Mercoledì 7 febbraio 2024, durante un'ispezione all'ex centrale nucleare giapponese di Fukushima Dai-ichi, la cui attività è stata interrotta in seguito al violento tsunami che colpì la centrale l'11 marzo 2011, è stata scoperta una fuoriuscita di acqua radioattiva. La perdita proviene dal condotto di scarico di una struttura atta alla depurazione dell'acqua contaminata.
Ricordiamo che il reattore dell'ex centrale è costantemente raffreddato ad acqua presa dall'oceano; l'acqua viene contaminata dai materiali radioattivi del reattore e per questo viene stoccata in appositi silos prima di venire trattata al fine di eliminare quasi tutti i residui radioattivi e poi sversata nell'oceano.
Che cosa è successo
Alle 8:53 di mattina un funzionario dell'ex centrale nucleare ha notato una perdita nell'impianto che depura l'acqua contaminata da un isotopo radioattivo del cesio. Il liquido stava fuoriuscendo da una valvola aperta, che è stata prontamente chiusa alle 9:16 della stessa mattina. Non è chiaro da quanto la valvola fosse aperta; quello che sappiamo è che la perdita è stata all'incirca di 5,5 tonnellate di acqua.
Perché non c'è da preoccuparsi
La Tokyo Electric Power Company (TEPCO), che ha subito verificato le condizioni dell'acqua trapelata, ha confermato alla IAEA (International Atomic Energy Agency) che si trattava di una miscela tra acqua contaminata e acqua filtrata utilizzata per il sistema di pulizia della struttura. Sono state subito prese misure precauzionali di sicurezza, ma è stato verificato che non c'è nessun impatto sull'ambiente circostante.
Le 5,5 tonnellate d'acqua contaminata contengono approssimativamente 22 miliardi di bequerel (unità di misura dell'attività radionucleare) di sostanze radioattive e la maggior parte del liquido è penetrata nel terreno, senza intaccare le acque del canale nei pressi della centrale.
Le misurazioni delle radiazioni non hanno registrato dei cambiamenti significativi rispetto a prima dell'incidente, per cui non è previsto nessun impatto ambientale. In ogni caso, la TEPCO prevede precauzionalmente di rimuovere il terreno contaminato.