vengono distinte tue tipologie: le Parti consultive formate dai 12 membri firmatari del Trattato Antartico e dai Paesi che svolgono attività di ricerca scientifica in Antartide o che vi hanno stabilito basi di ricerca. Questi membri, che ammontano ad un totale di 29, posseggono diritto di voto e potere decisionale vincolante e possono condurre ispezioni sul territorio antartico per far sì che il Patto venga rispettato. La seconda tipologia è formata dalle Parti contraenti, che al momento includono 27 Paesi,  i quali aderiscono al Trattato ma al contrario non possiedono diritto di voto poiché non svolgono nel continente nessuna delle attività descritte sopra. L’Italia dal 1987 è parte consultiva del Trattato Antartico.

Un’integrazione del Trattato è rappresentata dal Protocollo di Madrid del 1991, entrato in vigore nel 1998, e firmato da 42 dei 56 membri del Trattato Antartico. Il Protocollo rappresenta un complemento tramite cui l’Antartide fu dichiarata riserva naturale e i Paesi firmatari si impegnavano a preservare non solo la pace e la ricerca scientifica, ma anche a cooperare e collaborare insieme condividendone i risultati.

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Bandiera del Trattato Antartico. Fonte: Alakasam, B1mbo via Wikimedia Commons

L'importanza geopolitica dell’Antartide: perché 7 Paesi ne rivendicano alcune porzioni

I Paesi che rivendicano porzioni del territorio dell’Antartide hanno ragioni diverse: Australia, Argentina e Cile sostengono che l’Antartide faccia parte della loro stessa piattaforma continentale. Il Cile, ad esempio, considera l’Antartide un prolungamento della catena delle Ande. Altri Paesi, come Francia, Norvegia e Regno Unito sostengono invece ragioni legate al fatto di essere stati tra i primi Stati a scoprire questi territori. A ogni modo, con la firma del Trattato Antartico, queste rivendicazioni sono state sospese.

L’Antartide possiede circa il 90% dell'acqua dolce superficiale mondiale ed anche per questo è considerata così importante. Oltre alle risorse naturali legate alla fauna e flora marina, come ad esempio il krill, organismo invertebrato utilizzato nell'acquacoltura, l’Antartide è anche ricco di risorse minerali e di idrocarburi: diamanti, nickel, rame, ferro, carbone, oro, gas, petrolio. La loro estrazione è vietata, così come è vietata qualsiasi attività militare; ultimamente però questo non ha impedito alla Cina di installare dei telescopi per controlli satellitari che potrebbero anche essere utilizzati a scopi militari.

Nel febbraio scorso, infatti, è stata inaugurata una nuova base di ricerca cinese, la Qinling Station, molto vicina alla stazione statunitense McMurdo, che alcuni esperti di studi strategici ritengono possa essere usata per raccogliere dati di telemetria sui lanci di razzi da strutture spaziali di nuova costruzione. La presenza cinese sul continente continua a espandersi, per rafforzare il proprio ruolo negli affari artici ed antartici, alla pari di Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti.

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Stazione Mario Zucchelli. Fonte: Paride Legovini via Wikimedia Commons

La popolazione dell'Antartide

Mentre l’Artide ha popolazioni autoctone che abitano i propri territori come gli inuit, evenki, dolgani, nenet e sami, l’Antartide è privo di popolazioni indigene, a causa delle temperature troppo rigide, sia in estate che in inverno, che non rendono il territorio abitabile in modo definitivo e che rendono anche difficile l'approvvigionamento e conservazione di cibo. La popolazione antartica è formata da circa 2000/4000 persone. Sono principalmente ricercatori scientifici che vivono nelle basi permanenti presenti sul territorio e nei circa 80 centri di ricerca temporanei: geografi, metereologi, astrofisici, biologi marini e di numerosi altri settori di ricerca risiedono in queste basi. Anche l'Italia è presente sul territorio antartico con la base Mario Zucchelli, attiva dal 1985. Gli unici due centri abitati presenti sul continente sono Villa Las Estrellas sull'isola King George ed Esperanza, dove nel 1978 è nato il primo uomo in Antartide: l'argentino Emilio Marcos Palma.

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