La mattina del 24 agosto alle 13:00 (6:00 ora italiana) il governo giapponese ha ufficialmente dato il via alle operazioni di sversamento nell'Oceano Pacifico delle acque radioattive della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, dopo 12 anni dal disastro nucleare dell'11 marzo 2011. Più nello specifico, si tratta delle acque utilizzate per raffreddare la centrale dopo l'incidente e che, per anni, sono state stoccate in appositi serbatoi. Il punto è che durante questo periodo sono state trattate per rimuovere la maggior parte dei radionuclidi più pericolosi e, per questo motivo, il loro sversamento nell'Oceano non crea alcun tipo di problema a livello ambientale e/o sanitario. Al momento infatti su 1,34 milioni di metri cubi d'acqua, solo 20 grammi contengono trizio, che è un isotopo radioattivo già naturalmente presente negli oceani. La scelta è stata presa dopo il via libera della IAEA (International Atomic Energy Agency) dello scorso luglio.
La non pericolosità delle acque è confermata anche dai primi test effettuati dalla IAEA in merito al contenuti di trizio in acqua che è risultato essere inferiore allo standard di 1500 bequerel per litro. Ma non dobbiamo pensare che lo sversamento sarà effettuato in modo rapido: proprio per assicurarsi di mantenere bassa la concentrazione di trizio, si prevede che quest'operazione proseguirà almeno per i prossimi decenni.
Tuttavia, nonostante questa pratica non causi problemi ambientali o alla salute umana, i Paesi che si affacciano sullo stesso mare non sono rimasti in silenzio e hanno apertamente espresso la loro preoccupazione in merito. Il governo della Corea del Sud, ad esempio, ha dichiarato che non approva il rilascio delle acque e il primo ministro ha chiesto al governo giapponese di "divulgare informazioni in modo trasparente e responsabile sul processo di scarico dell'acqua". Proprio a Seul 10 persone sono state arrestate per aver cercato di entrare nell'ambasciata nipponica. Ancora più forte la reazione della Cina che ha addirittura sospeso le importazioni di prodotti ittici dal Giappone, mentre Hong Kong le ha semplicemente limitate.
Per approfondire, ecco un video ad hoc sull'argomento: