0 risultati
video suggerito
video suggerito
23 Giugno 2025
13:18

Allerta massima a Sigonella dopo attacco USA all’Iran: dove sono le basi americane in Italia e quali sono i rischi

Dopo che gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari iraniani, in Italia è scattata l'allerta massima per 29.000 obiettivi sensibili. Nel nostro Paese ci sono circa 120 basi militari, ma le più strategiche sono quelle di Sigonella, Aviano e Ghedi e Camp Darby. Secondo gli esperti, comunque, è improbabile che l'Iran porti il conflitto al di fuori del Medio Oriente.

2.220 condivisioni
Allerta massima a Sigonella dopo attacco USA all’Iran: dove sono le basi americane in Italia e quali sono i rischi
basi militari

Gli Stati Uniti hanno attaccato l'Iran, bombardando i tre siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno. Subito dopo l'intervento diretto degli USA nella guerra Israele-Iran, è scattata l‘allerta massima per 29.000 obiettivi sensibili del territorio italiano, con l'obiettivo di aumentarne la sicurezza in caso di un contrattacco dell'Iran. Tra questi, in particolare, ci sono le basi americane presenti in Italia: in totale sono circa 120, alcune della quali anche segrete, ma le procedure di vigilanza sono state rafforzate soprattutto nelle basi aeree di Sigonella, in Sicilia, e di Aviano, in Friuli Venezia Giulia.

basi americane
Una mappa delle più importanti basi americane in Italia. Fonte: ISPI

Ma, quindi, quanto è alto il rischio per le basi militari USA in Italia? Secondo gli esperti, è altamente improbabile che l'Iran scelga di ampliare ulteriormente il conflitto portandolo al di fuori del Medio Oriente. Teheran ha dichiarato che l'attacco sferrato dagli americani non rimarrà senza risposta, ma le possibilità che l'esercito iraniano scelga di colpire delle basi americane in Italia sono particolarmente scarse. è quindi probabile che il contrattacco resterà comunque limitato al Medio Oriente: secondo quanto riportato dal New York Times, alcune milizie sostenute dall'Iran starebbero preparando un piano di attacchi indirizzati alle basi statunitensi in Iraq e in Siria.

Sigonella, Sicilia

Soprannominata «la portaerei del Mediterraneo», la base di Sigonella (situata nei pressi di Catania), è è uno degli avamposti più strategici degli USA nel Mediterraneo: la sua posizione, infatti, permette di raggiungere facilmente obiettivi in Nord Africa, Medio Oriente e Africa Subsahariana. La base aeronavale ospita droni MQ-9 Reaper (la tipologia di droni utilizzata dagli USA il 30 gennaio 2020 per uccidere il generale iraniano Qasem Soleimani) e velivoli da sorveglianza come gli EP-3, ma svolge anche un ruolo fondamentale per il comando Africom, istituito nel 2007 per gestire i rapporti e le operazioni militari statunitensi che si svolgono in tutto il continente africano.

Il numero totale di militari impiegati nella base e la sua estensione effettiva non sono note: la base si compone di cinque diversi siti, che si estendono all'incirca su 4,5 milioni di m², e ospita circa 4.000 persone tra militari, civili e familiari.

Si tratta di una base militare «mista», il che significa che è sotto il comando italiano, ma è utilizzata ampiamente dalla Marina e dall'Aeronautica americana. Proprio le rivendicazioni di sovranità sulla base di Sigonella furono al centro di alcune tensioni tra Italia e USA nel 1985, quando l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi si oppose alla consegna all'Aeronautica americana di Abu Abbas e degli altri terroristi colpevoli del sequestro della Achille Lauro, dirottati dalle forze americane proprio nella base siciliana.

Dopo gli attacchi USA all'Iran, il livello di allerta della base di Sigonella è passato da «Bravo» a «Charlie», il secondo livello di minaccia, che si applica quando si ricevono informazioni che indicano che come probabile una qualche forma di azione terroristica contro la base.

Aviano, Friuli Venezia Giulia

La base di Aviano in Friuli Venezia Giulia è una delle più grandi basi aeree USA in Europa con i suoi 5,5 milioni di m² di estensione: situata in provincia di Pordenone, la base è stata utilizzata per diverse missioni americane in Kosovo, Iraq, Afghanistan e Libia, funzionando sia come hub per i raid aerei che per i rifornimenti. Oggi la base ospita il 31° Fighter Wing, uno stormo di caccia statunitensi F-16, ma secondo il rapporto americano del Natural Resources Defence Council, ad Aviano sarebbero conservate anche alcune bombe atomiche B61-4, di potenza variabile.

La base friulana, tra l'altro, è l'unica in Italia che sarebbe in grado di supportare il decollo dei bombardieri strategici Stealth B2 Spirit, il bombardiere strategico subsonico americano che è stato utilizzato anche negli attacchi USA contro l'Iran nella notte tra il 21 e il 22 giugno.

Ghedi, Lombardia

La base di Ghedi, a 25 km da Brescia, si estende per oltre 10 km², ma non è formalmente una base NATO: si tratta infatti di un deposito di arsenale, dove sono custodite all'incirca 20 bombe atomiche americane (con una potenza tra i 50 e i 100 chitoni ciascuna) poste sotto il controllo dell'esercito italiano, così come previsto dal Nato Nuclear Sharing. Ghedi è anche la sede del 6° Stormo, un reparto militare che si occupa di intercettare e distruggere i caccia bombardieri nemici in territorio nazionale. L'aeroporto presente nella base bresciana è stato anche utilizzato per trasportare in Ucraina alcune delle armi inviate dall’Italia per supportare il governo di Kiev.

Camp Darby, Toscana

Situata tra Pisa e Livorno, la base di Camp Darby è l'unica base in Italia a completa disposizione dell'Aeronautica militare americana, nata sulla base di un accordo il nostro Paese e gli USA nel 1951. In altre parole, l'Italia mantiene la sovranità giuridica su questo territorio, ma gli Stati Uniti ne hanno il pieno controllo operativo e funzionale.

Si tratta di un deposito di missili, ordigni e munizioni cui attingono le forze Usa: secondo alcuni esperti, al suo interno ci potrebbero essere all'incirca 125 bunker, contenenti un milioni di proiettili di artiglieria, ma anche bombe aeree e missili: questo farebbe della base uno dei più grandi depositi di munizioni USA in Europa.

Essendo a completa disposizione dell'Aeronautica militare americana, questa base potrebbe essere utilizzata dagli Stati Uniti anche per le operazioni in Medio Oriente: in realtà, nel caso degli attacchi diretti in Iran, la base toscana non è stata utilizzata in quanto inadeguata. La pista di Camp Darby, infatti, non è in grado di supportare il decollo dei B2 essendo troppo corta.

Come anche riportato da alcune testate internazionali, tra cui la BBC, le bombe americane dirette in Iran potrebbero quindi essere partite dalla base militare di Diego Garcia, situata nell’Oceano Indiano e parte dell’arcipelago delle isole Chagos (la cui sovranità è stata da poco ceduta alle Mauritius, ad eccezione proprio dell'atollo Diego Garcia), oppure dall'isola di Guam, nell'Oceano Pacifico Occidentale.

Cosa rischiano le basi NATO in Italia

Ma, quindi, è davvero così alto il rischio che l'Iran attacchi le basi NATO in Italia? Secondo gli esperti, è altamente improbabile che l'Iran scelga di ampliare ulteriormente il conflitto portandolo fuori dal Medio Oriente, soprattutto se si considera che le rappresaglie iraniane contro Israele stanno proseguendo e che attaccare delle basi USA in Europa implicherebbe l'intervento di tutta la NATO contro l'Iran. Di conseguenza, è più probabile che l'esercito iraniano decida di vendicare gli attacchi americani prendendo di mira alcune basi americane in Medio Oriente: gli Stati Uniti, infatti, possiedono numerose basi permanenti in Paesi strategici come Kuwait, Bahrein, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

Tra l'altro, secondo quanto riportato dal New York Times, alcuni funzionari militari USA avrebbero rilevato dei segnali delle milizie sostenute dall'Iran, che starebbero preparando l'attacco a basi statunitensi in Iraq e probabilmente anche in Siria. Una possibile escalation al di fuori del Medio Oriente, quindi, è altamente improbabile.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views